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Attivisti del Partito Socialista Europeo

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martedì 23 dicembre 2008

Partito Socialista newsletter del 23 dicembre 2008



NEWSLETTER DEL 23 dicembre 2008


PRIMO PIANO

CRISI ECONOMICA. NENCINI:URGENTI PIANI STRAORDINARI DELLE GIUNTE COMUNALI
Sei linee d'azione a sostegno di persone e famiglie
Urgono piani straordinari delle giunte comunali per far fronte alla crisi economica che si sta abbattendo sulle famiglie italiane.
Agli amministratori degli enti locali suggerisco sei linee di azione a sostegno del reddito di persone e/o famiglie da attuare attraverso un mix di investimenti pubblici e agevolazioni a investimenti privati:

1.Interventi immediati nel settore delle manutenzioni e delle infrastrutture, in particolare quelle scolastiche e di servizio.
2.Interventi di coesione sociale: incremento fondi per borse di studio; fondi per anziani per pagamento utenze domestiche; fondo a vantaggio di studenti universitari per contributo alle spese di trasporto, acquisto libri, tasse; intervento per dilazione del pagamento dei mutui per acquisto prima casa previo accordo-quadro tra amministrazione locale e istituto di credito.
3.Incentivi economici per imprese operanti nel commercio al minuto finalizzati a investimenti
4.Variazione delle rette per nidi, materne, mense e trasporti scolastici
5.Fruizione allargata delle esenzioni sulle rette dei servizi educativi.
6.Accordi con istituti bancari per agevolare lo smobilizzo dei crediti vantati dai fornitori di beni e servizi comunali attraverso anticipi su fatture

Posizioni che appaiono irresponsabili.
GENDER. FALCONE: IL VATICANO SI ISPIRA A CONCETTI MEDIEVALI.
La criminalizzazione della cultura di "gender" come forma di autodistruzione dell'uomo è un fatto grave e inaccettabile- così Anna Falcone responsabile nazionale Pari opportunità del Partito Socialista- soprattutto, quando viene dalla massima istituzione ecclesiastica di un credo, come quello cattolico, che dovrebbe ispirarsi, coerentemente con i principi predicati, alla massima accoglienza e tolleranza di tutti gli uomini. In uno stato laico fondato sul principio di uguaglianza e pari dignità dei cittadini- prosegue Falcone- ogni discriminazione, individuale o di gruppi, fondata sull'orientamento sessuale, in se libero e insindacabile, è inammissibile, nonché illegittima. Anzi, tali posizioni rischiano di apparire, per certi aspetti, irresponsabili, nella misura in cui avallino quella cultura dell'omofobia e della esclusione della diversità che sono quanto mai da scongiurare in ogni tempo e luogo.
Il Vaticano- conclude la dirigente socialista- dovrebbe riflettere attentamente sulle sue ultime dichiarazioni. Molti cristiani, per primi, non si riconoscono più in una guida religiosa la cui voce sembra ispirata più da principi medioevali che da una moderna cultura dell'amore, della tolleranza e dell'inclusione sociale

Una classe dirigente inadeguata a risolvere i problemi del Paese
ISTAT. NENCINI: DRAMMATICA FOTOGRAFIA DELLA POVERTA'
"Possiamo discutere di presidenzialismo, di federalismo, di maggiori poteri da dare a questo o a quello quando il potere della politica non è utilizzato in direzione del bene pubblico, quando i diritti minimi di una società sono considerati un fastidio di cui occuparsi una tantum? Credo proprio di no".
Lo ha affermato il segretario del Partito, per il quale "questo atteggiamento della politica che guarda con distacco ai bisogni elementari della società rappresenta il nuovo e gravissimo atto di superbia di una classe dirigente inadeguata a risolvere i problemi del paese". "E il problema principale è sottolineato dai dati Istat di fine 2007. E' aumentato dell'uno per cento il numero di famiglie che fatica a comperare il cibo. Siamo al 5% degli italiani dunque in situazione drammatica, il 10% nel meridione. E se questa è la fotografia del 2007 - ha concluso Nencini - non oso pensare all'istantanea del dicembre 2008. E'
giunto il momento che almeno la sinistra riformista svolga il proprio ruolo con rapidità e su basi nuove".

PENSIONI: LOCATELLI, GOVERNO NON PUÒ FARE CASSA SU SPALLE DELLE DONNE
"L'Unione europea ci chiede di eliminare una discriminazione, non di aggravare quelle che già ci sono a carico delle donne".
È quanto afferma l'europarlamentare del Ps Pia Locatelli, presidente dell'Internazionale socialista delle donne, commentando le parole del ministro della funzione pubblica.
"Se la risposta del governo sarà, come dice il ministro Brunetta, "intelligente, flessibile e volontaria'' - continua l'esponente socialista - non potrà che trovare il sostegno di tutte le donne, ma fino a oggi non ci sono segnali che si voglia imboccare una strada così virtuosa. C'è piuttosto la sensazione che nel governo e fuori dal governo, vi sia qualcuno tentato di 'fare cassa', sulla pelle delle donne che lavorano o più banalmente di farsi un po' di pubblicità a basso costo. La proposta - ci pare di capire - sarebbe semplicemente quella di obbligarle 'oggi' ad andare in pensione più tardi con la promessa di alleviare 'domani' - ma quando? - il fardello che oggi quasi interamente ricade sulle spalle di casalinghe e lavoratrici perché sono inesistenti i servizi alle famiglie".


Biscardini: Berlusconi e una maggioranza eletta con premio di maggioranza non possono decidere
RIFORME. NENCINI: SIANO I CITTADINI A PRONUNCIARSI SULLA MIGLIORE RIFORMA
«Avevamo da tempo intuito che era in atto il tentativo di trasformare la Repubblica parlamentare in Repubblica presidenziale, ed è per questo che abbiamo avviato la raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare in cui si prevede l'elezione di un'Assemblea costituente per la revisione della Costituzione. Eravamo convinti, e oggi che la questione occupa le prime pagine di tutti i giornali lo siamo ancora di più, che questa scelta devono farla prima di tutto gli italiani. Diamo dunque ai cittadini la possibilità di pronunciarsi su quali riforme ritengano adatte per il Paese, anche firmando la nostra proposta di legge, e soprattutto non lasciamo che queste divengano la merce di scambio nei giochi della politica o, peggio ancora, un vestito cucito su misura per chi da un giorno all'altro si improvvisa 'padre costituente'».
Lo sostiene Riccardo Nencini in merito al tema della riforma in senso presidenzialista dello Stato. I socialisti sono impegnati dallo scorso ottobre in quattro campagne pubbliche per presentare leggi di iniziativa popolare su temi di stringente attualità: oltre che per la riforma della Costituzione, i cittadini possono ancora firmare per i Pacs, per introdurre maggiori tutele a difesa del lavoro precario, per eliminare i costi impropri nelle bollette.
Roberto Biscardini della Segreteria Nazionale del Partito Socialista ha affermato: "Non può essere né Berlusconi né una maggioranza parlamentare eletta con premio di maggioranza a decidere sulla forma di governo: presidenzialismo o parlamentarismo. Anche se non è un tabù discuterne. Ma la via corretta è quella di un referendum popolare, come quello che nel 1946 scelse tra Repubblica e Monarchia, e che trasferì il mandato popolare di scrivere la Costituzione a un'Assemblea Costituente eletta direttamente dal popolo con sistema proporzionale puro. Dovrebbero essere quindi i cittadini, e non questo Parlamento - ha proseguito Biscardini - ad esprimersi su due opzioni, ma che devono essere sottoposte al giudizio popolare con assoluta chiarezza. Di presidenzialismi ce ne sono molti. Per esempio il presidenzialismo americano sta democraticamente perfettamente in piedi perché implica un sistema bilanciato fortissimo di contropoteri espressi dalle Camere. Il presidente non è un re e non può fare quello che vuole. Il semipresidenzialismo alla francese è tutt'altra cosa ancora. Il cancellierato tedesco è un'altra opzione che non si può escludere a priori e rappresenta un parlamentarismo corretto rispetto a quello italiano. L'enunciazione di Berlusconi di questi ultimi giorni- ha concluso il dirigente socialista è quindi ancora un'espressione grezza, ma che non può scandalizzare se si inserisce nel dibattito più generale di una grande riforma istituzionale, così come proposta dai socialisti da almeno venti anni."

RIFORMISTI. NENCINI:LAVORARE SUBITO AD UN PROGETTO CONDIVISO PD-PS-SINISTRA, GUARDANDO ALL'UDC
«Condivido la doppia affermazione di Veltroni: cambiare l'offerta politica della sinistra riformista per tornare a vincere e non abbandonarsi ad alleanze eterogenee e conflittuali nei programmi ma costruire un asse riformista per il cambiamento dell'Italia. E saluto con piacere il tramonto della fase isolazionista del PD. Per raggiungere entrambi gli obiettivi occorre mettersi subito al lavoro».
Così Riccardo Nencini, segretario del Partito Socialista, commentando le affermazioni di Veltroni rilanciate oggi nel corso della Direzione nazionale del Pd.
«Partito Democratico, socialisti, sinistra non antagonista - ha concluso Nencini - lavorino ora ad un progetto condiviso, di forte cambiamento nel governo delle città che andranno al voto in primavera e valutino la loro proposta con l'UDC. Inizi questo percorso dal mese di gennaio, prima che un eccesso di divisioni in larga parte delle province divenga letale».

PD. BISCARDINI: POCHE LE RISPOSTE POLITICHE DI VELTRONI
"Sembrano poche le risposte politiche che Veltroni da alla crisi che attraversa il suo partito. Dire che nel Pd non c'è spazio per i disonesti, è un eufemismo: come diceva Croce il partito degli onesti non è altro che il partito dei disonesti che si dichiarano tali. Dire che bisogna accelerare nell'innovazione non dice nulla sul bisogno di dare gambe democratiche all'organizzazione di quel partito. Infine il Pd non sembra cogliere il problema di fondo che fa diversa la Tangentopoli del '92 rispetto a quella di oggi. Allora il sistema di tutti partiti era un sistema omogeneo che traeva vantaggi anche illeciti e irregolari indifferentemente dal sistema imprenditoriale, anche senza bisogno di essere corrotto. Ora sono gli imprenditori ed è il sistema economico ad essere tanto più forte del sistema politico da consentire loro di tenere in pugno i singoli amministratori e i singoli uomini politici al potere. La forza del sistema economico sul sistema politico si esercita a monte del processo decisionale. Questa è la questione politica e non solo morale che la politica alta dovrebbe affrontare

PD. LOCATELLI, A VELTRONI SUGGERIMENTI DEL VATICANO?
"Aprire un dialogo offrendo come moneta di scambio una riduzione delle tasse per quelle che hanno figli, mi sembra un'idea sbagliata e pericolosa". È quanto afferma Pia Locatelli, presidente dell'Internazionale socialista delle donne, commentando il discorso di Veltroni alla direzione del Partito democratico."Forse al segretario del Pd - continua l'esponente socialista - gli è arrivato un suggerimento da oltretevere. È evidente infatti che in questo modo si puniscono le donne che non hanno potuto o voluto avere figli secondo un'ottica squisitamente vaticana. Inoltre così si rafforza l'idea che l'onere della cura dei figli debba ricadere solo ed esclusivamente sulle madri.Mi pare che Veltroni oscillando tra un'opposizione intransigente e una rincorsa a questo governo, questa volta finisca per scambiare una provocazione di Brunetta sull'età pensionabile delle donne per una proposta seria.Se vuole affrontare davvero questo tema, proponga al ministro un tavolo di confronto e per trovare soluzioni prendendo a modello i Paesi dell'Europa dove certamente l'età pensionabile è uguale per uomini e donne, ma lo Stato provvede anche a tanti altri servizi per la famiglia che qui ricadono ancora quasi esclusivamente sulle spalle delle donne. Ma dubito che questo governo abbia voglia di, e mezzi per incamminarsi su questa strada. Piuttosto, visto che già oggi tutte le donne, anche quelle dipendenti dello Stato, non sono affatto obbligate ad andare in pensione di anzianità a 60 anni, ma possono lavorare fino a 65 anni se lo vogliono - conclude la Locatelli - si tratterebbe solo di obbligarle a lavorare cinque anni di più in cambio di niente".

DURANTE LA PAUSA DELLE FESTIVITA' LA NEWSLETTER NON SARA' INVIATA. L'INVIO RIPRENDERA'IL 7 GENNAIO. AUGURI A TUTTI!

La Segreteria Nazionale del Partito, tenuto conto delle richieste pervenute da alcuni Comitati Regionali e da molte Federazioni Provinciali, ha deciso la proroga della chiusura della campagna di adesione al Partito Socialista al 31 dicembre 2008



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venerdì 19 dicembre 2008

Partito Socialista newsletter del 18 dicembre 2008


NEWSLETTER DEL 18 dicembre 2008

PRIMO PIANO

Indispensabile una nuova idea di sinistra riformista
PD E TANGENTI. NENCINI: SIAMO SEMPRE STATI GARANTISTI

"La situazione esige una risposta forte affidata alla politica, nel senso più alto della sua definizione: correzione di linea, autoriforma di comportamenti, nuove e rigide regole per la classe dirigente". Lo ha affermato il segretario del Partito, Riccardo Nencini, conversando con i giornalisti a proposito della direzione del Partito Democratico prevista per domani, e ricordando che "i socialisti sono sempre stati garantisti". "Ma è indispensabile una nuova idea di sinistra riformista e un percorso che fin da domani porti alla formulazione di una legge sulla democrazia interna ai partiti che si fondi sul principio dell'articolo 49 della Costituzione, e assegni il finanziamento pubblico alle sole forze che con questo principio siano in regola. Altrettanto urgente - ha concluso il segretario del Ps - la sottoscrizione da parte di tutte le forze politiche di un decalogo sull'etica pubblica, dove non manchino la creazione di un'anagrafe degli eletti, il vincolo massimo di mandato e tutta una serie di incompatibilità stringenti".


Zapatero: qual è il punto diriferimento della sinistra italiana?
PS-PD CRAXI: LA SINISTRA ITALIANA E' IN OSTAGGIO
''Nei Paesi europei in cui non c'e' un grande partito socialdemocratico la sinistra e' troppo frammentata, come in Italia. Io sono un grande fautore del pluralismo ma, quando si parla di sinistra italiana, qual e' il punto di riferimento?''. Cosi' si e' espresso ieri il premier spagnolo Jose' Luis Rodriguez Zapatero, nel corso di una conversazione informale con i corrispondenti italiani durante il tradizionale brindisi natalizio al Palazzo della Moncloa. ''In Spagna il Partito socialista ha il 44% dei voti - ha osservato il premier - abbraccia una piccola parte del centro e quasi tutta la sinistra''.
Bobo Craxi, della segreteria nazionale del partito rileva come
"Zapatero si occupa con toni preoccupati della sinistra italiana, perché avverte un senso di sbandamento e di crisi che non può non avere riverberi anche sulla sinistra europea".
"E' evidente", prosegue Craxi, "che questo stato di crisi spinge alla formazione di una reale forza ispirata al modello delle socialdemocrazie occidentali. Credo pertanto che anche di questo dovrebbe occuparsi il Pd, poiché si tratta di una prospettiva che non può non riguardarci".
"Ogni deviazione dal tema", conclude l'esponente socialista, "trascinerà sempre più a fondo la sinistra italiana, soprattutto se rimarrà ostaggio del giustizialismo alla Di Pietro".

EUROPEE : BATTILOCCHIO, TEMPO PER RIFORMA ELETTORALE E' SCADUTO
« Le indiscrezioni che leggiamo sui giornali in merito a nuovi contatti tra Pd e Pdl per concordare una modifica della legge elettorale per le prossime europee di primavera sanno di fantapolitica. Il tempo per una riforma elettorale è scaduto. Il Pd è impegnato in una profonda riflessione interna dopo i problemi delle ultime settimane e non credo abbia nè il modo, nè il tempo, nè la forza per dedicarsi serenamente un dibattito come quello di una nuova legge elettorale ».
E' quanto afferma l'eurodeputato del Partito Socialista Alessandro Battilocchio. « Ritengo - aggiunge Battilocchio - che anche l'elettorato del Pd si solleverebbe davanti ad una alchimia elettorale accordata con il Pdl. Se poi hanno intenzione di proseguire con gli occhiolini e intendono eliminare dalla legge le preferenze o inserire sbarramenti, saranno i cittadini a ricordare loro davanti a Montecitorio che le regole del gioco non si toccano a pochi giorni dalle elezioni ».


COMUNICATI

FIRENZE; CIUCCHI AL PD, SU PRIMARIE BASTA GIRI DI WALZER«I socialisti fiorentini non accettano che le primarie di coalizione debbano essere 'condite' con il ballottaggio. È sufficiente un solo giro di primarie, perché di giri di walzer ne abbiamo visti troppi e a forza di ballare inizia a girarci la testa. Se il Pd intende continuare a sbatterla faccia pure, ma non può chiedere alla coalizione di "morire per Danzica"».
Lo sostiene Pieraldo Ciucchi, segretario regionale del Ps, commentando le ultime vicende del Pd fiorentino
«A dispetto dei sondaggi sbandierati in questi giorni, - prosegue Ciucchi - la realtà rimanda un messaggio chiaro di disaffezione dei cittadini alla politica. Soprattutto laddove questa è gestita in maniera arrogante ed in piena distonia con le esigenze del territorio: così leggiamo il flop delle primarie di Bologna (25mila votanti) ed il record di astensioni in Abruzzo. Dopo l'eliminazione di Graziano Cioni, moralmente inadeguato a candidarsi alle primarie ma pienamente legittimato a continuare a fare l'assessore, dopo le catene di un sindaco che ama le telecamere ma non rispetta le istituzioni, crediamo che non servano stratagemmi per mettere fuori gioco quegli alleati che fino ad oggi hanno dimostrato senso di responsabilità tenendo in piedi la maggioranza.
«L'unico stratagemma possibile - conclude Ciucchi - va escogitato per convincere la gente ad andare a votare e a ritrovare fiducia in chi ha fatto di tutto per fargliela perdere».


PENSIONI. LUCACCHIONI: SERVE UN PATTO GENERAZIONALE.
"Sono d'accordo con la proposta di Brunetta di equiparare l'età pensionabile di uomini e donne a 65 anni- così Chiara Lucacchioni Responsabile nazionale Politiche giovanili del PS- purché essa possa rappresentare un vantaggio, e non una penalizzazione, per i giovani e per le stesse donne".
"Le donne- osserva Lucacchioni- non hanno bisogno di un privilegio di fine-corsa se la riforma verrà completata con un piano serio che contempli misure per favorire la loro occupazione , specie per le più giovani, e che renda la natalità più conciliabile con la professione. Per i giovani- prosegue la dirigente socialista- invece serve un altro tipo di intervento: i soldi che entreranno nell'erario statale dopo l'innalzamento dell'età pensionabile, devono essere investiti nella ricerca, nei fondi per la promozione dell'imprenditoria giovanile e per l'avvio di corsi di formazione nei settori in espansione, per l'aumento dei fondi per gli ammortizzatori sociali, per garantire, quindi, un vero modello di flex-security."
Gli ultimi anni, caratterizzati da scaloni e contro-scalini, hanno visto premiare la spesa pensionistica a discapito dell'investimento sulle nuove generazioni. E' venuto il momento di invertire la rotta:- conclude Lucacchioni- è necessaria una seria equità intergenerazionale, che possa garantire un post-pensionamento degno di ogni lavoratore e un futuro meno grigio a noi giovani.

PARTITO
Il vice presidente della Provincia di Napoli, Antonio Pugliese, si e' incontrato oggi con il segretario del partito Riccardo Nencini e con il coordinatore dela segreteria nazionale, Marco Di Lello, ai quali ha comunicato la decisione di sospendersi e rimettere ogni delega nelle mani del presidente della Provincia, Dino Di Palma. ''Una decisione - ha detto Pugliese, che ha spiegato di non aver avuto alcuna informazione di garanzia e di essere stato informato di un suo presunto coinvolgimento nelle inchieste napoletane soltanto dai quotidiani - che assumo esclusivamente per salvaguardare la mia immagine e quella del partito che rappresento. ''Inoltre - conclude Pugliese - devo sottolineare che l'ordinanza del gip, Paola Russo, rigetta la richiesta di misure cautelari per l'insussistenza di gravi indizi di colpevolezza''


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giovedì 18 dicembre 2008

Partito Socialista newsletter del 17 dicembre 2008


NEWSLETTER DEL 17 dicembre 2008

PRIMO PIANO

CASO ELUANA. I SOCIALISTI CON IL LUTTO AL BRACCIO PER LA SCOMPARSA DEL DIRITTO IN ITALIA
"Un minuto di raccoglimento e successivo volantinaggio nel centro di Roma da parte della segreteria nazionale del partito, riunitasi davanti la sede del governo a Palazzo Chigi. I socialisti hanno voluto manifestare tutto il dolore per la direttiva del governo sul caso Eluana Englaro, e tutto il rispetto dovuto alla famiglia di Eluana. La segreteria ha inoltre invitato i rappresentanti dei partiti laici, riformisti e di sinistra presenti in Parlamento a rispettare in aula il minuto di raccoglimento, e ha chiesto alle segreterie degli stessi partiti di unirsi ai socialisti nella protesta. Il segretario Riccardo Nencini e tutti i componentui della segreteria portavano il lutto al braccio per la scomparsa del diritto in Italia".

CASO ELUANA: LA DIRETTIVA SACCONI E' EVERSIVA
Locatelli: credevo che Sacconi fosse laico. Non lo riconosco più
"La direttiva del ministro Sacconi, che lui definisce 'laica', è invece una direttiva eversiva perchè istiga le strutture regionali al compimento di un reato: rifiutarsi di eseguire una sentenza della Cassazione". Lo ha
affermato il segretario del partito Riccardo Nencini, che ha aggiunto "nella lucida pazzia del governo probabilmente si vuol far passare anche questo sopruso come 'riformismo socialista'. Ma la realtà è che il socialismo si basa sul rispetto dei diritti e della libertà, mentre l'iniziativa di Sacconi non sarebbe mai venuta in mente a un ex socialista vero".
Pia Locatelli, Presidente del CN del partito osserva che "L'intervento del ministro Sacconi è a dir poco sorprendente. Interviene su una sentenza della Cassazione pretendendo di riscrivere da solo una legge che neppure esiste. Ma sono ancora più sorpresa - aggiunge la Locatelli- perché abbiamo militato assieme in un partito, quello socialista, che ha sempre avuto come tratto distintivo la laicità e il rispetto della libertà altrui. Quella di Eluana- sottolinea la dirigente socialista- è una tragedia personale, privata, che così viene trasformata in terreno di scontro ideologico da chi pretende di dare una dimensione etica allo Stato, di scrivere le leggi sulla base di un credo religioso, né più né meno come è avvenuto nell'Iran di Khomeini e nei regimi teocratici dell'islam più retrivo. Non lo riconosco più- conclude la Locatelli-. Credevo che fosse un laico. Un abbraccio di affetto e di solidarietà per la famiglia di Eluana.

NAPOLI. DI LELLO: SI APRA UN CICLO NUOVO
"Certamente l'onestà della Jervolino e di molti assessori è fuori discussione.- così il Coordinatore della Segreteria nazionale del partito- Conosco personalmente Felice Laudadio- aggiunge Di Lello- e sono altrettanto certo della sua onestà. Certo è -osserva Marco Di Lello- che un ciclo politico si è concluso e noi socialisti lo diciamo da tempo stando fuori dalla giunta comunale e regionale. "Per aprire un nuovo ciclo - concluso Di Lello - la Jervolino accompagni la città al voto con una giunta di alto profilo professionale"

QUESTIONE MORALE. NENCINI I PARTITI SI AUTORIFORMINO
«I tanti casi giudiziari che stanno esplodendo in città e regioni italiane richiedono ai partiti di agire con tempestività sul fronte dell'etica pubblica. Per evitare che antipolitica e populismo prevalgano, i partiti devono immediatamente autoriformarsi».
Lo ha detto il segretario del Partito Socialista Riccardo Nencini, riassumendo i temi centrali affrontati oggi nel corso della riunione della segreteria nazionale del Ps.
«Servono - ha spiegato Nencini - soprattutto due cose: la predisposizione di una legge sulla democrazia interna ai partiti che, fondandosi sul principio dell'articolo 49 della Costituzione, assegni il finanziamento pubblico alle sole forze che con questo principio sono in regola; la sottoscrizione da parte di tutte le forze politiche di un "decalogo sull'etica pubblica". Un decalogo - ha proseguito - che noi socialisti abbiamo proposto all'opinione pubblica nel corso della Conferenza programmatica di Napoli di sabato scorso e che prevede, tra i suoi punti qualificanti, l'anagrafe degli eletti, la perequazione delle indennità dei consiglieri regionali ai livelli delle assemblee più sobrie, un massimo di due mandati per i nominati negli enti di secondo grado, l'incompatibilità fra incarichi parlamentari e incarichi negli enti indiretti di ogni ordine e grado».

FACEBOOK; PS CANCELLATO, PARTE LA PROTESTA: SIMBOLO DEL PARTITO AL POSTO DELLA FOTO
È con questa forma di protesta che i socialisti manifesteranno da oggi il loro disappunto per l'eliminazione, avvenuta la settimana scorsa, del profilo del Ps dal famoso social network. A lanciare l'iniziativa, con un messaggio inviato attraverso Facebook ai suoi contatti, è stato questa mattina il segretario nazionale Riccardo Nencini.
«Nei giorni scorsi - spiega Nencini - gli amministratori di Facebook, senza preavviso, hanno eliminato dal sito il profilo del Partito Socialista, che nella sua pur breve 'vita' aveva già oltre 1200 contatti e rappresentava uno spazio libero di discussione per tutta la nostra comunità politica. Un fatto che ci indigna soprattutto in un momento nel quale il nostro partito sembra essere avvolto da una vera e propria congiura del silenzio da parte di giornali e tv». L'ufficio stampa del Ps ha così escogitato questa forma di protesta, una sorta di 'reclamo' rivolto agli amministratori di Facebook «per esprimere il disappunto dei socialisti davanti a questa nuova ulteriore censura». «Invito tutti i compagni ed i simpatizzanti - ha scritto Nencini nel messaggio - a mobilitarsi per questa situazione inserendo al posto della propria immagine sul profilo personale il simbolo del Ps, a partire da oggi, mercoledì 17 dicembre, fino al giorno di Natale. Un'iniziativa che è possibile attuare con pochi click ma che per il Partito Socialista è di grande importanza nella battaglia per la libertà di espressione che in altri modi e forme sta da tempo perseguendo. Mettiamocela tutta, invitiamo tutti i nostri amici ad attuare questa semplice ma efficace protesta».

In calo il PD. IDV al palo
SONDAGGIO SWG. PADOVA: NELLE INTENZIONI DI VOTO IL PARTITO SOCIALISTA STIMATO AL 3.5 per cento

Centrosinistra avanti al 48,5%. Centrodestra, nettamente distanziato, attestato al 41,5%. E' probabilmente questo il dato più sorprendente del sondaggio condotto dalla Swg in vista delle elezioni comunali del giugno 2009. Rispetto al voto delle Politiche dell'aprile 2008 la coalizione composta da Partito Democratico, Italia dei Valori, ex-Sinistra Arcobaleno e Partito Socialista guadagna oltre tre punti percentuali e sale dal 45,1% al 48,5%. Nel dettaglio, il Pd contiene la flessione in 2,5 punti (dal 35 al 32,5%); i dipietristi passano dal 6 al 6,5%. La fine della Sinistra Arcobaleno (2,8% alla Camera) rilancia il consenso ai quattro gruppi che l'avevano costituita: 2% secco a Rifondazione comunista e ai Verdi; 1% ai Comunisti Italiani; 0,5% alla Sinistra Democratica. Ma il vero boom lo realizza il Partito Socialista, che schizza dallo 0,6% al 3,5%.
(fonte: Il Mattino di Padova)


Quasi raddoppiato il dato delle elezioni politiche
ABRUZZO. LABELLARTE: RISULTATO INCORAGGIANTE

Per il Partito Democratico in Abruzzo un disastro annunciato. La scelta di Veltroni di privilegiare ancora una volta il rapporto con Di Pietro e la sua Italia dei Valori ha provocato scoramento innanzi tutto nell'elettorato democratico che ha alimentato l'astensione e il voto disgiunto.-cosi' Gerardo Labellarte responsabile nazionale EELL.- L'unico ad avvantaggiarsi di queste scelte è stato ancora una volta il solo Di Pietro. Basterà il risultato drammatico del PD a convincere Veltroni a modificare la linea suicida inaugurata alle elezioni del 13 aprile?-si domanda labellarte- Ce lo auguriamo. In caso contrario l'esito sarebbe scontato: pesante sconfitta del PD alle europee e amministrative di primavera e conseguente liquidazione della leadership veltroniana e forse dell'intero esperimento PD. Noi socialisti abbiamo più volte sollecitato su questi temi una riflessione coraggiosa e autocritica. La stiamo ancora aspettando.
Per il Partito Socialista il risultato raggiunto -osserva il dirigente socialista - è molto incoraggiante. Si raddoppia quasi il dato delle recenti politiche nonostante le condizioni locali pesantemente sfavorevoli. Oltre alle scelte sbagliate della coalizione di centro sinistra pesavano su di noi il ciclone giudiziario che ha investito Del Turco ed una scissione che ha coinvolto una parte consistente del partito soprattutto nel teramano.
Il buon risultato .-sottolinea Labellarte - va a totale merito dei candidati, dei dirigenti e di tutti i militanti del PS abruzzese ai quali deve andare il nostro totale e incondizionato apprezzamento. Il risultato dimostra che il Partito, dopo il congresso di Montecatini, ha saputo reagire alla sconfitta elettorale con energia e determinazione e che è in grado di affrontare le impegnative scadenze elettorali che lo attendono nei prossimi mesi. Dall'Abruzzo viene anche ai socialisti un duro monito che non dobbiamo assolutamente sottovalutare: è necessario e forse indispensabile affrontare un dibattito franco e aperto tra di noi sulle prospettive politiche di fondo, sui contenuti ed anche sulle alleanze. Ma occorre affrontarlo con grande spirito unitario- precisa Labellarte- e disponibilità ad accettare le decisioni democraticamente assunte. Ogni opinione, anche la meno ortodossa, va valutata con attenzione. Purchè non nasconda la riserva mentale "o si fa come dico io o mi faccio una lista per conto mio". Solo una profonda solidarietà - conclude il Commissario del partito in Abruzzo - e un grande attaccamento al partito, come quello dimostrato dai socialisti abruzzesi, può farci vincere le sfide di primavera.


Del Bue: mai più alleanze con i dipietristi - Ciucchi: i socialisti abruzzesi mandino dolcetti di Natale a De Michelis
ABRUZZO. PRIME REAZIONI NEL PARTITO
Di diverso segno le prime reazioni all'interno del partito dopo l'esito delle elzioni regionali in Abruzzo.
Mauro Del Bue, della Segreteria nazionale afferma: "Non ho aspettato i risultati elettorali dell'Abruzzo, poco edificanti, come del resto era prevedibile, per manifestare il mio dissenso sulla collocazione assunta dal partito nelle elezioni regionali d'Abruzzo. Con un candidato a presidente di Di Pietro, ancorchè persona civile e simpatica -prosegue Del Bue - che personalmente ho conosciuto alla Camera, non si va da nessuna parte. Propongo che d'ora in avanti nessuna alleanza vada codificata tra noi l'Italia dei valori. Nessun alleanza- sottolinea il dirigente socialista- né con un dipietrista capolista né con un dipietrista in lista. Avevo proposto per l'Abruzzo un'alleanza con l'Udc che avrebbe evitato la scissione dei socialisti, che in due liste opposte hanno raccolto il 3% e potevano eleggere quasi due consiglieri e che invece -osserva Del Bue - separati, non hanno eletto nessuno. Per il Pd vale la legge del chi la fa l'aspetti. Chi di Di Pietro ferisce di Di Pietro perisce. -conclude Del Bue - E oggi Veltroni deve solo recitare il mea culpa. Lui ha partorito Di Pietro, voltando le spalle ai socialisti, con le elezioni dell'aprile scorso ed è vittima proprio della sua creatura. Non provo particolare dolore."
Per Pieraldo Ciucchi, della Direzione del partito e Segretario regionale della Toscana,
"La sfida del 'primum vivere' del socialismo abruzzese è stata assunta ancora una volta nel segno della divisione: Partito Socialista 1,73%, Liberalsocialisti 1,42%, il Ps che non elegge un consigliere per 570 voti. Con chi rifarsela ora?- si domanda Ciucchi - I Liberalsocialisti con chi li ha illusi che avrebbero avuto un posto nel listino maggioritario del centrodestra, in virtù del quale hanno abboccato ad entrare in quella coalizione; quelli del Ps con un dirigente del loro stesso partito che ha fatto non solo l'illusionista ma anche campagna elettorale per i socialisti che stavano dalla parte di Chiodi.
Dato che siamo a Natale, tutti i socialisti abruzzesi inviino a Gianni De Michelis dei dolcetti- ironizza Ciucchi - per ringraziarlo del capolavoro politico che ha combinato anche in questa circostanza. Nel biglietto di auguri gli sottolineino, magari, che un dirigente politico di rango è tale se contribuisce alla crescita del proprio partito, mentre non lo è - conclude il Segertario della Toscana -se ogni volta che si muove alimenta solo divisioni e non coglie nessuno degli obiettivi che si prefigge.

PARTITO

Federazioni Ps in Europa.
Riunione a Strasburgo Delegati delle federazioni del Ps in Europa si sono riuniti presso il Parlamento Europeo di Strasburgo, per fare il punto sul rilancio della presenza socialista tra gli Italiani in europa. Tra i presenti, il segretario della federazione del Ps in Svizzera, Giuseppe De Bortoli, in Lussemburgo, Massimo Cingolani, in Germania, Gioacchino Di Bernardo, e del Belgio, Salvatore Cacciatore. Dopo l'esperienza elettorale tra gli italiani all'estero, le federazioni socialiste in Europa si preparano alla campagna elettorale europea, che sarà condotta con il medesimo programma in tutti e 27 gli stati della UE. La presenza socialista italiana in Europa ha nel mondo dell'emigrazione una significativa presenza, confermata anche dai dati elettorali del 2008 nel collegio estero (Belgio 6,8%, Francia 8,6%, Spagna 6,9%). La riunione è stata seguita dagli eurodeputati Alessandro Battilocchio e Pia Locatelli, capodelegazione a Strasburgo.


PARTITO
La Segreteria Nazionale del Partito, tenuto conto delle richieste pervenute da alcuni Comitati Regionali e da molte Federazioni Provinciali, ha deciso la proroga della chiusura della campagna di adesione al Partito Socialista al 31 dicembre 2008


Sul sito www.partitosocialista.it
Il testo integrale della relazione di Angelo Sollazzo alla conferenza nazionale di organizzazione di Napoli.


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martedì 16 dicembre 2008

Partito Socialista newsletter del 15 dicembre 2008


NEWSLETTER DEL 15 dicembre 2008

Il PS dall'1% all'1.8
ELEZIONI ABRUZZO. NENCINI: PUNITI ANCHE NOI DALL'ASTENSIONISMO. MA SIAMO ANCORA IN PIEDI.
Una astensione mai raggiunta prima, segno di una separazione crescente tra cittadini ed istituzioni, ed una sconfitta senza precedenti per il P.D., ridotto più o meno alla forza dei D.S. quando erano ancora in vita.
E' tempo di rivedere rapidamente la cornice nella quale si muove il centro sinistra; è tempo di costruire una solida alleanza tra riformisti che chiuda con risolutezza con populismi e demagogie. Con la speranza che Veltroni, nella Direzione del suo partito di venerdì prossimo, tragga tutte le conseguenze dal voto abruzzese.
I socialisti abruzzesi hanno fanno la loro parte in condizioni difficilissime. Passiamo dall'1% alle Politiche all'1,8% alle Regionali, puniti anche noi dall'astensione dal voto. Siamo ancora in piedi.

IL DOCUMENTO POLITICO APPROVATO ALL'UNANIMITA'DALLA CONFERENZA NAZIONALE DI ORGANIZZAZIONE
La prima conferenza nazionale del Partito Socialista ritiene prioritaria l'iniziativa volta a dare piena attuazione all'articolo 49 della Costituzione che prevede il diritto dei cittadini di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.
Le forme concrete assunte dai partiti nel nostro paese hanno reso sempre meno effettivo questo diritto trasformandoli in strumenti atti non ad ampliare bensì a limitare la capacità di reale partecipazione dei cittadini.
Lo stesso strumento del finanziamento pubblico, anziché essere utilizzato per favorire l'allargamento degli spazi di democrazia, secondo il dettato costituzionale, ha finito per determinare e consolidare forme di gestione oligarchica delle organizzazioni politiche.
Il Partito Socialista si impegnerà a promuovere in ogni sede tutte le iniziative che puntino alla regolazione della vita interna dei partiti secondo criteri ispirati alla massima trasparenza e democraticità delle decisioni ed opera fin da subito per rendere effettive fin da subito tali regole all'interno della propria organizzazione.
La prima conferenza nazionale del Partito Socialista impegna il Consiglio Nazionale ad approvare in via definitiva lo Statuto nella seduta del 24 gennaio.
La bozza di Statuto elaborata dalla apposita Commissione nominata dal Congresso sarà messa a disposizione degli iscritti a partire dal 19 dicembre.
Sulla base della relazione introduttiva alla Conferenza e degli interventi, lo Statuto dovrà essere ispirato alle seguenti linee di indirizzo:


- Il PS è parte integrante del Partito Socialista europeo e dell'Internazionale socialista.


- La sovranità appartiene agli iscritti che la esercitano secondo modalità democratiche ispirate al riconoscimento di una forte autonomia territoriale, delle pari opportunità, della trasparenza e del ricambio nelle cariche politiche e istituzionali.


- Il modello organizzativo riconoscerà il ruolo autonomo di proposta e di decisione degli organismi regionali e territoriali attraverso la previsione di appositi Statuti regionali.


- L'adesione al partito è individuale attraverso versamento che determini pubblicità e certezza degli elenchi degli iscritti a tutti i livelli.


- Dovranno essere poste in atto tutte le iniziative volte a favorire la più completa informazione e diretta partecipazione degli iscritti alla vita associativa del Partito anche nei periodi non congressuali, attraverso consultazioni e referendum interni su singole questioni, da effettuarsi anche per via telematica. Con le stesse modalità si potranno prevedere forme di verifica dell'attività svolta dai gruppi dirigenti a tutti i livelli.


- Il Partito sollecita e favorisce la collaborazione attiva di cittadini e di gruppi che aderiscono in varie forme alle sue iniziative. A tal fine dovranno essere promossi forum tematici che costituiscano uno strumento utile alla libera discussione e al coinvolgimento dei cittadini nella elaborazione di proposte programmatiche.


- Dovranno essere previsti limiti al numero di mandati (non superiore a tre) sia nelle cariche interne che in quelle pubbliche.

Sul FORUM del sito www.partitosocialista.it si aprirà oggi una discussione sul documento approvato dalla Conferenza di organizzazione di Napoli.

Con i messaggi di Schulz, Rasmussen e Zita Gurmai
LA CONFERENZA NAZIONALE DI ORGANIZZAZIONE
I videomessaggi del presidente del gruppo parlamentare europeo del Pse Martin Schulz, del presidente del Pse Nyrup Rasmussen e del presidente del Pes donne Zita Gurmai hanno dato una grande valenza politica ai lavori della conferenza nazionale del Partito Socialista tenutasi lo scorso 13 dicembre a Napoli. Moltissimi gli interventi e altrettanti gli applausi di una platea affollata e nuovamente convinta delle occasioni politiche apertesi per il Ps in questa fase. Ispirati anche dagli interventi dei rappresentanti dei partiti socialisti europei, tra cui Laurence Rossignol, responsabile dell'ambiente del Psf e "inviata" personale di Martine Aubry,i responsabili del Ps si sono alternati sul palco con brevi e vibranti relazioni. Da Angelo Sollazzo a Marco Di Lello, da Daniela Brancati a Gianni De Michelis, Da Anna Falcone a Fausto Corace: insomma nuovi e "vecchi" volti socialisti si sono ritrovati a Napoli per aprire il nuovo corso del partito. Un cammino apertosi con il manifesto per la campagna europea del Pse e che proseguirà con le elezioni amministrative ed europee del 2009. Il Ps si presenterà con proprie liste e simbolo e imporrà la strada di una sinistra riformista e pronta a riprendere il suo ruolo nel paese e nel governo del paese. A questo ha dedicato gran parte della sua relazione conclusiva il segretario del partito Riccardo Nencini.
"Alla grave crisi del paese, che è politica, economica, morale e di giustizia, si può rispondere solo con il rilancio della politica e con risposte riformiste nuove e forti . I socialisti ripartono con le loro proposte non a caso da Napoli. In questa città, come in altre in questo periodo, dove è esplosa la questione etica. Siamo convinti che le soluzioni passino attraverso la responsabilizzazione dei singoli, e consentire il voto ai sedicenni a partire dalle elezioni amministrative e poi politiche è una prima risposta forte". Lo ha sostenuto a Napoli, dove ha concluso la conferenza nazionale del Ps, il segretario del partito socialista Riccardo Nencini. Alla presenza delle delegazioni dei partiti socialisti europei ai massimi livelli, Nencini ha spiegato che "battersi per il rispetto dell'articolo 49 della nostra Costituzione è oggi un dovere assoluto. E che soltanto i partiti che rispettino quest'articolo devono avere accesso al finanziamento pubblico. Fin dalle prossime amministrative i socialisti imporranno l'accettazione di un codice etico che parta da questo rispetto".
Per il segretario socialista, che ha annunciato l'ingresso della Lista Sgarbi nel partito in vista delle prossime elezioni europee, "è indispensabile capire bene che cosa vuole dire essere di sinistra oggi e in particolare essere socialisti. "A un'Italia profondamente cambiata - ha detto infatti Nencini - deve corrispondere una sinistra in sintonia con il cambiamento, né prona verso la società appagata né accondiscendente verso consuetudini e tradizioni sconfitte dalla contemporaneità. Se Veltroni, dopo Di Pietro, sposa il radicalismo e si confonde con la piazza elevandola a madre di ogni iniziativa pubblica, diventa doppiamente prigioniero e fa la fortuna del Capo del Governo. Una equazione elementare, una opposizione gradita. I socialisti la scelta riformista la fecero mezzo secolo fa: Nenni, congresso di Venezia. Prima di lui Turati, i suoi seguaci ed una moltitudine di scissioni. Hic Rhodus, hic salta, Walter. La società italiana - ha proseguito Nencini - è bloccata da una contrapposizione feroce tra conservazione e innovazione. Entrambe tagliano destra e sinistra, allignano nel sindacato e nelle associazioni di categoria, si riproducono nei centri di potere disseminati nel Paese. Molti continuano ad attribuire il valore dell'innovazione alla sinistra in quanto forza di progresso dimenticando che era così quando si trattava di riconoscere a fasce sempre più ampie di lavoratori nuovi diritti di cittadinanza. Era il tempo della società industriale, dell'appartenenza al mondo della produzione, di una società incentrata su fabbrica e casa. Una società dalle categorie certe ed immutabili. Da anni non è più così ma questa visione non è morta ed anzi si insinua in azioni e programmi. Il pensiero neoconservatore italiano ruota attorno al motto tremontiano 'Dio, Patria, Famiglia'. Un motto vandeano rispolverato nei primi anni Quaranta del secolo scorso in un opuscolo destinato agli ufficiali dell'esercito regio. Mentre - ha concluso il segretario socialista -i principi cui dovrebbe ispirarsi la sinistra riformista sono altri. Ne indico tre, attorno ai quali non dovrebbe essere impossibile riconoscersi: 'Merito, Inclusione, Responsabilità'. Aggiungo il termine 'Libertà', da strappare quanto prima alle mani della destra".

Conferenza Nazionale Ps: Nencini: Questione Morale batte Costituzione 1- 0
"E' possibile che partiti che non ottemperino all'art 49 della Costituzione accedano comunque al finanziamento pubblico dei partiti? Non sono un giurista. Ma ritengo la cosa altamente contraddittoria. Tutti i cittadini - così recita la Costituzione - hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale. E almeno tre partiti: Partito Democratico, Partito delle Libertà, Italia dei Valori, non mi sembra che abbiano regole democratiche interne di associazione ed elezione della propria classe dirigente. La questione morale sta battendo la Costituzione per 1- 0". Lo ha sostenuto, riassumendo le conclusioni della Prima Conferenza Nazionale del Partito Socialista il segretario del Ps, Riccardo Nencini. " I socialisti sull'art.49, e sulle altre regole di trasparenza che la nostra segreteria ha approvato in un decalogo spedito a tutte le Cariche Istituzionali, faranno una battaglia politica e non solo di principio. A partire dalle elezioni amministrative dove faremo accordi liberi su programmi concreti e su primarie reali a cui concorrano veramente i partiti che si alleano tra loro. La questione morale esiste, altro che storie - ha aggiunto Nencini dopo aver enumerato polemicamente almeno quindici tra Regioni, Amministrazioni locali e situazioni singole come la Struttura Sanitaria Nazionale, sotto la lente della magistratura - e su questo grande terremoto dell'etica non intendiamo affatto tacere. Non c'è un solo socialista coinvolto. E non perché non ci siamo, come qualcuno dice con ironia. Siamo presenti in tutte le amministrazioni e in alcuni casi con ruoli di grande responsabilità"."Alle elezioni europee - ha poi concluso il segretario socialista - ci presenteremo con il nostro simbolo e con la presenza della Lista Sgarbi e del Movimento dei 101 e puntiamo come minimo a raddoppiare il voto delle ultime elezioni politiche".


COMUNICATI


Crisi: Nencini, Prioritaria la tutela del potere d'acquisto delle famiglie

Sono già più di 40 mila le firme raccolte per la proposta di legge di iniziativa popolare sulla tutela degli utenti dei pubblici servizi e sulla riduzione delle tariffe di energia elettrica e telefonia al centro di una delle campagne pubbliche promosse dal Partito socialista. E' un dato reso noto dal segretario del Ps, Riccardo Nencini, che sottolinea come sia necessario un ''ritorno alla gestione pubblica delle bollette dell' acqua e di altri servizi''.
''Sulla crisi - aggiunge - vengono sfornati rimedi infiniti; un fiume di parole e di suggerimenti, da esperti, sindacati, partiti. Noi abbiamo una ricetta semplice e prioritaria: rivedere i criteri di formazione delle bollette dei servizi pubblici, acqua, gas, luce, telefono''. Sulle bollette dell' acqua Nencini osserva come ''in tre anni ci sono stati aumenti anche del 22 per cento con 356 tariffe diverse in tutta Italia''. A proposito della privatizzazione delle reti idriche Nencini sottolinea come ''le società a partecipazione pubblico-private hanno determinato un aumento delle tariffe: un percorso sbagliato e basta guardarsi in giro per l' Europa per accorgersi che le gestioni pubbliche sono prevalenti e più economiche''.
Il segretario socialista batte anche il tasto della trasparenza in materia di bollette e di come vengono formate: ''devono essere meglio evidenziate - osserva - la separazione della fatturazione dei consumi (compreso il calcolo dei consumi effettivi), da quella degli oneri (mora, tasso di interesse, prestazioni specifiche di altra natura) così come le informazioni su variazioni delle tariffe,procedure di sospensione delle forniture e altro ancora. Siamo l' unico paese - aggiunge - dove si pagano le 'tasse sulle tasse' (accise e quant' altro): guardare per credere''. In sostanza per Nencini ''con riduzioni sulle tariffe dei servizi pubblici, come con un ritorno alla gestione pubblica delle reti idriche si tutela il potere d'acquisto di famiglie e cittadini, dando un contributo reale contro la crisi''.

PILLOLA RU 486: ANNA FALCONE: INAMMISSIBILE INTROMISSIONE DEL VATICANO
Locatelli:Temo l'oscurantismo nostrano

"Le leggi di uno Stato non sono sindacabili. E il fatto che un altro Stato, sia esso il Vaticano o San Marino per me non fa differenza, si permetta di lanciare anatemi e crociate mi fa sinceramente venire i brividi". E' quanto sostiene Anna Falcone, responsabile nazionale Pari Opportunità del Partito Socialista. "Ogni donna registra nella propria vita, molto spesso senza neanche accorgersene, un minimo di dieci aborti spontanei con la stessa "tecnica medica" stimolata dalla pillola abortiva oggi al centro di una polemica sciocca e strumentale. La pericolosità - aggiunge la Falcone - è esattamente quella di un aborto spontaneo e il ricovero in day hospital è in effetti meramente un passaggio precauzionale. Trovo gravissimo che il Vaticano si intrometta nella mia vita "indipendentemente dalle leggi in vigore" nel mio Stato e faccia campagne contro ragazze e donne i cui corpi e le cui menti vengono puntualmente violentate nella semi-indifferenza generale".
Le donne italiane hanno da tempo conquistato il diritto al proprio corpo ed alla maternità consapevole: rappresenta una delle maggiori vittorie di uno stato laico di diritto. L'introduzione in Italia della pillola RU 486, c.d. "pillola del giorno dopo", iscrivendosi nelle possibili modalità di interruzione della gravidanza non vietate e quindi consentite dalla legge 194, va salutata, quindi, come una ulteriore conquista di libertà, ma anche di maggiore tutela della salute delle donne. Queste, infatti - assumendola sotto controllo del proprio medico curante e a fronte di una corretta e completa informazione sul farmaco - potranno così scongiurare il rischio di una gravidanza indesiderata nelle ore immediatamente successive ad una rapporto a rischio, o addirittura ad una violenza, senza dover ricorrere all' interruzione chirurgica della gravidanza, che sicuramente comporta maggiori rischi per la salute della donna. E' a questa giusta valutazione del rapporto costi-benefici che si ispira il provvedimento autorizzativo dell'AIFA (Agenzia italiana del farmaco), a prescindere dalla natura dell'embrione umano, la cui tutela non può essere ritenuta preferenziale rispetto alle esigenze di vita e di salute della donne, già ritenute preminenti dalla legge 194.
Sul tema interviene anche Pia Locatelli"Meglio tardi che mai. Finalmente dopo vent'anni di discussioni anche in Italia sarà possibile utilizzare la pillola Ru486 come rimedio alternativo all'aborto chirurgico, invasivo e doloroso". afferma Pia Locatelli, presidente dell'Internazionale Socialista delle donne. "Stantie, false e odiose - continua l'esponente socialista - sono piuttosto molte delle obiezioni che vengono sollevate contro la sua legalizzazione. Di questa medicina stanno dicendo le stesse cose che dicevano contro la pillola anticoncezionale: che è pericolosa, che fa male, che deresponsabilizza le donne. Invece, anche grazie alla pillola, non solo gli aborti sono diminuiti ma si sono salvate migliaia di donne. Temo però i colpi di coda dell'oscurantismo nostrano, capacissimo - conclude - di imporre un prezzo o un ticket altissimo per sconsigliarne nei fatti l'utilizzazione. Ma spero di sbagliarmi".


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sabato 13 dicembre 2008

Delegazione Italiana PS al Parlamento Europeo n. 21-22

per visualizzare la versione htm: http://www.delegazioneps.eu/nl/21-22.htm


Notizie dall'Europa

newsletter n.21-22
30 novembre 2008
www.delegazioneps.eu


Delegazione Italiana PS - Gruppo Socialista al Parlamento europeo


notizie dal Parlamento

martedì 4 novembre
"Attenti al gradino": la conferenza finale a Bruxelles del progetto Gapp

Si è concluso con una conferenza finale a Bruxelles il progetto Gapp, Gender Awareness Participation Process (Partecipazione e consapevolezza di genere). Un progetto che è stato finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del 6° Programma quadro per la ricerca e la tecnologia, coordinato dalla Fondazione Idis-Città della scienza, in consorzio con diversi istituti di ricerca e università europee. Il progetto richiama nel suo acronimo la parola inglese "gap", gradino o divario, che si riferisce spesso al divario di opportunità e diritti tra uomini e donne. Nella conferenza si è fatto il punto sul lavoro rivolto alle giovani generazioni, per aumentare la consapevolezza del "gap" di genere e l'interesse per la scienza e la tecnologia. E' infatti proprio per ragioni culturali, familiari e persino psicologiche che le giovani donne sono troppo spesso svantaggiate nelle carriere scientifiche, pur avendo in media migliori risultati degli studenti maschi sui banchi di scuola. Il convegno è stato aperto dall'eurodeputata Pia Locatelli, ed ha visto la partecipazione di numerose esperte e scienziate, alla ricerca delle migliori pratiche per combattere lo spreco di intelligenze e capacità femminili nel mondo scientifico.

sabato 15 novembre
"Direzione Europa": rendiconto dell'eurodeputato Battilocchio in un convegno a Civitavecchia

Alessandro Battilocchio ha presentato, come nelle scorse tre annualità, il lavoro svolto nell'ultimo anno a Strasburgo: uno dei parlamentari più presenti a Bruxelles - nessuna assenza nell'ultimo anno - e l'eurodeputato intervenuto più volte in seduta plenaria: 184 interventi dal 2004. All'iniziativa, che è stata aperta dal segretario nazionale del Partito Socialista Riccardo Nencini, già europarlamentare, è intervenuta tra gli altri l'eurodeputata ungherese Zita Gurmai, Presidente delle donne del Pse. "Con l'attuale legge elettorale, a giugno prossimo, ci presenteremo agli elettori con le nostre liste, i nostri candidati ed il nostro simbolo, con una campagna all'insegna dell'autonomia e dell'identità e soprattutto rivendicando la nostra collocazione naturale dentro il socialismo europeo".

martedì 18 novembre
UE: sulla "Pac" necessaria flessibilità

"Tutti gli strumenti messi in campo dall'Ue in materia agricola debbono sempre tenere in considerazione la realtà estremamente variegata del panorama europeo: il sistema delle quote-latte attualmente in vigore, ad esempio, risponde a criteri ormai obsoleti e l'aumento dell'uno per cento proposto dall'attuale compromesso non è sufficiente a rispondere alla domanda interna di una gran parte degli Stati membri, Italia in primis. Occorre quindi un sistema più flessibile, che offra ad ogni singolo Stato la possibilità di rispondere alle proprie esigenze, cosa che favorirebbe altresì la competitività europea del settore sul mercato internazionale e la difesa di tantissimi posti di lavoro in questo settore". E' quanto ha affermato l'eurodeputato del Partito Socialista, Alessandro Battilocchio intervenendo in Aula a Strasburgo a difesa del settore agricolo italiano, nel corso della discussione generale sulla relazione Capoulas Santos, relativa alla revisione della Politica Agricola Comune. "Solo con il sostegno comunitario ai nostri agricoltori - aggiunge Battilocchio - potremo essere in grado di garantire ai consumatori l'approvvigionamento costante di prodotti europei a prezzi accessibili che rispondano ai rigorosi standard di qualità e sicurezza che noi stessi imponiamo. E' importante, quindi, mantenere gli strumenti di sostegno e di gestione dei mercati per le principali produzioni. Penso ad esempio al settore caseario, al settore della produzione dei vini messo in difficoltà in Italia dalle recenti innovazioni delle normative Ue, o agli aiuti al tabacco, la cui soppressione non contribuirebbe certo alla diminuzione del tabagismo, ma piuttosto all'eliminazione di un'importante produzione europea e del tessuto sociale che vi è legato".

comunicati stampa

domenica 2 novembre
Congo. Battilocchio: l'Europa intervenga subito

"In Congo la situazione è davvero drammatica e rischia di precipitare in pochissimi giorni: sono in contatto costante con alcuni rappresentanti dell'Unicef e con alcune Ong locali che mi hanno confermato lo stato di assoluta emergenza. Migliaia di sfollati, soprattutto bambini, rischiano di morire di fame, di sete e di epidemie. La comunità internazionale ha l'obbligo di intervenire subito". E' l'appello dell'eurodeputato del Partito Socialista Alessandro Battilocchio, membro della commissione sviluppo del Parlamento Europeo ."Ho già chiesto al commissario europeo allo sviluppo Luis Michel - aggiunge Battilocchio - di rafforzare l'intervento dell'Europa ed ho dato la mia disponibilità a partecipare ad una nuova missione umanitaria in loco."

mercoledì 5 novembre
Obama: il segno del mondo che cambia

"La vittoria di Barack Obama alle elezioni americane, oltre ad essere una speranza per una nuova stagione globale, è un esempio importante per i giovani: una bella prova di vitalità della democrazia statunitense, capace di rompere schemi, pregiudizi e tabù e che guarda con spirito nuovo alle sfide del nuovo millennio". E' quanto afferma l'eurodeputato del Partito Socialista, Alessandro Battilocchio. "Oggi - aggiunge - si apre una stagione nuova, che porterà finalmente gli States ad avere un approccio diverso sulle politiche per l'istruzione, per la sanità, per l'ambiente, per la casa: Obama è il segno concreto di un mondo che cambia, anche se purtroppo in Europa non riesco a vedere molti leaders quarantenni emergenti. E' comunque - conclude Battilocchio, che è il deputato più giovane eletto a Strasburgo - un segnale di speranza e di ottimismo per le nuove leve".

mercoledì 12 novembre
UE/Turchia: su Turchia dichiarazioni estemporanee della Lega

"Berlusconi, ribadendo con voce chiara qual è la reale linea del Governo italiano in relazione all'adesione della Turchia all'Ue, ha smentito Bossi e amici: purtroppo annotiamo ancora una volta che al governo del nostro Paese siede un Partito anti-europeista come la Lega, che già in passato con le sue dichiarazioni estemporanee ci ha fatto fare sonore figuracce con i nostri amici ed alleati internazionali". E' quanto afferma l'eurodeputato del Partito Socialista, Alessandro Battilocchio.

giovedì 13 novembre
Pia Locatelli risponde a Tonini: la prevenzione è per la vita

Così risponde Pia Locatelli, capodelegazione del Partito Socialista al Parlamento europeo e presidente dell'Internazionale Socialista Donne, alle affermazioni di Giorgio Tonini del Pd - che loda Obama perché pro-choice (per l'aborto) dal punto di vista legale ma pro-life (per la vita) nel suo cuore - sulla prevenzione: "sono sconcertata per questa sorta di 'distinguo' perché sono sempre stati i e le pro-choice a chiedere la prevenzione per evitare a tante donne il ricorso, sempre doloroso, all'aborto. E sono stati soprattutto i e le pro-choice a scontrarsi con i e le pro-life per il sostegno ad azioni di prevenzione, come la diffusione di consultori o l'informazione sessuale nelle scuole, senza i quali, come dimostrano i dati, il numero delle giovanissime che ricorrono all'aborto è aumentato. Tonini ha ragione nel sostenere che va bandita l'ipocrisia sul finanziamento pubblico Usa alla ricerca sulle cellule staminali embrionali (negato nell'era Bush), quando quello privato è stato consentito. Certamente va bandita l'ipocrisia, ma allora non giochiamo con le parole fingendo di essere insieme pro-life e pro-choice, a meno che... la rinuncia al 'ma anche' non sia uno strappo troppo coraggioso".

giovedì 13 novembre
Immigrati: si ascoltino le parole di Napolitano

"Purtroppo all'interno del nostro Parlamento ci sono forze politiche che ancora non comprendono che la complessa questione interculturale non può essere gestita a colpi di spot, che rischiano di incrementare l'intolleranza. Ad esempio l'ennesima assurda proposta della Lega sul blocco dei flussi di ingresso degli immigrati per due anni sembra solo una misura xenofoba che avrebbe l'effetto di aumentare il numero dei clandestini in Italia". E' quanto afferma l'eurodeputato Alessandro Battilocchio, responsabile del settore immigrazione del Partito Socialista. "Vanno ascoltate - aggiunge Battilocchio - le parole del Presidente Napolitano: gli immigrati sono una risorsa importante per il nostro Paese."

sabato 22 novembre
Diritti umani: serve maggiore impegno europeo

"L'Unione Europea deve fare di più e meglio per la difesa dei diritti umani: dobbiamo avere la forza e la capacità di passare dalla teoria alla pratica e rendere cogenti, in tutti gli Stati firmatari, le norme della dichiarazione universale. Il Tribunale penale internazionale è ancora una chimera e più in generale si è ancora lontani dall'avere un sistema efficiente per combattere le violazioni". E' quanto ha affermato questa mattina l'eurodeputato socialista Alessandro Battilocchio intervenendo alla conferenza 'L'Italia e le violazioni della Convenzione europea dei diritti dell'Uomo', organizzata dalla Provincia di Grosseto in occasione del 60esimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. "Lo strumento europeo per la democrazia e i diritti umani 'Eidhr' - ha aggiunto Battilocchio - di cui sono stato relatore al Parlamento Europeo in commissione Sviluppo, è un importante passo concreto dell'Ue, ma non basta: serve uno sforzo maggiore dell'Europa, sia all'esterno che all'interno dei propri confini, per contrastare le violazioni dei diritti umani ancora purtroppo presenti in ogni angolo del mondo".

martedì 25 novembre
25 novembre: liberarsi dal silenzio e dall'ipocrisia

"In Italia circa sette milioni di donne sono state o sono a rischio violenza fisica o psicologica. Le cronache di tutti i giorni lo testimoniano in modo sempre più spaventoso". Lo ricorda, nella giornata internazionale contro le violenze alle donne, l'europarlamentare Pia Locatelli, presidente dell'Internazionale Socialista Donne. "Bisogna ribadire con forza - aggiunge Locatelli - che solo la denuncia, anche se dolorosa, anche se difficile, anche se spesso rivolta all'interno della propria cerchia familiare, può contribuire a risolvere il problema. Occorre farlo per noi stesse e per le altre, farsi forza pensando alle nostre figlie e nipoti che devono crescere senza paura e in un mondo migliore. Sono il silenzio e l'ipocrisia a colpire le donne. E' dal silenzio e dall'ipocrisia - ha concluso l'esponente socialista - che dobbiamo liberarci".


approfondimento

martedì 2 dicembre
I socialisti italiani vogliono accasarsi in Europa: un appello

di Roberto Scafuri, da www.ilgiornale.it

Perché in Italia ci tocca Veltroni, mentre in Spagna governa Zapatero? Quale maledizione attanaglia il riformismo del Belpaese, tanto da averci fatto meritare i Prodi e le Rosybindi? Tra le tante e possibili spiegazioni, la più lampante è la mancanza di un Partito socialista, dopo il tracollo derivato da Tangentopoli e le cattive prove date dai dirigenti del Psi. Eppure in Europa il riformismo socialista è l'unico ad avere corso legale, coniugando libertà e giustizia, libertarismo e diritti civili. Cancellare il Socialismo con un tratto di penna, con l'usurpazione del riformismo da parte dei partiti che l'hanno affossato (Pci e Dc soprattutto), è la somma ingiuria di una storia che però non muore. Siamo socialisti d'Europa. Basta con le deprimenti liti che stanno affossando il Partito democratico, che dimostra sempre più le proprie origini postcomuniste e postdemocristiane. Basta all'angoscioso ricatto di un'opposizione monopolizzata dal dipietrismo giustizialista o dalle utopie radical-chic. Basta anche con le querelle che hanno frantumato in mille rivoli gli eredi del Psi. I socialisti italiani cercano un nuovo corso in Europa, e vogliono "ripartire dal basso". Azioni di lotta "per un nuovo socialismo democratico, liberale e libertario", con al centro i valori di fratellanza, uguaglianza e libertà. Non trovando casa nei decrepiti partiti italiani, i Socialisti vogliono accasarsi in Europa, trasformando il Pse in partito transnazionale che consenta l'iscrizione individuale libera e diretta. Socialisti ovunque essi siano. Non è l'ennesimo appello a ricomporre la diaspora socialista, quello portato al Consiglio del Pse in corso di svolgimento a Madrid da Pia Locatelli, presidente dell'Internazionale Socialista Donne. La richiesta concreta è di consentire l'adesione diretta dei singoli cittadini al Pse, da trasformare in partito transnazionale. Promosso da 11 circoli socialisti e libertari di Milano, Torino, Genova, Vercelli, Biella e Verbania, deciso dopo un primo convegno a Galliate (Novara), l'appello è stato definitivamente approvato sabato scorso a un seminario sul tema "Progettare il futuro con un cuore antico", organizzato a Volpedo (Alessandria) dal Circolo Carlo Rosselli di Milano. Concludendo il dibattito a Volpedo (patria di Pelizza, autore del celebre quadro "Il quarto Stato"), Pia Locatelli, che è europarlamentare del Ps, il Partito socialista italiano aderente al Pse, si è impegnata a proporre a Madrid la sottoscrizione dell'appello anche agli esponenti dei Ds, partito che a sua volta fa parte del Pse.
Il partito dei diritti. "Ci rivolgiamo a tutti i cittadini e le cittadine che hanno a cuore i valori di eguaglianza, di giustizia e di libertà, così come a quei partiti e movimenti che hanno fatto della difesa dei diritti sociali, non meno che di quelli individuali, la loro storica bandiera": così comincia l'appello che vuole riunire i Socialisti al di là della loro attuale collocazione (o non collocazione) partitica e al di là di ogni frontiera, per riaffermare ciò che in Italia da tempo si è perduto. Un movimento democratico, liberale e libertario e sempre antiautoritario: "unico riferimento praticabile per chi voglia tenere sempre unite giustizia e libertà". La frammentazione dei partiti di Sinistra, lo smarrimento della loro identità, che ha aperto la strada al trionfo elettorale della Destra impone - secondo i firmatari dell'appello - "il ritorno sulla scena dell'azione sociale e del progetto politico dei socialisti, comunque definiti e comunque collocati nelle rispettive formazioni".
Una crisi epocale. Non c'è solo la crisi economica, a preoccupare i socialisti italiani. L'incapacità a modernizzare il Paese, da parte dei due blocchi contrapposti, allontana i cittadini dalla partecipazione democratica e rischia di "creare una frattura tra la politica e la società, proprio nel momento in cui la politica viene invece chiamata a prendere decisioni epocali e a ristudiare le modalità dei rapporti tra Stato ed economia".
L'esigenza di un rilancio dell'iniziativa socialista nasce in primo luogo da queste considerazioni, dice l'appello. Una "ripresa di iniziativa" che "non si dovrà misurare sul terreno ormai consunto di improbabili unificazioni o scissioni o coalizioni di burocrazie organizzative da tempo logore e inadeguate". Ma dovrà nascere, invece, dal basso, e da concrete azioni di impegno civile, politico, culturale e sociale, a tutela dei salari, del lavoro, della solidarietà sociale, dell'ambiente, dei diritti civili e della laicità.
Come ripartire. Costituito un coordinamento nel Nord-Ovest per le associazioni, i circoli e i club d'ispirazione socialista e libertaria, l'appello invita tutti coloro che si rispecchiano nei valori del Socialismo a costituire circoli e associazioni di base in altre regioni d'Italia. In vista delle ormai prossime elezioni per il Parlamento Europeo, poi, i Socialisti italiani chiedono di avviare la trasformazione del Pse in un vero e proprio partito transnazionale, al quale sia possibile aderire individualmente e direttamente.
I firmatari. Lunga la lista dei sottoscrittori dell'appello, autodefinitosi "il Gruppo di Volpedo": CIRCOLO LA RIFORMA - Milano, CIRCOLO CALOGERO-CAPITINI - Genova, LABOURATORIO PIEMONTE - Torino, CIRCOLO CARLO ROSSELLI - Milano, CIRCOLO LIBERALSOCIALISTA ROSSELLI - Torino, CLUB PORTO FRANCO - Milano, AREA PROGRESSISTA - Torino, ASSOCIAZIONE SANDRO PERTINI - Torino, ASSOCIAZIONE FRIDA MALAN - Torino, UNIONE CIVICA RIFORMATORI - Vercelli-Biella. IDEA SOCIALISTA - Verbania. L'adesione è aperta a tutti: i cittadini, le cittadine, i gruppi, le associazioni le organizzazioni, eccetera. Per ulteriori informazioni: appellodivolpedo@libero.it.




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Rapisardo Antinucci - rapisardo.antinucci@partitosocialista.it

Alessandro Battilocchio - www.battilocchio.com
Gianni De Michelis - gianni.demichelis@europarl.europa.eu
Partito Socialista - www.partitosocialista.it
Delegazione Italiana nel Gruppo PSE - www.delegazionepse.it
Gruppo PSE al Parlamento europeo - www.socialistgroup.org
per informazioni - luca.cefisi@europarl.europa.eu



a cura di Luca Cefisi





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venerdì 5 dicembre 2008

Partito Socialista newsletter del 5 dicembre 2008


NEWSLETTER DEL 5 dicembre 2008

LE PRIMARIE DELLE IDEE, FORUM TELEMATICO DEL PARTITO SOCIALISTA (www.partitosocialista.it )
RICCARDO NENCINI: I SOCIALISTI DEL FUTURO PRESENTE
Il caro amico Emanuele Macaluso mi ha chiesto una riflessione attorno a quattro questioni vive e vegete. Rispondo volentieri: da libero pensatore a pensatore libero.
A partire dalla crisi dei primi anni '90, la domanda sull'esistenza autonoma di un Partito Socialista in Italia è stata ripetuta più volte. Dal PDS nei mesi della 'Cosa 2' fino ai nostri giorni. Rispondo così: esistenza giustificata se rappresenta un'idea diversa della sinistra; soggetto piccolo ma autorevole non per testimonianza del passato ma in quanto garante della innovazione necessaria a governare una comunità.
A un'Italia profondamente cambiata deve corrispondere una sinistra in sintonia con il cambiamento, né prona verso la società appagata né accondiscendente verso consuetudini e tradizioni sconfitte dalla contemporaneità. Se Veltroni, dopo Di Pietro, sposa il radicalismo e si confonde con la piazza elevandola a madre di ogni iniziativa pubblica, diventa doppiamente prigioniero e fa la fortuna del Capo del Governo. Una equazione elementare, una opposizione gradita. I socialisti la scelta riformista la fecero mezzo secolo fa: Nenni, congresso di Venezia. Prima di lui Turati, i suoi seguaci ed una moltitudine di scissioni. Hic Rhodus, hic salta, Walter.
La società italiana è bloccata da una contrapposizione feroce tra conservazione e innovazione. Entrambe tagliano destra e sinistra, allignano nel sindacato e nelle associazioni di categoria, si riproducono nei centri di potere disseminati nel Paese. Molti continuano ad attribuire il valore dell'innovazione alla sinistra in quanto forza di progresso dimenticando che era così quando si trattava di riconoscere a fasce sempre più ampie di lavoratori nuovi diritti di cittadinanza. Era il tempo della società industriale, dell'appartenenza al mondo della produzione, di una società incentrata su fabbrica e casa. Una società dalle categorie certe ed immutabili. Da anni non è più così ma questa visione non è morta ed anzi si insinua in azioni e programmi.
Il pensiero neoconservatore italiano ruota attorno al motto tremontiano 'Dio, Patria, Famiglia'. Un motto vandeano rispolverato nei primi anni Quaranta del secolo scorso in un opuscolo destinato agli ufficiali dell'esercito regio.
I principi cui dovrebbe ispirarsi la sinistra riformista sono altri. Ne indico tre, attorno ai quali non dovrebbe essere impossibile riconoscersi: 'Merito, Inclusione, Responsabilità'. Aggiungo il termine 'Libertà', da strappare quanto prima alle mani della destra. Diversi e divergenti, dunque, da quelli propri del neotremontismo. Nella realtà, raramente vengono assunti. Esempi. La leader in pectore della CGIL Susanna Camusso ha dichiarato di recente che il sindacato è in ritardo nel dare una risposta alle migliaia di giovani precari. Una ammissione sincera e al contempo preoccupante. Chi, se non il sindacato (ed i partiti di sinistra aggiungo io), dovrebbe assumere la difesa di 4.500.000 di persone che operano in assenza delle più elementari tutele previste nel mondo del lavoro?
La piazza dell'antipolitica è diventata un luogo praticato da Di Pietro e da larghi settori del P.D. oltre che dalla sinistra radicale. La decisione di delegittimare la 'repubblica parlamentare' fondata dai Costituenti è stata condivisa de facto da PDL e PD: deputati e senatori nominati dai vertici dei partiti, presidenzialismo strisciante, corrosione degli equilibri costituzionali. Anche la vicenda della Commissione di Vigilanza Rai ha lasciato uno strascico di dubbi: vengono prima gli accordi tra i partiti o l'autonomia e il corretto funzionamento delle istituzioni, nel caso di una istituzione di controllo? In ultimo i tentennamenti sulla adesione alla famiglia del socialismo europeo oppure ad altri gruppi parlamentari, incertezza figlia di nodi mai sciolti con la fondazione del PD. L'imperfetta composizione dei fattori costitutivi di quel partito ha infine originato un altro vizio, quello legato alla difesa dei diritti che i giuristi definiscono di 'terza generazione' e che la sinistra difende ovunque: unioni civili, fecondazione artificiale, divorzio breve, piena libertà di ricerca. Non è un caso se nemmeno i due Governi Prodi hanno battuto un colpo 'laico' su una frontiera decisiva che rende l'Italia diversa - ma non migliore - rispetto ai Paesi dell'occidente europeo.
Il riformismo, in Italia, ha vinto raramente e per periodi brevi. Con i primi governi di centro-sinistra (anni '60), nel quinquennio 1980/85 - da Spadolini al primo esecutivo Craxi -, con il primo governo Prodi, quello dell'Euro. Ha vinto quando si è distinto nettamente da una sinistra massimalista e agitatoria dando una lettura innovativa della società italiana. Diversamente è destinato a soccombere. Quello che è successo in aprile, quello che sta succedendo oggi.
Il Partito Socialista, seppur piccolo, ha questa funzione: essere deviante nelle idee rispetto alla sinistra tradizionale, essere corsaro nelle iniziative. Perlomeno fino a quando nessun altro partito della sinistra soddisferà queste esigenze, ci sarà più di una ragione per tenerlo in vita.
Elezioni amministrative alle porte e comune appartenenza al centro sinistra obbligano PD e PS al confronto. ' La politica non si fa con i rancori ' - ammonì Nenni ed aveva ragione. Le relazioni tra i due partiti possono svilupparsi su tre piani: elezioni locali, collocazione europea, progetti per cambiare la sinistra italiana. E dopochè Veltroni ha fatto, come ha fatto, esame di coscienza sugli errori commessi nella preparazione della campagna elettorale 2008.
Un asse riformista nelle province e nei comuni che vanno al voto in primavera è la strada maestra. Ciascuno con la propria identità, ciascuno con i propri simboli, in una autonomia riconosciuta e valorizzata come tale. Programmi brevi, comprensibili, sui quali ci si impegna di fronte ai cittadini, ed una lettura non consuetudinaria della evoluzione delle città, dei bisogni di chi vi abita.
Temo, invece, che non avranno facile soluzione le altre due questioni. Fassino e D'Alema siedono rispettivamente nel PSE e nell'Internazionale Socialista come rappresentanti di un partito che non c'è più, i DS. Un paradosso! Può durare? L'appartenenza ad una famiglia politica europea è oggi più di ieri necessaria. Anche AN ne ha compresa l'importanza e si appresta ad entrare nel PPE. Gli Stati hanno conferito da tempo pezzi della loro sovranità alle istituzioni comunitarie, una delega piena dai contorni ancor più massicci con la crisi finanziaria ed economica in corso. Misure che verranno assunte in quella sede, o addirittura in sedi superiori, e che obbligano ciascuno di noi a scelte precise, definite. I socialisti italiani hanno firmato il 'Manifesto Europeo' del PSE e la lista socialista alle Europee avrà eletti che entreranno in quel gruppo. Le oscillazioni del PD sono destinate a non essere sciolte con fermezza e il tentativo di Veltroni di accreditare un partito con due teste non troverà facilmente diritto di cittadinanza alle orecchie di Schultz e di Rasmussen. Se dunque esiste il tema dell'allargamento degli organismi internazionali socialisti a partiti riformatori e democratici, il tema va sviluppato stando all'interno di quegli organismi.
Resta l'ultimo problema, il più rilevante: quale cornice riformista e innovatrice dare alla sinistra italiana. Problema spinosissimo, riassumibile ancora oggi con la parabola dell'asino di Buridano. Noi prediligiamo invece la ferrea razionalità di Tommaso d'Aquino. O la sinistra italiana si immerge nella società di questo tempo, si bagna nelle sue contraddizioni abbandonando schemi arcaici per interpretarla, oppure, affidandosi alla sola logica delle alleanze, non riuscirà a prevalere. La prima cosa da fare, il primo impegno condiviso da assumere è dunque una 'nuova Rimini': forze riformiste che si incontrano per tracciare un profilo di questa Italia, che si impegnano sul fronte dell'individualismo solidale, che coinvolgano eletti e non eletti in un manifesto che segni la rottura con gli equivoci ed i condizionamenti che hanno portato la sinistra ad una sconfitta senza precedenti.
La Via Crucis della sinistra radicale non si è ancora conclusa. Con Dante potremmo dire: 'Non era camminata di palagio ma natural burella.'. Non conosco, mentre scrivo, quale sarà l'evoluzione dei rapporti tra Vendola e Ferrero e cosa deciderà Sinistra Democratica. Escludo liste comuni e apparentamenti con chi pensa di richiamare in vita la storia comunista per infiggerla nel futuro. Se una parte dell'Arcobaleno bussa alla porta del PSE, ci troverà attenti. L'isolamento non è mai stato una politica.
L'eredità del socialismo riformista non è quella rappresentata da Cicchitto e da alti dirigenti di Forza Italia. Giudico grottesco e temerario il recente tentativo di inserire Filippo Turati nell'albero genealogico del centro-destra. Salvo Tremonti pensi di convertirsi al marxismo. L'opposizione convinta al massimalismo parolaio ed al rivoluzionarismo comunista non bastano a fare di Turati e dei riformisti italiani del tempo i padri spirituali di La Russa e di Ciarrapico, di Rotondi oppure del Presidente del Senato Schifani. Né loro vorrebbero Turati come padre. Forse prediligerebbero Bombacci. La cultura della destra italiana è agli antipodi della storia socialista. Il socialismo riformista si batte per i diritti civili e non bacia l'anello del pontefice, non è liberista ma per un'economia di mercato vigilata da regole certe, modifica lo stato sociale per proteggere i nuovi bisognosi ma non privatizza i servizi primari, esige sicurezza per i cittadini ma condanna razzismo e xenofobia. Su un punto concordo con taluni vecchi socialisti - vecchi nel significato di compagni di una antica stagione che poi hanno fatto scelte diverse. La destra ha colto prima di certa sinistra i cambiamenti sociali che hanno scosso l'Italia ed ha provato ad interpretarli affidandosi all'antipolitica, ad un decisionismo forte, a massicce dosi di populismo rese possibili dalla paura e dalle ansie serpeggianti e ad alcuni provvedimenti condivisibili. E qui arriviamo al punto: ad alcuni ministri di questo Governo che si definiscono 'socialisti'.
Non appartiene alla cultura socialista, di nessun tempo e di nessun luogo, nascondersi dietro il qualunquismo, ferire la Carta Costituzionale ripetutamente, respingere dialogo e confronto, usare un linguaggio sbrigativo. Anche sul piano delle alleanze si potrebbero esternare fondate obiezioni. Al ministro Brunetta, imperterrito nel chiamarsi 'un socialista', ho chiesto due volte un confronto pubblico sulle misure assunte dal governo in carica, non un duello alla Felice Cavallotti ma un civilissimo scambio di battute su chi dei due potesse fregiarsi di quel titolo. Respinto al mittente. Non trovare in certa sinistra conservatrice motivi di affinità non significa infatti sposare tout court le ragioni dello schieramento contrapposto. Cosa avrebbero dovuto fare Mitterand e Delors dopo la crisi della SFIO? Affidarsi alle cure di Pompidou e della destra francese? Identità inconciliabili. Neppure Berlusconi si avventura nell'impossibile cammino - e lui ne avrebbe la fantasia! - di costruire un Pantheon allargato. Ha fatto ministri ex socialisti, ex democristiani, ex liberali, ex repubblicani, perfino ex comunisti. Tutti, però, inseriti dentro il suo disegno, nel quale i singoli ex possono trovare spazio ma non trova diritto di cittadinanza un'idea, una storia, una radice culturale che ha trasformato l'Italia e l'Europa nel secolo passato. Presumo che chi ha fatto questa scelta, parlo dei socialisti di un tempo, l'abbia fatta stabilmente e si senta obbligato a giustificarla quasi ogni giorno, come dovesse spogliarsi del peccato originale. Il mastice iniziale, quello di quindici anni fa e per loro stessa ammissione, era l'anticomunismo. E oggi, qual' è la colla?



PARTITO
La Segreteria Nazionale del Partito, tenuto conto delle richieste pervenute da alcuni Comitati Regionali e da molte Federazioni Provinciali, ha deciso la proroga della chiusura della campagna di adesione al Partito Socialista al 31 dicembre 2008


ETICA E POLITICA: LETTERA-DOCUMENTO DELLA SEGRETERIA DEL PARTITO ALLE ISTITUZIONI
"Con una lettera-documento rivolta alle Istituzioni, il partito socialista ha posto dieci "comandamenti" per ridare credibilità ai comportamenti politici. Il documento su etica e politica-si legge nel testo approvato al termine della segreteria socialista-chiede con forza ai presidenti delle Camere, al presidente del Consiglio dei ministri e ai segretari di tutti i
partiti politici che si recuperi, attraverso l'adesione alle proposte contenute nel decalogo, il primato della risposta politica rispetto alla grave crisi economica e di rapporti con la società, anche alla luce dei troppi casi di immoralità esplosi recentemente in diverse zone italiane. Non è infatti con l'antipolitica alla Di Pietro e con risposte demagogiche ed episodiche che si potrà sconfiggere la crisi di autorevolezza dell'azione politica nel paese. Per cui appare ineludibile:
1) Impegno delle istituzioni di ogni ordine e grado a pubblicare sui propri siti gli elenchi degli eletti di primo e secondo grado con le rispettive indennità;
2) Perequazione delle indennità dei consiglieri regionali alla misura percepita dalle assemblee legislative regionali più sobrie (Toscana, Umbria). Si tratterebbe di un risparmio di circa 110 milioni di euro annui;
3) Finanziamento pubblico da assegnare esclusivamente ai partiti che siano in regola con l'art. 49 della Costituzione;
4) Promuovere nelle regioni e presso il parlamento italiano una legge che disciplini i gruppi di interesse;
5) Per quanto concerne le nomine negli enti di secondo grado le proposte possono essere avanzate dal governo, dai gruppi consiliari e parlamentari o essere acquisite attraverso un avviso pubblico;
6) Negli enti di secondo grado di nomina locale, regionale, parlamentare e di governo il nominato non può superare i due mandati;
7) Ciascun soggetto può essere nominato da un'istituzione solo in un ente;
8) Nelle nomine negli enti di secondo grado deve essere garantita la parità di genere a fronte di curricula equivalenti;
9) Prevedere incompatibilità fra incarichi parlamentari e incarichi negli enti indiretti di ogni ordine e grado;
10) Prevedere che gli incarichi di governo negli enti locali vengano assegnati a personalità elette dal popolo".
Infine, si legge nel documento, occorre creare una stazione unica appaltante provinciale affidata alle prefetture (o ad un' Authority indipendente) che gestisca le gare indette dagli enti locali, dalle Regioni o dalle amministrazioni periferiche dello stato.


PROVINCIALI FIRENZE.TOMMASO CIUFFOLETTI CANDIDATO DEI SOCIALISTI ALLE PRIMARIE

È Tommaso Ciuffoletti, 29 anni, nato a Firenze. Laureato in Scienze Politiche alla Cesare Alfieri, segretario della federazione fiorentina del Partito Socialistail candidato dei socialisti alle elezioni primarie del centrosinistra per la Provincia di Firenze.
Ad annunciarlo, nel corso di una conferenza stampa tenutasi stamani a Firenze, il segretario nazionale del Partito socialista Riccardo Nencini e quello regionale Pieraldo Ciucchi. Neanche trentenne, giornalista, Ciuffoletti è stato eletto nel giugno scorso segretario provinciale del Ps fiorentino e quella delle primarie per la Provincia è la sua prima uscita pubblica.
«Spesso si dice che la Provincia è un ente inutile - dice Ciuffoletti presentando la sua candidatura - ma nella periodica polemica sull'abolizione delle provincie si rischia di perdere il senso di come procedere ad un riassetto istituzionale e amministrativo e anche del ruolo che nel frattempo la provincia può e deve svolgere. E' certo necessaria una revisione del ruolo dell'ente provincia in una chiave di snellimento delle funzioni istituzionali. Sarebbe del resto sbagliato evitare di fare i conti con una tendenza al riassetto istituzionale in cui anche le regioni spingono per un accorpamento dei comuni, al fine di ridurre i livelli amministrativi e i relativi costi di gestione.
«Pur in vista di una necessaria riduzione delle spese dell'ente e di un riassetto amministrativo che coinvolgerà anche Firenze e la sua area metropolitana - prosegue - si devono considerare le priorità che oggi la Provincia deve porsi. Come socialisti riteniamo che nella fase di crisi che stiamo attraversando devono essere considerati strategici i servizi di formazione e di incontro tra domanda e offerta di lavoro, che rientrano proprio tra le funzioni dell'ente provincia. Gli effetti della crisi finanziaria sull'economia reale e sull'occupazione sono ormai tangibili; non si tratta più solo di previsioni. Il sistema di welfare italiano rischia di dimostrarsi totalmente inadeguato ad offrire una rete di sostegno a tanti, troppi lavoratori, soprattutto quelli atipici, i precari, giovani e non. Per questo riteniamo che proprio su questo settore di competenza si debba concentrare prioritariamente lo sforzo della provincia di Firenze. Pur nei limiti delle sue funzioni e delle sue risorse la provincia dovrà compiere ogni sforzo per dare il proprio contributo a sostegno dell'occupazione e della formazione. Si tratta di un'urgenza assolutamente prioritaria, ma anche di un punto di battaglia politica che il centrosinistra deve saper fare suo. Troppo a lungo a sinistra - conclude Ciuffoletti - ha prevalso la logica del "combattere la precarietà", invece di fare i conti con le sfide di un mercato del lavoro in via di trasformazione al fine di offrire maggiori e più giuste tutele ai lavoratori meno garantiti. Dalla provincia di Firenze potrebbe partire un segnale nuovo ed anche una sfida al governo nazionale affinché affronti una reale e complessiva riforma degli ammortizzatori sociali, perché oggi non si può più procedere per deroghe. Tra le varie possibili, riteniamo che questa sia la prima e più importante responsabilità che spetterà in capo alla prossima amministrazione provinciale fiorentina».

COMUNICATI

DE MAGISTRIS. NENCINI: NAPOLITANO INVII MESSAGGIO ALLE CAMERE
«La gravità della questione morale esplosa con fragore che vede coinvolte parti della giustizia italiana richiede una misura straordinaria. Bene ha fatto il Capo dello Stato a chiedere gli atti alle procure di Salerno e Catanzaro, ma adesso gli chiediamo, quale garante supremo della Costituzione e dell'equilibrio tra i poteri, di dare un segnale ancora più forte: invii un messaggio alle Camere, come il dettato costituzionale prevede all'articolo 87 tra le sue prerogative. Il Paese non può permettersi, in una fase così difficile, né conflitti istituzionali né conflitti tra poteri né, peggio ancora, guerre per bande. La fiducia nelle istituzioni è oggi essenziale per uscire dalla crisi economica e dare serenità agli italiani.»
Lo dichiara Riccardo Nencini, segretario nazionale del Partito Socialista, commentando le vicende relative al sequestro degli atti delle inchieste 'Why not' e 'Poseidone'


CRAXI: "IN SICILIA SI STANNO UTILIZZANDO METODI ASSAI DISCUTIBILI
"La decisione di inserire una modifica del sistema elettorale per Province e Comuni con clausola di sbarramento proibitiva all'interno di una legge di previsione di spesa, così come è stato fatto dall'Assemblea regionale siciliana, è un metodo che si avvicina più a quelli dei sistemi totalitari che non alle democrazie moderne: non si censura la democrazia con la scusa del risparmio economico. E molto grave appare la posizione espressa dal Partito democratico in Sicilia".
Così Bobo Craxi, Commissario straordinario del Partito socialista della Sicilia.


Campania.Corace: Lavorare per costruire un futuro riformista
Sembrerebbe che Walter Veltroni sia intenzionato a chiedere le dimissioni di Bassolino e della Iervolino. Ha fretta di perdere, come è nella sua natura.
Già dall'inizio dell'anno noi socialisti abbiamo considerata chiusa l'esperienza di questo centrosinistra a Napoli e in Campania e da allora siamo coerentemente fuori dalle relative Giunte. Proponemmo lo scioglimento dei consigli per la primavera del 2009, alfine di avere il tempo per preparare la nuova coalizione e il nuovo gruppo dirigente. Questo tempo è stato sprecato e la responsabilità è tutta del Partito di Veltroni, che non solo non ha preso alcuna iniziativa in questo senso, ma ha fornito di sé uno spettacolo penoso, dividendosi su tutto.
Insistiamo nel dire che andare ora alle elezioni significherebbe consegnare Napoli e la Campania a un centro-destra, che a sua volta dimostra ogni giorno di non essere all'altezza del compito.
Ci auguriamo che Veltroni prenda coscienza di questa situazione e anziché tirare in ballo le istituzioni dia una mossa al suo Partito perché, con le altre forze politiche disponibili, si metta a lavorare da subito per costruire adeguatamente il futuro.
Bassolino e la Iervolino farebbero bene a dare il loro ultimo contributo per la costruzione di una nuova coalizione riformista e per la soluzione dei problemi enormi che ostacolano lo sviluppo.


CEI-SCUOLA.NENCINI: MOBILITAZIONE SI' MA PER SCUOLA PUBBLICA
''Più che contro i tagli agli istituti paritari previsti dalla finanziaria di Tremonti, la mobilitazione alla quale allude la Cei andrebbe fatta per incrementare i finanziamenti alla scuola pubblica''. E' la risposta ai giornalisti del segretario del Ps, Riccardo Nencini, in margine ad una manifestazione a Firenze. ''Sembra quasi - ha sottolineato Nencini - che le proteste degli studenti e la mobilitazione in tutta Italia contro i tagli della Gelmini alla scuola pubblica non abbiano insegnato nulla alla Cei sui sentimenti della stragrande maggioranza del mondo della scuola''.

FS-Alta velocità. Lucacchioni: da dicembre gravi disagi per studenti e lavoratori.
"Si sta concretizzando una rivoluzione ferroviaria che passa sotto silenzio. Non sempre è oro tutto ciò che luccica."-così Chiara Lucacchioni-Responsabile Politiche Giovanili del PS.
"L'alta velocità che collegherà in tempi rapidissimi le maggiori città italiane è un fatto positivo di per sé, ma rischiamo così di avere una modernizzazione delle infrastrutture zoppa, privilegiando alcune zone e marginalizzando la provincia".
"Gli Eurostar e gli Intercity, infatti, non passeranno più in molte città da cui partono milioni di pendolari, studenti e lavoratori, che saranno costretti a prendere treni regionali che circolano sulla linea lenta."
"Ciò significa per milioni di studenti, giovani precari e lavoratori, di veder, in un batter d'occhio, raddoppiare il tempo di percorsa casa-lavoro"-prosegue la Lucacchioni, che continua "non può esistere un 'Italia di serie A e una di serie B. Accanto all'alta velocità, servono infrastrutture anche nel resto del Paese. Lo Stato investe 6 miliardi di Euro per il ponte sullo stretto, esattamente il costo del progetto di mille nuovi treni che servono oggi ai pendolari; quest'ultimi, che sono circa 14 milioni, rappresentano la principale voce della domanda di trasporto ferroviario, ma nonostante ciò, di sviluppo su rotaia non se ne parla".
"I treni lumaca e sporchi non possono rappresentare la risposta riformista alla carenza delle infrastrutture del nostro Paese. Chiediamo, come socialisti, uno sforzo d'investimento al Governo e all'opposizione per sostenere le nostre periferie e i nostri lavoratori".

Craxi: "Berlusconi dimostra un coraggio che la sinistra ancora non ha"
"Le opinioni e gli auspici espressi dal presidente Berlusconi in merito alla presentazione del documentario della Fondazione Craxi sono il segno evidente non solo di una convinta amicizia, ma anche della matura e consapevole volontà di restituire all'Italia il tratto più veritiero della storia di un grande uomo di Stato".
"La sinistra, con mio profondissimo rammarico, dato che mio padre fu un leader della sinistra europea e mondiale, a quasi dieci anni dalla sua scomparsa non è ancora in grado di restituirgli il ruolo e i meriti che gli sono propri".
"Di fronte a questo vuoto, non l'amico di sempre, ma uno dei più prestigiosi leader politici conservatori del nostro tempo si è invece dimostrato capace di farlo: innanzi ad un simile coraggio nei difficili momenti, anche di natura etica, che stiamo vivendo, è giusto riflettere".
Così Bobo Craxi, esponente del Partito socialista.


Del Bue: Craxi, Berlusconi e la sinistra
Fa onore a Berlusconi questo suo coraggioso atto di fede nella politica di Craxi, "precursore di una sinistra moderna". -Così Mauro Del Bue della segreteria nazionale del partito.- E credo che le risposte, per lo più abbozzate, di esponenti di sinistra facciano invece poco onore a loro stessi. Che quella di Mani pulite sia stata anche un'operazione politica, è ormai acquisito. Che la corruzione esistesse (ma quanto esiste ancora, e ancor più di prima, è testimoniato dalle cronache di questo giorni) è fuori discussione. V'è stato chi ha pagato di più e chi di meno e chi-sottolinea Del Bue- non ha pagato affatto. Craxi è l'esponente politico che ha pagato fuori misura. Il suo partito, il Psi, è stato eliminato anche per questo. Mi vien spesso di pensare che più che per i suoi torti ciò sia avvenuto per le sue ragioni. Se la sinistra italiana, che dal giustizialismo ha tratto il senso di un nuova vita e che dallo stesso oggi trae il veleno della sua possibile morte, non fa i conti con gli anni di Craxi e di Tangentopoli e si limita a riconfermare vecchie e, speravamo superate, visioni dei fatti, è condotta a non recuperare mai i consensi di coloro che al socialismo riformista e liberale hanno dedicato la loro vita. Per quanto mi riguarda -conclude il dirigente socialista- non mi rassegno all'idea che in Italia non debba nascere mai quella sinistra moderna anticipata da Craxi e che si possa delineare un progetto capace di mettere in minoranza la destra nel nostro Paese, nell'ambito di quei valori dei quali l'Internazionale socialista, della quale Craxi fu vice presidente, è tuttora cornice imprescindibile.


Tibet. Battilocchio, l'Ue lavori per portare la Cina ad aprirsi al dialogo
"Il mondo ha fatto troppo poco per risolvere la questione del Tibet: come socialisti siamo per la libertà, l'autodeterminazione e per il rispetto delle minoranze e contro ogni intollerabile violazione dei diritti umani". E' quanto ha affermato l'eurodeputato del Partito Socialista, Alessandro Battilocchio, a margine dell'intervento del Dalai Lama davanti al Parlamento Europeo riunito in plenaria a Bruxelles.
"In tutto questo - ha aggiunto Battilocchio - le olimpiadi sono state un'occasione mancata. L'Europa deve lavorare per portare la Cina a cambiare alcuni suoi comportamenti, ad aprirsi al dialogo soprattutto verso il caso specifico del Tibet, che da anni attua una protesta pacifica. Dovunque ci siano soprusi ed ingiustizie, in ogni angolo del mondo, i socialisti non possono rimanere in silenzio".


Ue. Battilocchio riceve a Bruxelles gli studenti vincitori del 'Laboratorio Europa'
Un gruppo di studenti provenienti da Frosinone e Ciampino vincitori del progetto 'Laboratorio Europa' ha visitato oggi la sede del Parlamento Europeo di Bruxelles, accompagnato dall'Eurodeputato Alessandro Battilocchio, il più giovane dell'emiciclo.
Il 'Laboratorio Europa' è un'attività ideata dal centro Europe Direct Lazio di Viterbo volta a promuovere la partecipazione alla cittadinanza attiva e l'informazione sull'Unione europea tra gli studenti delle scuole superiori provenienti dal Lazio, e che ha visto la partecipazione anche di delegazioni provenienti da Toscana e Umbria. La prima fase del 'Laboratorio' si è svolta attraverso incontri in aula con gli studenti, da parte dei formatori di Europe Direct Lazio e poi con una simulazione vera e propria, nella quale gli studenti danno vita a un' attività del Parlamento europeo e dei suoi organi ausiliari. La 'sessione plenaria' si è tenuta il 16 maggio scorso presso l'Aula Magna della facoltà di Agraria di Viterbo, alla presenza di Battilocchio. "Un'iniziativa veramente ben organizzata e di grande valore - ha affermato l'eurodeputato - perché è con progetti come questo che si avvicinano le istituzioni ai giovani: è un piacere trovare ragazzi preparati che stanno comprendendo l'importanza che per il loro futuro rivestirà l'Europa". Le scuole che hanno partecipato al Laboratorio sono state l'Ipaa "San Benedetto" e l'Istituto Socio- Pedagogico e Scientifico "Severi" di Frosinone; l'Itc "Luigi di Savoia" e il polo didattico di Passo Corese (Ri); lo Scientifico "Da Catino" di Poggio Mirteto (Ri); l'Itcg "Amari" di Ciampino (Rm); gli istituti Classico e Linguistico "Buratti", lo Scientifico "Ruffini", l'Itc "Savi" di Viterbo; l'Istituto "Colasanti" di Civita Castellana (Vt); gli istituti Itcg "C.A. Dalla Chiesa" e lo Scientifico e il Classico "L. Da Vinci" di Montefiascone (Vt); l'Itcg "Bandini" di Siena; l'Itc "V. Emanuele" e l'Iti "A. Volta" di Perugia; l'Iis di Rocca di Papa (Rm).


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La riscossa di Brown
di Luca Cefisi


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