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Attivisti del Partito Socialista Europeo

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martedì 23 dicembre 2008

Partito Socialista newsletter del 23 dicembre 2008



NEWSLETTER DEL 23 dicembre 2008


PRIMO PIANO

CRISI ECONOMICA. NENCINI:URGENTI PIANI STRAORDINARI DELLE GIUNTE COMUNALI
Sei linee d'azione a sostegno di persone e famiglie
Urgono piani straordinari delle giunte comunali per far fronte alla crisi economica che si sta abbattendo sulle famiglie italiane.
Agli amministratori degli enti locali suggerisco sei linee di azione a sostegno del reddito di persone e/o famiglie da attuare attraverso un mix di investimenti pubblici e agevolazioni a investimenti privati:

1.Interventi immediati nel settore delle manutenzioni e delle infrastrutture, in particolare quelle scolastiche e di servizio.
2.Interventi di coesione sociale: incremento fondi per borse di studio; fondi per anziani per pagamento utenze domestiche; fondo a vantaggio di studenti universitari per contributo alle spese di trasporto, acquisto libri, tasse; intervento per dilazione del pagamento dei mutui per acquisto prima casa previo accordo-quadro tra amministrazione locale e istituto di credito.
3.Incentivi economici per imprese operanti nel commercio al minuto finalizzati a investimenti
4.Variazione delle rette per nidi, materne, mense e trasporti scolastici
5.Fruizione allargata delle esenzioni sulle rette dei servizi educativi.
6.Accordi con istituti bancari per agevolare lo smobilizzo dei crediti vantati dai fornitori di beni e servizi comunali attraverso anticipi su fatture

Posizioni che appaiono irresponsabili.
GENDER. FALCONE: IL VATICANO SI ISPIRA A CONCETTI MEDIEVALI.
La criminalizzazione della cultura di "gender" come forma di autodistruzione dell'uomo è un fatto grave e inaccettabile- così Anna Falcone responsabile nazionale Pari opportunità del Partito Socialista- soprattutto, quando viene dalla massima istituzione ecclesiastica di un credo, come quello cattolico, che dovrebbe ispirarsi, coerentemente con i principi predicati, alla massima accoglienza e tolleranza di tutti gli uomini. In uno stato laico fondato sul principio di uguaglianza e pari dignità dei cittadini- prosegue Falcone- ogni discriminazione, individuale o di gruppi, fondata sull'orientamento sessuale, in se libero e insindacabile, è inammissibile, nonché illegittima. Anzi, tali posizioni rischiano di apparire, per certi aspetti, irresponsabili, nella misura in cui avallino quella cultura dell'omofobia e della esclusione della diversità che sono quanto mai da scongiurare in ogni tempo e luogo.
Il Vaticano- conclude la dirigente socialista- dovrebbe riflettere attentamente sulle sue ultime dichiarazioni. Molti cristiani, per primi, non si riconoscono più in una guida religiosa la cui voce sembra ispirata più da principi medioevali che da una moderna cultura dell'amore, della tolleranza e dell'inclusione sociale

Una classe dirigente inadeguata a risolvere i problemi del Paese
ISTAT. NENCINI: DRAMMATICA FOTOGRAFIA DELLA POVERTA'
"Possiamo discutere di presidenzialismo, di federalismo, di maggiori poteri da dare a questo o a quello quando il potere della politica non è utilizzato in direzione del bene pubblico, quando i diritti minimi di una società sono considerati un fastidio di cui occuparsi una tantum? Credo proprio di no".
Lo ha affermato il segretario del Partito, per il quale "questo atteggiamento della politica che guarda con distacco ai bisogni elementari della società rappresenta il nuovo e gravissimo atto di superbia di una classe dirigente inadeguata a risolvere i problemi del paese". "E il problema principale è sottolineato dai dati Istat di fine 2007. E' aumentato dell'uno per cento il numero di famiglie che fatica a comperare il cibo. Siamo al 5% degli italiani dunque in situazione drammatica, il 10% nel meridione. E se questa è la fotografia del 2007 - ha concluso Nencini - non oso pensare all'istantanea del dicembre 2008. E'
giunto il momento che almeno la sinistra riformista svolga il proprio ruolo con rapidità e su basi nuove".

PENSIONI: LOCATELLI, GOVERNO NON PUÒ FARE CASSA SU SPALLE DELLE DONNE
"L'Unione europea ci chiede di eliminare una discriminazione, non di aggravare quelle che già ci sono a carico delle donne".
È quanto afferma l'europarlamentare del Ps Pia Locatelli, presidente dell'Internazionale socialista delle donne, commentando le parole del ministro della funzione pubblica.
"Se la risposta del governo sarà, come dice il ministro Brunetta, "intelligente, flessibile e volontaria'' - continua l'esponente socialista - non potrà che trovare il sostegno di tutte le donne, ma fino a oggi non ci sono segnali che si voglia imboccare una strada così virtuosa. C'è piuttosto la sensazione che nel governo e fuori dal governo, vi sia qualcuno tentato di 'fare cassa', sulla pelle delle donne che lavorano o più banalmente di farsi un po' di pubblicità a basso costo. La proposta - ci pare di capire - sarebbe semplicemente quella di obbligarle 'oggi' ad andare in pensione più tardi con la promessa di alleviare 'domani' - ma quando? - il fardello che oggi quasi interamente ricade sulle spalle di casalinghe e lavoratrici perché sono inesistenti i servizi alle famiglie".


Biscardini: Berlusconi e una maggioranza eletta con premio di maggioranza non possono decidere
RIFORME. NENCINI: SIANO I CITTADINI A PRONUNCIARSI SULLA MIGLIORE RIFORMA
«Avevamo da tempo intuito che era in atto il tentativo di trasformare la Repubblica parlamentare in Repubblica presidenziale, ed è per questo che abbiamo avviato la raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare in cui si prevede l'elezione di un'Assemblea costituente per la revisione della Costituzione. Eravamo convinti, e oggi che la questione occupa le prime pagine di tutti i giornali lo siamo ancora di più, che questa scelta devono farla prima di tutto gli italiani. Diamo dunque ai cittadini la possibilità di pronunciarsi su quali riforme ritengano adatte per il Paese, anche firmando la nostra proposta di legge, e soprattutto non lasciamo che queste divengano la merce di scambio nei giochi della politica o, peggio ancora, un vestito cucito su misura per chi da un giorno all'altro si improvvisa 'padre costituente'».
Lo sostiene Riccardo Nencini in merito al tema della riforma in senso presidenzialista dello Stato. I socialisti sono impegnati dallo scorso ottobre in quattro campagne pubbliche per presentare leggi di iniziativa popolare su temi di stringente attualità: oltre che per la riforma della Costituzione, i cittadini possono ancora firmare per i Pacs, per introdurre maggiori tutele a difesa del lavoro precario, per eliminare i costi impropri nelle bollette.
Roberto Biscardini della Segreteria Nazionale del Partito Socialista ha affermato: "Non può essere né Berlusconi né una maggioranza parlamentare eletta con premio di maggioranza a decidere sulla forma di governo: presidenzialismo o parlamentarismo. Anche se non è un tabù discuterne. Ma la via corretta è quella di un referendum popolare, come quello che nel 1946 scelse tra Repubblica e Monarchia, e che trasferì il mandato popolare di scrivere la Costituzione a un'Assemblea Costituente eletta direttamente dal popolo con sistema proporzionale puro. Dovrebbero essere quindi i cittadini, e non questo Parlamento - ha proseguito Biscardini - ad esprimersi su due opzioni, ma che devono essere sottoposte al giudizio popolare con assoluta chiarezza. Di presidenzialismi ce ne sono molti. Per esempio il presidenzialismo americano sta democraticamente perfettamente in piedi perché implica un sistema bilanciato fortissimo di contropoteri espressi dalle Camere. Il presidente non è un re e non può fare quello che vuole. Il semipresidenzialismo alla francese è tutt'altra cosa ancora. Il cancellierato tedesco è un'altra opzione che non si può escludere a priori e rappresenta un parlamentarismo corretto rispetto a quello italiano. L'enunciazione di Berlusconi di questi ultimi giorni- ha concluso il dirigente socialista è quindi ancora un'espressione grezza, ma che non può scandalizzare se si inserisce nel dibattito più generale di una grande riforma istituzionale, così come proposta dai socialisti da almeno venti anni."

RIFORMISTI. NENCINI:LAVORARE SUBITO AD UN PROGETTO CONDIVISO PD-PS-SINISTRA, GUARDANDO ALL'UDC
«Condivido la doppia affermazione di Veltroni: cambiare l'offerta politica della sinistra riformista per tornare a vincere e non abbandonarsi ad alleanze eterogenee e conflittuali nei programmi ma costruire un asse riformista per il cambiamento dell'Italia. E saluto con piacere il tramonto della fase isolazionista del PD. Per raggiungere entrambi gli obiettivi occorre mettersi subito al lavoro».
Così Riccardo Nencini, segretario del Partito Socialista, commentando le affermazioni di Veltroni rilanciate oggi nel corso della Direzione nazionale del Pd.
«Partito Democratico, socialisti, sinistra non antagonista - ha concluso Nencini - lavorino ora ad un progetto condiviso, di forte cambiamento nel governo delle città che andranno al voto in primavera e valutino la loro proposta con l'UDC. Inizi questo percorso dal mese di gennaio, prima che un eccesso di divisioni in larga parte delle province divenga letale».

PD. BISCARDINI: POCHE LE RISPOSTE POLITICHE DI VELTRONI
"Sembrano poche le risposte politiche che Veltroni da alla crisi che attraversa il suo partito. Dire che nel Pd non c'è spazio per i disonesti, è un eufemismo: come diceva Croce il partito degli onesti non è altro che il partito dei disonesti che si dichiarano tali. Dire che bisogna accelerare nell'innovazione non dice nulla sul bisogno di dare gambe democratiche all'organizzazione di quel partito. Infine il Pd non sembra cogliere il problema di fondo che fa diversa la Tangentopoli del '92 rispetto a quella di oggi. Allora il sistema di tutti partiti era un sistema omogeneo che traeva vantaggi anche illeciti e irregolari indifferentemente dal sistema imprenditoriale, anche senza bisogno di essere corrotto. Ora sono gli imprenditori ed è il sistema economico ad essere tanto più forte del sistema politico da consentire loro di tenere in pugno i singoli amministratori e i singoli uomini politici al potere. La forza del sistema economico sul sistema politico si esercita a monte del processo decisionale. Questa è la questione politica e non solo morale che la politica alta dovrebbe affrontare

PD. LOCATELLI, A VELTRONI SUGGERIMENTI DEL VATICANO?
"Aprire un dialogo offrendo come moneta di scambio una riduzione delle tasse per quelle che hanno figli, mi sembra un'idea sbagliata e pericolosa". È quanto afferma Pia Locatelli, presidente dell'Internazionale socialista delle donne, commentando il discorso di Veltroni alla direzione del Partito democratico."Forse al segretario del Pd - continua l'esponente socialista - gli è arrivato un suggerimento da oltretevere. È evidente infatti che in questo modo si puniscono le donne che non hanno potuto o voluto avere figli secondo un'ottica squisitamente vaticana. Inoltre così si rafforza l'idea che l'onere della cura dei figli debba ricadere solo ed esclusivamente sulle madri.Mi pare che Veltroni oscillando tra un'opposizione intransigente e una rincorsa a questo governo, questa volta finisca per scambiare una provocazione di Brunetta sull'età pensionabile delle donne per una proposta seria.Se vuole affrontare davvero questo tema, proponga al ministro un tavolo di confronto e per trovare soluzioni prendendo a modello i Paesi dell'Europa dove certamente l'età pensionabile è uguale per uomini e donne, ma lo Stato provvede anche a tanti altri servizi per la famiglia che qui ricadono ancora quasi esclusivamente sulle spalle delle donne. Ma dubito che questo governo abbia voglia di, e mezzi per incamminarsi su questa strada. Piuttosto, visto che già oggi tutte le donne, anche quelle dipendenti dello Stato, non sono affatto obbligate ad andare in pensione di anzianità a 60 anni, ma possono lavorare fino a 65 anni se lo vogliono - conclude la Locatelli - si tratterebbe solo di obbligarle a lavorare cinque anni di più in cambio di niente".

DURANTE LA PAUSA DELLE FESTIVITA' LA NEWSLETTER NON SARA' INVIATA. L'INVIO RIPRENDERA'IL 7 GENNAIO. AUGURI A TUTTI!

La Segreteria Nazionale del Partito, tenuto conto delle richieste pervenute da alcuni Comitati Regionali e da molte Federazioni Provinciali, ha deciso la proroga della chiusura della campagna di adesione al Partito Socialista al 31 dicembre 2008



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