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Attivisti del Partito Socialista Europeo

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venerdì 10 settembre 2010

Le primarie rischiano di provocare fratture nella coalizione di centro sinistra - Riformisti Siena, le proposte per la città

La situazione di difficoltà economica e sociale nel quale si trova il nostro paese, tocca anche la nostra città, che comunque riesce a sostenere anche i momenti di difficoltà generale con maggiore capacità di tutela . Tutela che potrà durare solo se le scelte politico amministrative saranno oculate e precise, fatte da uomini dotati di una grande visione e una grande capacità di sintesi.

La precarietà del lavoro, l’incertezza per le famiglie, l’aumento dei costi per i servizi, la diminuzione della ricchezza straordinaria che ha alimentato la nostra realtà, obbligano ad affrontare temi nuovi e richiedono risposte innovative.

Siamo di fronte ad una crisi economica e sociale che è pesante per l’intensità, ma particolarmente pericolosa per la durata. Il futuro dei nostri figli è sicuramente più scuro del nostro e questo succede dopo 50 anni di continua crescita economica e sociale.

La durata mina la continuità delle aziende, la sostenibilità di bilancio degli enti pubblici e quindi l’erogazione dei servizi da queste erogati. Genera incertezza e timore per il futuro.

Il partito socialista di Siena ritiene che lo sviluppo e la crescita siano fondamentali per creare occupazione. Solo con lo sviluppo potremo recuperare le posizioni che la crisi ha bruciato.

Pensare ad una città immobile e conservatrice è incompatibile con l’offerta di opportunità per le nuove generazioni. Possiamo discutere sul come fare e non sul se fare.



Tocchiamo con mano i cambiamenti altrui.

Con l’alta velocità si va dal centro di Firenze al centro di Bologna in poco più di mezza ora. Professionalmente, culturalmente, sono due quartieri di una grande città, uniti da una metropolitana. Uno studente fiorentino può andare ad un convegno a Bologna e tornare a pranzo a casa. Un imprenditore può fare la stessa cosa. Non parliamo di Roma e Milano.

Gli scambi arricchiscono economicamente, ma anche e forse prima, culturalmente. Ne siamo stati testimonianza.

Oggi noi siamo isolati, rispetto ai parametri moderni della mobilità.

Dobbiamo darci le priorità per migliorare la possibilità di spostamenti. Strada, ferrovia, aeroporto. Non accettiamo ideologie conservative, ma ragionamenti seri per la nostra città ed il nostro territorio.

La formazione pubblica, l’unica che il pubblico deve finanziare, è la base per la mobilità sociale. Senza ottima ed accessibile formazione non è possibile dare ai nostri figli le stesse opportunità. Qualcuno partirà avvantaggiato, qualcuno non partirà mai.

Nel futuro varrà l’eccellenza formativa. I giovani andranno dove la troveranno. Un tema sarà la dotazione di strutture e borse di studio che permettano anche ai figli dei meno abbienti di giocare le proprie chance nella vita. Anche a Siena, per i senesi, questo sarà il tema.

Le nostre due università sono determinanti per la nostra realtà, anche per la capacità di tenere la nostra piccola città con i piedi ancorati al territorio ma con la testa in Europa e nel mondo.

La proposta culturale, il completamento del progetto del Santa Maria della Scala, come polo museale aggregante, la creazione di una industria della cultura, dell’arte museale e della lingua italiana.

Dobbiamo iniziare da subito a sostenere la candidatura di Siena quale capitale europea della cultura, dobbiamo dimostrare a noi stessi, prima che alla giuria, che siamo in grado di produrre cultura a livello europeo.



La nostra città deve tornare ad avere una visibilità nei processi culturali e sociali internazionali, abbiamo strumenti fuori scala, rispetto alle dimensioni della nostra città, che devono aiutarci a

vincere questa sfida. Perché significa opportunità per il futuro dei nostri giovani, significa crescita culturale e contaminazione, significa porci nel crocevia culturale, sociale ed economico a livello europeo.



Gli artigiani ed i commercianti, le piccole e medie imprese, che sono la ricchezza sana di questo paese, che sono la base produttiva di questa città, devono essere il punto di riferimento delle politiche di sviluppo economico.

Politiche che abbiamo visto e appoggiato, politiche che ora devono farsi innovative e quindi in grado di attrarre cervelli ed innovazione, capaci di metterci in gioco senza cadere nel protezionismo, che sappiano leggere le esigenze dei senesi e dei turisti che vengono a portare ricchezza da fuori.

Dobbiamo lavorare sul turismo, legato al congressuale ed al convegnistico, ricercando un turismo di qualità, in forza delle eccellenza naturali, culturali ed agroalimentari della nostra provincia.

Per questo dobbiamo rendere disponibili a senesi e turisti le nostre eccellenze agro alimentari ed artigianali. Dobbiamo farlo in modo innovativo e capace di attrarre l’interesse. Ciò che non gestiamo, lo subiremo.

Dobbiamo innovare nell’urbanistica, anche in questo saper dire come e non eccedere nei no. La sfida è quella di amare così tanto il nostro territorio comunale da saperlo utilizzare. Proporremo una nostra politica per la risoluzione del problema della sosta nella ZTL per i residenti.

Pensiamo a soluzioni moderne e coraggiose, che rispettino la nostra città ma con la consapevolezza che nel 2011 si possono trovare soluzioni nuove e di valore.

Dovremo superare le incongruenze di una buona idea come le ARU. Prendere atto della sperimentazione e risolverne le conflittualità, come la seconda auto dei residenti nella ZTL. Presenteremo proposte sulla viabilità e sul trasporto pubblico locale.

La Banca MPS è un dello sviluppo economico di Siena. Chi ha un parente che ha lavorato al MPS sa che lavorare al MPS è diverso che lavorare in uno degli altri grandi gruppi italiani. Le caratteristiche tipiche della banca di Siena saranno alla base del successo futuro.

Crediamo che la banca abbia bisogno del sostegno della comunità, di quello della Fondazione MPS, affinché superi questa crisi economica generale, in modo da mantenere sempre l’indipendenza strategica ed il legame con il territorio, che dal 1472 abbiamo ereditato.



La sanità è un tema che per certi aspetti si collega con quello dell’università.

La storia dell’ospedale di Siena è stata una storia senese ed in gran parte socialista. Sappiamo che le esigenze di bilancio dell’università hanno costretto alla dolorosa e necessaria cessione.

Crediamo che la nostra comunità debba lottare unita per il mantenimento delle eccellenze che hanno contraddistinto il nostro ospedale. Azienda ospedaliera e università devono trovare una unica visione, insieme alle istituzioni senesi, per far emergere la necessità di un recupero dell’eccellenza, che percepiamo diminuita. Restituire i criteri di meritocrazia per far emergere le intellettualità che ci sono e che verranno attratte se il nostro polo sanitario tornerà a fornire servizi di alta qualità e specializzazione come da sempre siamo abituati.

Abbiamo iniziato a fine giugno un percorso di ascolto con i cittadini, siamo stati sollecitati su problematiche specifiche, soprattutto sui lavori pubblici, sulla sosta, sulla sicurezza. Stiamo continuando con l’ascolto e la predisposizione del programma.

Il partito socialista italiano di Siena, per le elezioni comunali del 2011 ha deciso di aprirsi alle esperienze riformiste e laiche. Per questo i riformisti, saranno aperti e disponibili alla contaminazione con chi condividerà la visione del futuro per la nostra Siena. Consapevoli della necessità che una forza riformista nella politica senese sia determinante. Siamo spronati in questa esperienza nata nel 2001, dal rientro con noi di tanti socialisti , ma soprattutto dal supporto di nuovi amici e compagni che hanno portato nuove idee e linfa nuova.

Abbiamo letto sulla stampa che alcune forze politiche ed anche il segretario comunale del PD parlano di primarie.

In questa fase difficile dal punto di vista sociale ed economico, è necessario non creare nuove fratture, consapevoli che quelle del passato non sono state completamente ricomposte e pensare responsabilmente alle scelte migliori per la nostra comunità.

Il mandato che diamo ai nostri dirigenti è quindi chiaro: devono lavorare con le forze politiche di centro sinistra per trovare la migliore proposta da portare all’esame dei cittadini, nella consultazione elettorale del 2011. In questa momento particolare, questa è la responsabilità della classe politica. Fare una scelta consapevole per il bene comune e porla alla valutazione dei cittadini. Con coraggio e passione. Non ricorrendo alle primarie.

Se al contrario, il centro sinistra non saprà interpretare questa nostra aspettativa di unità, se quindi verranno convocate le primarie, allora formuleremo la migliore proposta riformista per il futuro della nostra città. Noi che da sempre abbiamo la governabilità, cioè la realizzazione delle cose possibili, come guida per tutte le nostre azioni politiche. .