Partito Socialista Europeo PSE - Attivisti in Europa - PES@ctivists - per contatto: socialisti@alice.it

Attivisti del Partito Socialista Europeo

Attivisti del Partito Socialista Europeo

sabato 27 giugno 2009

Lettera del Presidente del PSE agli attivisti

Cari attivisti,
La nostra famiglia socialdemocratica alle ultime elezioni Europee ha avuto un risultato deludente. Ci troviamo davanti ad un Parlamento Europeo in cui i progressisti sono al loro minimo storico, e con un destra euroscettica e nazionalista più forte che mai. Inoltre, corriamo il rischio di ritrovarci con una Commissione Europea sempre più sbilanciata a destra.
Ma una sconfitta non può portare al disfattismo. I partiti della destra europea hanno ottenuto una vittoria di Pirro, basata su una bassa affluenza da record. L'Europa ha ancora bisogno di una nuova direzione. Siamo nel mezzo di una recessione, che ancora non andrà via. I salari sembrano reggere ma non si può escludere che alla fine non subiscano gravi ripercussioni. Si prevedono 27 milioni di disoccupati nel prossimo anno, a meno che non ci sia un forte impegno europeo per un nuovo piano di rilancio economico. Dobbiamo quindi batterci per un nuovo e progressista piano di rilancio europeo per salvaguardare l'occupazione e proteggere le persone.

La socialdemocrazia deve rinnovarsi. I valori su cui abbiamo basato più di un secolo di lotte politiche ed i risultati ottenuti devono essere la nostra ispirazione. Dobbiamo imparare a raggiungere meglio la gente, coloro che si sentono esclusi e delusi dalla politica di oggi, sintonizzarci con le loro paure ed i loro sogni. I Socialdemocratici ed i Partiti Socialisti di tutta Europa dobbiamo lavorare a più stretto contatto, più di quanto abbiamo già fatto in passato. E dobbiamo essere aperti alle idee ed alle persone progressiste, al di là dei limiti formali dei nostri partiti.
Per ingrandirsi ed accogliere al suo interno il Partito Democratico italiano, il nostro gruppo parlamentare ha deciso questa settimana di cambiare nome: si chiamerà ASDE (Alleanza dei Socialisti e Democratici Europei) .
La decisione del gruppo non comprometterà in alcun modo il nome o l'identità del Partito del Socialismo Europeo. Dobbiamo costruire un PSE più forte con il prezioso supporto degli attivisti, definendo un chiaro e forte progetto politico per affrontare le sempre maggiori sfide dei cittadini.

Abbiamo bisogno di più PSE, non meno PSE. Conto sul vostro sostegno e la vostra partecipazione per il raggiungimento dei nostri comuni obiettivi.

Saluti socialisti

Poul Nyrup Rasmussen

sabato 20 giugno 2009

Partito Socialista newsletter del 20 giugno 2009




Newsletter del 20 giugno 2009

ASTENIAMOCI
Invitiamo gli elettori a non andare a votare al referendum di domenica prossima perché regalerebbe agli italiani una legge elettorale peggiore della legge Acerbo».
Riteniamo inoltre assurdo pretendere che i cittadini possano decidere di materie così delicate eliminando dei pezzi di legge, anziché affidarsi al percorso parlamentare come la Costituzione vorrebbe. La prossimità della scadenza referendaria dovrebbe anche suscitare una riflessione sull'utilizzo stesso dei referendum su materie elettorali: una pratica consolidata dall'inizio degli anni '90 sull'onda dell'antipolitica, ma che ha prodotto più pastrocchi che benefici e che adesso rischia di consegnare la maggioranza assoluta del Parlamento ad un partito a cui gli elettori non l'hanno concessa».

Riccardo Nencini

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NON MOLLARE
di Riccardo Nencini


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venerdì 19 giugno 2009

Partito Socialista newsletter del 18 giugno 2009




Newsletter del 18 giugno 2009


SINISTRA E LIBERTA': TRASFORMARE L'IDEA IN PROGETTO.
di Riccardo Nencini
Il 3,1 % dei voti, un milione di elettrici ed elettori, non sono pochi. Grazie alla legge "salva Veltrusconi" - quella dello sbarramento elettorale al quattro per cento, varata in due settimane da un Parlamento che il Premier ritiene lento e inconcludente - non saranno rappresentati nell'Assemblea legislativa della Comunità Europea. Resta, tuttavia, un numero rilevante, un consenso importante concesso a un'idea che ha avuto poco tempo per palesarsi e quasi nessuno spazio sui media. Un patrimonio che non deve essere disperso.
Sinistra e Libertà è stata prima un'emergenza, poi un'intuizione e un'idea: l'idea della nuova sinistra italiana, laica e pragmatica, ambientalista e innovativa nella scia della migliore tradizione del movimento democratico e socialista europeo. Non crediamo d'ingannarci nel dire che la risposta dell'elettorato ci spinge a proseguire il cammino. Occorre ora individuare il percorso da seguire ed occorre farlo con grande lucidità.
Sinistra e Libertà non dovrà essere né ex né post: dovrà anzi somigliare alla storia scritta all'inizio degli anni '70 ad Epinay, alle porte di Parigi. Dovrà essere una sinistra capace di parlare a larghi settori della società italiana qualificandosi, in primo luogo, quale forza che intende assumere l'onere di governare le tante complessità del sistema Italia. Occorre poi, per passare dall'idea al progetto, lavorare attorno a due nodi ineludibili per qualsiasi forza politica: la questione della modalità organizzativa e quella dell'identità programmatica.
Nessuno può pensare, oggi, di riproporre un partito vecchio stile, fatto di sezioni e federazioni, di vincoli gerarchici stretti di natura orizzontale e verticale. Nessuno può pensare di riproporre un partito chiuso e di appartenenza. La scommessa è di federare sotto le insegne di Sinistra e Libertà le tante e diverse esperienze che si sono prodotte nel campo della sinistra italiana. Associazioni e Club, riviste e periodici locali, frammenti delle organizzazioni dei vecchi partiti, eletti nelle istituzioni, dovranno essere inseriti e trovare "cittadinanza" in una rete di tipo nuovo, ordinata da regole chiare e che prevedano un costante coinvolgimento nelle decisioni e nella sintesi del corpo dei militanti. Dovrà essere una organizzazione aperta ai propri elettori e alla società e prevedere ampie consultazioni sia per la scelta dei propri candidati ai vari gradi di elezione che per la scelta dei propri dirigenti. Per necessità e utilità dovrà essere un soggetto plurale che valorizza le diversità invece che sottolinearle come estraneità. Dovrà, infine, essere fortemente vocato alla comunicazione, a trasmettere agli italiani i propri valori, le proprie idee e le soluzioni proposte.
Per costituire una reale alternativa di governo, dovrà lavorare molto attorno ad un programma e a linee di politiche pubbliche innovative e convincenti.
Le forze che hanno creato Sinistra e Libertà condividono alcuni valori di fondo - dalla lotta alle diseguaglianze alla ricerca delle pari opportunità di partenza per ognuno, dal contrasto alle oligarchie e alle corporazioni, all'attenzione verso i diritti civili e sociali - che occorre trasferire in proposte concrete valide per l'oggi. Le grandi trasformazioni economiche e sociali degli ultimi decenni hanno completamente mutato i termini della questione sociale otto e novecentesca nonché quelli delle modalità organizzative e di funzionamento delle democrazie parlamentari e degli apparati pubblici statuali. Diseguaglianze e ingiustizie sociali si situano oggi in faglie diverse rispetto al passato (garantiti e non garantiti, dipendenti pubblici e dipendenti privati, giovani generazioni e vecchie generazioni), così come la prima emergenza democratica è oggi rappresentata dal sistema dell'informazione, dai suoi assetti proprietari e dalla tendenza al conformismo che pare attraversare la categoria dei giornalisti.
Il mutamento occorre governarlo e per sperare di dare il massimo delle opportunità possibili al maggior numero di persone dobbiamo individuare le soluzioni giuste.
Sinistra e Libertà dovrà occuparsi "d'immaginare" un'Italia migliore dell'attuale con un'informazione forte, libera, autonoma e critica, un sistema istituzionale con "più governo e più rappresentanza", un'economia libera di crescere senza troppi vincoli burocratici ma con regole chiare che garantiscano trasparenza societaria ed eticità di comportamenti, un sistema di protezioni sociali efficiente e accompagnato dalla capacità di dare a ognuno nuove opportunità. Sinistra e Libertà dovrà lavorare per avere una sanità fatta per il benessere dei cittadini e non per le baronie mediche, un sistema dell'educazione e della ricerca forte, strutturato sul pubblico ma capace di valorizzare tutte le esperienze di valore. Dovrà presidiare le frontiere della laicità e dei diritti civili ma dovrà parlare anche di doveri individuali e collettivi e di responsabilità.
Se Sinistra e Libertà saprà incamminarsi su questo percorso riallacciandosi al suo progetto originario, i socialisti saranno fieri di averla pensata e costruita. Una nuova storia da collocare tra Partito Democratico e Radicali dove stare con autonomia. Senza fretta e con gli occhi ben aperti sullo scenario della politica italiana


DARE FORZA ALLA NUOVA SINISTRA ITALIANA. APPUNTAMENTO AL 3 LUGLIO
di Marco Di Lello
Le elezioni europee sono oramai alle nostre spalle e qualche bilancio possiamo iniziare a tracciarlo : 1 milione di voti ed il 3,1% sono un buon punto di partenza, specialmente se consideriamo che sono andati ad un simbolo sconosciuto ed ad un progetto politico allo stato embrionale. Questo voti, a cui se ne sommano 1,7 alle altre liste di centrosinistra, non saranno rappresentati in Parlamento europeo a causa della legge truffa che Berlusconi e Veltroni hanno voluto nel tentativo (non riuscito) di evitare una dispersione dei propri consensi. Quella legge, ingiusta ed iniqua, un merito, però, lo ha avuto, avendo in qualche modo costretto quelle formazioni di sinistra che hanno l'ambizione di cambiare il paese incidendo nelle scelte, che vogliono candidarsi a governare anzichè a rappresentare l'opposizione, a mettersi insieme ed a proporre il progetto di Sinistra e Libertà.
Io, che ho avuto l'onore di guidare la lista con Nichi Vendola nella circoscrizione meridionale, ho toccato con mano l'entusiasmo dei nostri militati ma anche il grande interesse che una parte significativa dell'elettorato ha mostrato nei confronti di Sinistra e Libertà. Il dato che a sinistra, dopo decenni di divisioni, ci si riuniva, che si accettava l'idea della reciproca contaminazione, che si tenesse lo sguardo rivolto in avanti, al Paese di oggi e di domani, anzichè a quello conosciuto nel '900, ha alimentato speranze, ha riscoperto passioni, ha restituito fiducia: tutto questo ci carica di responsabilità, che non possiamo in alcun modo tradire. Perciò andremo avanti con il progetto ed il prossimo 3 luglio metteremo insieme dirigenti politici, candidati, personalità ed intellettuali che hanno dato la disponibilità a contribuire al dar forza alla nuova Sinistra italiana: una sinistra che dovrà necessariamente essere diversa da quella conosciuta finora, che prenderà il meglio del pensiero e della tradizione socialista, comunista, ambientalista, laica, che si porrà l'obiettivo di ritrovare sintonia con quei settori del Paese che alla sinistra avevano consegnato le proprie ambizioni, ma anche le proprie ansie, paure, preoccupazioni e che dalla sinistra sono stati traditi. Noi non possiamo permetterci gli errori del passato: il processo dovrà dunque includere e non escludere, ma questo non può significare tutti insieme indistamente per una mera lotta di sopravvivenza; se alle scorse elezioni ci fossimo messi insieme con la Lista Comunista probabilmente oggi avremmo eletto qualche deputato europeo ma non avremmo il progetto, perchè con chi sceglie di tenere lo sguardo rivolto al passato, di rinchiudersi nel recinto identitatrio, di connotarsi con la falce e martello non possiamo pensare di costruire la nuova sinistra; dunque abbiamo fatto bene, anche a scapito delle ambizioni personali, a dar vita a Sinistra e Libertà ed è giusto continuare questo percorso di costruzione di una sinistra moderna, laica ed ecologista. Ma abbiamo bisogno di farla crescere questa creatura che è ancora fragile e su cui già si aggirano avvoltoi per ammazzarla in culla: abbiamo bisogno di generosità, di passione, di entusiasmo.
Questo sforzo sarà utile al Paese: utile a chi governa, incalzato oggi da un'opposizione vera e concreta, ma anche al centrosinistra. La "dottrina del Lingotto"di veltroniana ispirazione appare seppellita dai fatti: oggi per candidarci a guidare il paese dobbiamo cominciare un percorso che ci porti alla costruzione di un nuovo e diverso centrosinistra che trovi un profondo accordo programmatico e recuperi credibilità ed autorevolezza per rappresentare l'alternativa a questo incapace centrodestra. Noi avremo bisogno di dialogare con il Pd e le altre forze che condividono questa visione e loro hanno un gran bisogno di una nuova sinistra che già alle ultime elezioni ha strappato dall'astensionismo oltre 190mila votanti che alle scorse politiche erano rimasti a casa: c'è dunque nel centrosinistra un bisogno reciproco.
Ma quel che per me più conta è quanto Sinistra e Libertà abbia bisogno di tutti voi...

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Direttore Editoriale


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di Riccardo Nencini


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martedì 16 giugno 2009

Partito Socialista newsletter del 16 giugno 2009



Newsletter del 16 giugno 2009

Definitivo no all'ammucchiata con la sinistra antagonista
NENCINI: NON VOTARE PER I REFERENDUM.PIENO SOSTEGNO AI CANDIDATI DEL CENTRO SINISTRA NEI BALLOTTAGGI


''Non andare a votare per il referendum e non ritirare la scheda del referendum dove si svolgono i ballottaggi''. E' questa l' indicazione di Sinistra e Libertà, ribadita oggi dal segretario del Partito Socialista, Riccardo Nencini, in una nota nella quale si aggiunge anche che ''i socialisti sosterranno i candidati del centro sinistra impegnati nei ballottaggi, dove ci siano le condizioni politiche''. Nencini, è ritornato anche sulla polemica con il segretario di Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero, confermando che il 'no' di Sinistra e Libertà ad una ammucchiata indistinta con la sinistra radicale e antagonista è totale e definitivo. ''A Sinistra e Libertà non interessano in modo assoluto esperimenti di aggregazione con la sinistra antagonista. Per noi l' unico progetto da coltivare à quello di un sinistra riformista, laica, innovativa, moderna'', osserva il segretario socialista, che trova il modo di denunciare ancora ''l' Eurotruffa che i partiti maggiori consumerebbero nel caso si ripartissero i fondi, 33 milioni di euro circa, che non vanno ai partiti che non hanno raggiunto il 4 per cento''. ''Quei soldi - conclude Nencini - devono tornare agli italiani''.


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COSTRUIRE ANCHE IN ITALIA L'ALLEANZA TRA SOCIALISTI E DEMOCRATICI
di Mauro Del Bue

SINISTRA E LIBERTA', COMINICIAMO A METTERE I PIEDI NEL PIATTO
di Lanfranco Turci

SI RIPARTE DA QUI
di Luca Cefisi

DOPO IL VOTO EUROPEO
di Gim Cassano



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lunedì 15 giugno 2009

Riccardo Nencini sui risultati

domenica 14 giugno 2009

CEFISI: L'IDENTITA' DEL PSE NON E' IN DISCUSSIONE

Che in Europa vi sia ora un gruppo con gli eletti del Pd fa parte di un normale accordo parlamentare e non è una soluzione di particolare rilevanza politica. L'identità del Pse non è in discussione" . Lo ha affermato Luca Cefisi, rappresentante del PS nella presidenza del Partito del Socialismo Europeo, presente a Bruxelles per la riunione di presidenza del Pse, prevista per domani. "Un accordo a livello di gruppo parlamentare che rafforzi il gruppo guidato da Martin Schulz è una cosa utile e che il PD entri in qualche modo nell'orbita del PSE è una buona notizia. Ma non una novità dal momento che è consuetudine aggiungere la dicitura 'e democratici' in caso di gruppi ibridi. Accordi di questo tipo - ha aggiunto Cefisi - sono sempre avvenuti, dentro il Parlamento, anche per ragioni pratiche e per aumentare la forza di un gruppo che rischiava di non avere partecipanti italiani. Anche i Liberali europei, per esempio, già da tempo hanno costituito un simile raggruppamento composito, l'ALDE, con altri partiti che si dichiarano "democratici". Rimane il problema, per il PD, di cosa fare non rispetto al gruppo europarlamentare, bensì rispetto al PSE, che rimane quello che è sempre stato, il partito europeo dei socialisti e socialdemocratici, di cui i socialisti italiani continuano orgogliosamente a far parte, e di cui a oggi fanno tuttora parte i Ds, ma in modo ormai virtuale".

giovedì 11 giugno 2009

Partito Socialista newsletter delll' 11 giugno 2009


Rai 2 venerdi' 12 giugno, ore 17.30
Tribuna Politica
con Riccardo Nencini



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Partito Socialista newsletter del 10 giugno 2009

Riunita la Segreteria nazionale del partito

SINISTRA E LIBERTA' TORNI AL PROGETTO ORIGINARIO

Il risultato delle elezioni europee di Sinistra e Libertà e un'analisi approfondita del dato sulle amministrative anche in vista dei prossimi ballottaggi, sono stati i temi principali della riunione della Segreteria del partito svoltasi oggi a Roma sotto la direzione del Segretario nazionale Riccardo Nencini. Il vertice socialista, dopo un'ampia e approfondita discussione ha votato all'unanimità un documento in cui si conferma:

1) La necessità di una decisa e forte opposizione al referendum del 21 giugno;

2) Il massimo impegno e la mobilitazione generale dei socialisti a sostegno dei candidati del centrosinistra impegnati nei ballottaggi;

3) l'assoluta urgenza di riportare 'Sinistra e Libertà' al progetto originario, destinato alla costruzione di una sinistra nuova, riformista, laica, ambientalista, che guardi al futuro e non a ideologie comuniste e massimaliste del passato, di cui è e resta antagonista. Condizione indispensabile affinchè si realizzi la possibilità di una nuova alternanza alla guida del paese


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sabato 6 giugno 2009

Partito Socialista newsletter del 6 giugno 2009

PERCHE' VOTERO' SINISTRA E LIBERTA'
di Rodolfo Smeraldi

Sono un pensionato di 62 anni, sposato da 40 anni, ho 4 figli e 6 nipotini con il 7° in arrivo, provengo da una famiglia numerosa,sono il 10° di 12 figli.
Gli Smeraldi sono praticamente una tribù, tutti di sinistra con maggioranza socialista.
Mio padre Stanislao ci ha trasmesso i valori dell'umanesimo socialista.
Militante fin da giovanissimo prima nella FGS e poi nel PSI, sindacalista della CGIL all'epoca di Ottaviano Del Turco e Lama, prima nel consiglio dei delegati del Policlinico Umberto I di Roma e poi per 12 anni Segretario Generale della FP CGIL del comprensorio di Civitavecchia, tornato in produzione per il disfacimento della componente socialista del sindacato, sono tornato a occuparmi della Cgil del Policlinico come coordinatore e membro della RSU, rimanendo sempre socialista e rifiutando quello che tanti compagni avevano accettato pur di rimanere tra il gruppo dirigente della CGIL.
Non nascondo che la mia vita, in tanti momenti, è stata una vita di solitudine politica ma mai ho perso la fiducia nel futuro e mai mi sono sottratto alle battaglie politiche necessarie; ho partecipato con entusiasmo alla costituente socialista; purtroppo le elezioni sono state quel che che sono state,un risultato da prefisso telefonico.
Oggi con SINISTRA e LIBERTA' mi e tornato l'entusiasmo.
Sarò un inguaribile sognatore? Può darsi,però sognare fa bene,e perché non sognare una sinistra possibile, per ridare un senso a una vita di impegno politico sempre marcato dall'umanesimo socialista?
Ne sentiamo il bisogno io, i miei figli, i miei nipoti.
Vale la pena battersi per il nostro e il loro futuro e occorre farlo in prima persona, ognuno con i mezzi che ha a disposizione.
IL VOTO E' UNO DEI MEZZI PIU' FORMIDABILI: VOTATE,VOTIAMO SINISTRA e LIBERTA'.







I candidati socialisti nella lista di Sinistra e Libertà

NORD OVEST
(Valle d' Aosta, Piemonte Liguria, Lombardia)
PIA LOCATELLI
SERGIO TROIANO
DORINO PIRAS
RENZO PENNA


NORD EST
(Emilia R., Veneto, Friuli V.G. Trentino A.A.)
BEPI PELLEGRINON
DANIELA MIGNOGNA


CENTRO
(Toscana, Marche Lazio Umbria)
ALESSANDRO BATTILOCCHIO
LUCA CEFISI
DANIELA ROSATI


SUD
(Abruzzo, Molise, Puglia Campania, Basilicata, Calabria)
MARCO DI LELLO
RAFFAELE CAMMARANO
FRANZ CARUSO
GIUSEPPE DURANTE


ISOLE
(Sicilia e Sardegna)
MAURIZIO RELLA




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Partito Socialista newsletter del 6 giugno 2009

PERCHE' VOTERO' SINISTRA E LIBERTA'
di Rodolfo Smeraldi

Sono un pensionato di 62 anni, sposato da 40 anni, ho 4 figli e 6 nipotini con il 7° in arrivo, provengo da una famiglia numerosa,sono il 10° di 12 figli.
Gli Smeraldi sono praticamente una tribù, tutti di sinistra con maggioranza socialista.
Mio padre Stanislao ci ha trasmesso i valori dell'umanesimo socialista.
Militante fin da giovanissimo prima nella FGS e poi nel PSI, sindacalista della CGIL all'epoca di Ottaviano Del Turco e Lama, prima nel consiglio dei delegati del Policlinico Umberto I di Roma e poi per 12 anni Segretario Generale della FP CGIL del comprensorio di Civitavecchia, tornato in produzione per il disfacimento della componente socialista del sindacato, sono tornato a occuparmi della Cgil del Policlinico come coordinatore e membro della RSU, rimanendo sempre socialista e rifiutando quello che tanti compagni avevano accettato pur di rimanere tra il gruppo dirigente della CGIL.
Non nascondo che la mia vita, in tanti momenti, è stata una vita di solitudine politica ma mai ho perso la fiducia nel futuro e mai mi sono sottratto alle battaglie politiche necessarie; ho partecipato con entusiasmo alla costituente socialista; purtroppo le elezioni sono state quel che che sono state,un risultato da prefisso telefonico.
Oggi con SINISTRA e LIBERTA' mi e tornato l'entusiasmo.
Sarò un inguaribile sognatore? Può darsi,però sognare fa bene,e perché non sognare una sinistra possibile, per ridare un senso a una vita di impegno politico sempre marcato dall'umanesimo socialista?
Ne sentiamo il bisogno io, i miei figli, i miei nipoti.
Vale la pena battersi per il nostro e il loro futuro e occorre farlo in prima persona, ognuno con i mezzi che ha a disposizione.
IL VOTO E' UNO DEI MEZZI PIU' FORMIDABILI: VOTATE,VOTIAMO SINISTRA e LIBERTA'.







I candidati socialisti nella lista di Sinistra e Libertà

NORD OVEST
(Valle d' Aosta, Piemonte Liguria, Lombardia)
PIA LOCATELLI
SERGIO TROIANO
DORINO PIRAS
RENZO PENNA


NORD EST
(Emilia R., Veneto, Friuli V.G. Trentino A.A.)
BEPI PELLEGRINON
DANIELA MIGNOGNA


CENTRO
(Toscana, Marche Lazio Umbria)
ALESSANDRO BATTILOCCHIO
LUCA CEFISI
DANIELA ROSATI


SUD
(Abruzzo, Molise, Puglia Campania, Basilicata, Calabria)
MARCO DI LELLO
RAFFAELE CAMMARANO
FRANZ CARUSO
GIUSEPPE DURANTE


ISOLE
(Sicilia e Sardegna)
MAURIZIO RELLA




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venerdì 5 giugno 2009

Partito Socialista newsletter del 5 giugno 2009



Sinistra e libertà
Un primo passo

di Riccardo Nencini



Lungo il percorso della crisi della prima repubblica, ben prima di approdare ad una Repubblica dai caratteri nuovi e stabili che ancora non si vede, si è persa la sinistra italiana. L'erosione del consenso elettorale, la mancanza di visione della società e delle sue trasformazioni, il vuoto valoriale, culturale e programmatico, confermano senza tema di smentita questa affermazione. Molte le ragioni di questo stato di cose. Anche solo elencarle richiederebbe uno spazio ben maggiore di quello che ci è concesso. Mi limito dunque ad afferrare un filo del ragionamento, indicando poi quello che a mio avviso può essere proposto.
La sinistra italiana non è mai stata maggioritaria elettoralmente. PSI, PCI e formazioni minori non hanno mai superata, insieme, la soglia del 44 - 45 % dei voti, peraltro distribuiti in maniera ineguale territorialmente. Non è mai stata unita politicamente né ha condiviso, salvo brevi periodi, programmi d'azione. Ad una prima rottura realizzatasi negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, ne è seguita una ancora più rilevante negli anni Ottanta quando il PSI, sotto la leadership di Craxi, si affrancò da ogni tutela e portò la competizione sia alla sua sinistra che verso l'ormai immobile DC. L'azione craxiana fu senza dubbio un'azione per il potere ma si fondò su una visione dell'Italia e del suo cambiamento, della necessità di modernizzare il sistema politico-istituzionale, di rinnovare l'asse delle politiche pubbliche. L'Italia postindustriale e dei servizi, della crisi dei partiti e delle organizzazioni di massa, degli individui e non delle classi già si intravedeva e chiedeva modernità. Il riformismo socialista si scontrò allora con l'inerzia del partito-stato cattolico e del partito-chiesa comunista e, come spesso accade, le forze più conservatrici, di destra e di sinistra, legate alla difesa del proprio potere al centro come negli enti locali, limitarono in maniera sostanziale quelle del cambiamento.
L'inizio degli anni Novanta, con il mutamento del quadro internazionale e l'azione della magistratura, l'esplosione della DC, la diaspora socialista e la scomparsa dei partiti laici (oltre, ovviamente, tutto il resto), lasciò in campo un solo soggetto politico rilevante della sinistra: i post o ex comunisti del PDS, poi DS poi fondatori del PD, in fuga da sé stessi e dalla propria storia, alla ricerca del nuovo e dell'originale. Proprio in quella fuga e in quella ricerca, ma soprattutto nella mancanza di una seria revisione politico-culturale, nel rifiuto della tradizione riformista del socialismo italiano, si situa l'attuale difficoltà della sinistra italiana, non credibile nella sfida per il governo del paese e ai minimi storici sul piano del consenso elettorale.
La questione non è di rilevanza storiografica. Nel solco dell'esperienza e della cultura socialista si trovano la capacità di leggere la realtà sociale ed economica del paese, l'approccio pragmatico alla definizione degli obiettivi di governo, l'orientamento valoriale, la capacità di parlare ai diversi segmenti della società e di interagire con essi. Nel socialismo italiano ed europeo non ha mai albergato né la statolatria né la compromissione rispetto alla laicità dello Stato. Non ha mai albergato l'alterità della politica, del ceto politico e del partito, tipica della tradizione comunista. Nel socialismo italiano ed europeo non ha mai prevalso la tattica rispetto alla strategia e quando questo è successo si è andati incontro a stagioni di sconfitte e marginalità.
Nel socialismo italiano ed europeo la sinistra italiana deve trovare ispirazione e forza per ripartire tracciando un programma d'azione di grande respiro che immagini una democrazia economica, politico-istituzionale, dell'informazione migliore di quella di cui dispone oggi l'Italia. Un programma d'azione che parli di diritti e doveri, di merito e di bisogni, di libertà individuali e responsabilità collettive. Che parli di laicità come sinonimo di libertà, di democrazia e di nuove opportunità per tutti.
Sono consapevole che non sarà un percorso né breve né semplice. Sinistra e Libertà può essere una prima tappa di questo percorso. Ogni lunga marcia inizia con il primo passo. Essa rappresenta la risposta concreta di chi non vuole essere rinunciatario, di chi reagisce alla crisi. Una sinistra di governo forte dei propri valori. Se Sinistra e Libertà otterrà una risposta positiva dall'elettorato, se tutti insieme saremo capaci di oltrepassare il momento per immaginarci una nuova sinistra socialista e riformatrice, il secondo e il terzo passo saranno più lievi.






I candidati socialisti nella lista di Sinistra e Libertà

NORD OVEST
(Valle d' Aosta, Piemonte Liguria, Lombardia)
PIA LOCATELLI
SERGIO TROIANO
DORINO PIRAS
RENZO PENNA


NORD EST
(Emilia R., Veneto, Friuli V.G. Trentino A.A.)
BEPI PELLEGRINON
DANIELA MIGNOGNA


CENTRO
(Toscana, Marche Lazio Umbria)
ALESSANDRO BATTILOCCHIO
LUCA CEFISI
DANIELA ROSATI


SUD
(Abruzzo, Molise, Puglia Campania, Basilicata, Calabria)
MARCO DI LELLO
RAFFAELE CAMMARANO
FRANZ CARUSO
GIUSEPPE DURANTE


ISOLE
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giovedì 4 giugno 2009

"Legge regionale Toscana sull'immigrazione: destra semina paura e bugie; nella civiltà e nei diritti la vera sicurezza."

"La legge regionale toscana sulle politiche sociali per gli immigrati è coerente con le direttive comunitarie e i trattati internazionali. E' nauseante" dice Luca Cefisi, membro della segreteria nazionale del Ps e candidato per Sinistra e Libertà nel collegio dell'Italia centrale "la valanga di menzogne che la destra, addirittura Maroni e Berlusconi da Roma, hanno scaricato sulla legge regionale toscana per l'immigrazione. La Regione Toscana non ha aperto le porte ai clandestini, che sono in territorio italiano nonostante le grida e le minacce di un ministro dell'Interno che non sa gestire l'ordinaria amministrazione dell'ordine pubblico e taglia i fondi per le volanti. Piuttosto, la Regione deve intervenire a tamponare i problemi, e garantisce quelle minime cure mediche che ogni Paese civile offre a degli esseri umani, anche per evidenti ragioni di prevenzione sanitaria, protezione dell'infanzia, tutela delle donne sfruttate . E propone, per gli stranieri regolari, che lavorano e pagano le tasse, nè più nè meno che quello che anche gli emigranti italiani hanno ottenuto all'estero.
La destra agita paure, non offre sicurezza ma si fa imprenditrice dell'ansia. E comunque, alcuni mesi fa, la Regione Lazio ha varato una legge analoga, senza gravi polemiche.....ma non si era sotto elezioni !"
Gerardo De Rosa

Partito Socialista newsletter del 4 giugno 2009

SINISTRA E LIBERTA': LO SGUARDO RIVOLTO AL FUTURO, LA MENTE ANCORATA AL PRESENTE

Care compagne, cari compagni, cari elettori,

al termine di una campagna elettorale molto faticosa e nella quale le altre forze politiche di tutto hanno parlato tranne che delle ragioni di un voto europeo e amministrativo ponderato, mi rivolgo a voi tutti, che in più di un'occasione avete dovuto stringere i denti e fare perno sui nostri ideali per guardare avanti; per sognare e credere ancora nella possibilità di una società diversa da quella a cui vorrebbe vederci rassegnati il "papi-Berlusconi". Noi vogliamo una società, un paese, e soprattutto una sinistra diversa tuttavia anche da quella che immagina il momentaneo leader del Partito Democratico, Franceschini. Pensiamo a una sinistra che si batta realmente e quotidianamente per i diritti civili, per la cittadinanza a pieno titolo dei più deboli e dei precari, per modificare le ingiustizie e le disparità con leggi e non con parole. Noi socialisti spingiamo insomma nella direzione di un vero riformismo di sinistra indispensabile per affrontare e risolvere i problemi del paese. Io non so dire oggi se il riformismo socialista per cui tanto mi sono battuto in questi mesi sia stato compreso da tutti. Come non so dire se il riformismo laico e di sinistra a cui penso, fin da quando giovane parlamentare ho provato a trasformare in proposte di legge i miei ideali, abbia fatto passi in avanti. Mi sento tuttavia di dire con assoluta certezza che il socialismo riformista ha un suo luogo fisico dove nutrirsi e farsi portatore degli interessi della collettività. E questo luogo è la sinistra. E questo luogo è il Partito Socialista. Nessun riformismo socialista può collocarsi, con buona pace dei ministri Sacconi e Brunetta, dentro un progetto di centrodestra. E' la natura stessa degli interventi da compiere, il senso stesso di una riforma ad uso e consumo delle classi più deboli e indifese a renderlo impossibile.
E' l'idea di far compiere passi in avanti a molti, anziché a pochi, a far si che sia da tutt'altra parte rispetto a un governo che ha lavorato sempre su leggi ad personam. Compreso davanti a un caso complesso e difficile come quello della povera Eluana Englaro il ministro Sacconi si è attestato su di una riva diversa da quella del riformismo socialista di antica tradizione.
Con Sinistra e Libertà ho voluto rimettere in piedi una possibilità di rinascita per una sinistra diversa. Certo lo sbarramento del quorum al 4% con cui, anche per le elezioni europee, si è voluto dividere l'Italia in due blocchi sempre pronti a fare accordi di potere, ci ha indicato la strada come inevitabile. Ma vi assicuro che continuerò a battermi anche dopo il 7 giugno affinché di riformismo possano parlare con cognizione di causa solo uomini impegnati a sinistra. La sinistra chiara, trasparente, con lo sguardo rivolto al futuro e la mente ancorata al presente. La Sinistra antagonista è diametralmente opposta a quella comunista e in perenne conflitto con se stessa e con il mondo che la circonda. La Sinistra a cui aspiriamo da sempre, la sinistra a cui la storia ha dato ragione, la sinistra che si rimbocca le maniche e costruisce, e non quella che si siede lungo la strada da fare urlando e lamentandosi.
I sondaggi delle ultime giornate ci dicono che possiamo farcela. Portate al voto e convincete anche un solo amico e avremo compiuto una prima impresa. Un primo passo verso una meta condivisa e importante per noi, per le ragioni del socialismo, e per l'Italia tutta.

Riccardo Nencini

I candidati socialisti nella lista di Sinistra e Libertà

NORD OVEST
(Valle d' Aosta, Piemonte Liguria, Lombardia)
PIA LOCATELLI
SERGIO TROIANO
DORINO PIRAS
RENZO PENNA


NORD EST
(Emilia R., Veneto, Friuli V.G. Trentino A.A.)
BEPI PELLEGRINON
DANIELA MIGNOGNA


CENTRO
(Toscana, Marche Lazio Umbria)
ALESSANDRO BATTILOCCHIO
LUCA CEFISI
DANIELA ROSATI


SUD
(Abruzzo, Molise, Puglia Campania, Basilicata, Calabria)
MARCO DI LELLO
RAFFAELE CAMMARANO
FRANZ CARUSO
GIUSEPPE DURANTE


ISOLE
(Sicilia e Sardegna)
MAURIZIO RELLA


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mercoledì 3 giugno 2009

SINISTRA E LIBERTA': LO SGUARDO RIVOLTO AL FUTURO, LA MENTE ANCORATA AL PRESENTE

Care compagne, cari compagni, cari elettori,

al termine di una campagna elettorale molto faticosa e nella quale le altre forze politiche di tutto hanno parlato tranne che delle ragioni di un voto europeo e amministrativo ponderato, mi rivolgo a voi tutti, che in più di un'occasione avete dovuto stringere i denti e fare perno sui nostri ideali per guardare avanti; per sognare e credere ancora nella possibilità di una società diversa da quella a cui vorrebbe vederci rassegnati il "papi- Berlusconi". Noi vogliamo una società, un paese, e soprattutto una sinistra diversa tuttavia anche da quella che immagina il momentaneo leader del Partito Democratico, Franceschini. Pensiamo a una sinistra che si batta realmente e quotidianamente per i diritti civili, per la cittadinanza a pieno titolo dei più deboli e dei precari, per modificare le ingiustizie e le disparità con leggi e non con parole. Noi socialisti spingiamo insomma nella direzione di un vero riformismo di sinistra indispensabile per affrontare e risolvere i problemi del paese. Io non so dire oggi se il riformismo socialista per cui tanto mi sono battuto in questi mesi sia stato compreso da tutti. Come non so dire se il riformismo laico e di sinistra a cui penso, fin da quando giovane parlamentare ho provato a trasformare in proposte di legge i miei ideali, abbia fatto passi in avanti. Mi sento tuttavia di dire con assoluta certezza che il socialismo riformista ha un suo luogo fisico dove nutrirsi e farsi portatore degli interessi della collettività. E questo luogo è la sinistra. E questo luogo è il Partito Socialista. Nessun riformismo socialista può collocarsi, con buona pace dei ministri Sacconi e Brunetta, dentro un progetto di centrodestra. E' la natura stessa degli interventi da compiere, il senso stesso di una riforma ad uso e consumo delle classi più deboli e indifese a renderlo impossibile. E' l'idea di far compiere passi in avanti a molti, anziché a pochi, a far si che sia da tutt'altra parte rispetto a un governo che ha lavorato sempre su leggi ad personam. Compreso davanti a un caso complesso e difficile come quello della povera Eluana Englaro il ministro Sacconi si è attestato su di una riva diversa da quella del riformismo socialista di antica tradizione. Con Sinistra e Libertà ho voluto rimettere in piedi una possibilità di rinascita per una sinistra diversa. Certo lo sbarramento del quorum al 4% con cui, anche per le elezioni europee, si è voluto dividere l'Italia in due blocchi sempre pronti a fare accordi di potere, ci ha indicato la strada come inevitabile. Ma vi assicuro che continuerò a battermi anche dopo il 7 giugno affinché di riformismo possano parlare con cognizione di causa solo uomini impegnati a sinistra. La sinistra chiara,trasparente, con lo sguardo rivolto al futuro e la mente ancorata al presente. La Sinistra antagonista è diametralmente opposta a quella comunista e in perenne conflitto con se stessa e con il mondo che la circonda. La Sinistra a cui aspiriamo da sempre, la sinistra a cui la storia ha dato ragione, la sinistra che si rimbocca le maniche e costruisce, e non quella che si siede lungo la strada da fare urlando e lamentandosi.I sondaggi delle ultime giornate ci dicono che possiamo farcela. Portate al voto e convincete anche un solo amico e avremo compiuto una prima impresa. Un primo passo verso una meta condivisa e importante per noi, per le ragioni del socialismo, e per l'Italia tutta.
Riccardo Nencini

Partito Socialista newsletter del 3 giugno 2009


UN VOTO PIU' CHE UTILE
di Roberto Biscardini*


Chi ha avuto modo di conoscere Sinistra e Libertà in questa campagna elettorale, volutamente silenziosa e appannata, ha potuto cogliere il profilo della nostra lista. Sinistra e Libertà è un'alleanza elettorale tra diverse formazioni politiche, che si sono assegnate un duplice obiettivo, quello di superare insieme lo sbarramento del 4% e quello politico di proporre una sinistra laica, ispirata ai valori di libertà, distinta, sino all'aperta contrapposizione, non solo con la destra, cosa del tutto naturale, ma anche ai cultori del comunismo duro e puro, ai cultori del giustizialismo e alla politica ambigua del Pd. E' una lista elettorale, ma insieme l'inizio di progetto politico, tra socialisti, verdi, movimenti della sinistra non comunista, altre formazioni di ispirazione liberale e testimoni importanti della società civile. Una sinistra diverse dalle altre. Una nuova sinistra italiana, non assimilabile alla sinistra radicale e di opposizione, che si propone come nuova forza di governo, libera da condizionamenti, ma che non intende rinunciare alla forza dei propri valori. Qui sta la maggiore distinzione con il Pd, partito di potere più che di governo, riformista a parole e non nei fatti, sempre incline a cedere alle sirene populiste. Un partito che rifiuta di identificarsi con la sinistra, il socialista e la libertà. Capace di fare qualche casino sui dettagli, ma senza avere una visione generale della società, della crisi e dei problemi. Senza un'idea dello Stato, che ha la grande responsabilità di aver consegnato il Paese alla destra. Sinistra e Libertà quindi non è un'alleanza elettorale qualsiasi tra piccoli partiti, ma un alleanza politica tra i più simili. Partiti e movimenti che hanno avuto il coraggio di unirsi non solo per rispondere ad uno stato di necessità, ma per mettere le basi di una politica convergente. Una sinistra diversa dalle altre inoltre su una questione cruciale: tutti insieme intendiamo rifondare la sinistra sul principio della libertà e su questo fondiamo la nostra identità. Abbiamo riportato la parola libertà nel campo della sinistra e rifondare la sinistra sul principio della libertà significa riaprire la questione di una sua profonda ristrutturazione, politica e culturale. Un movimento per una sinistra moderna, di cambiamento per la quale contano responsabilità e meriti, diritti civili, diritti sociali e bisogni. Nell'assoluta difesa del principio fondamentale della laicità dello Stato, come condizione di libertà per tutti e a tutela della democrazia. Con proposte chiare sul terreno dei diritti civili, dei diritti sociali, per una politica attiva dell'ambiente, per una scuola di qualità e una formazione accessibile a tutte le generazioni. Vogliamo offrire un'alternativa a quanti hanno perso ogni fiducia nei confronti del ceto politico della Seconda Repubblica, nell'attuale sistema politico bipolare e che vogliono impedire che il superamento del bipolarismo abbia come unico sbocco un sistema incentrato su due soli partiti. Per questo contrasteremo in tutti i modi il referendum di giugno, dicendo No, con l'astensione, non andando a votare o, se ci andremo, rifiutando di ritirare la scheda. Il successo della lista Sinistra e Libertà il 7 giugno, dove non conta il voto per la governabilità, né il voto utile alla Veltroni e Franceschini, può essere invece più che utile per ben altre ragioni. Rappresenta la possibilità per i socialisti di eleggere dei propri rappresentanti al Parlamento europeo garantendo il legame di collaborazione tra socialisti italiani e PSE. Rappresenta per i socialisti la concreta occasione di allargare in Italia l'area del socialismo europeo, portando nell'area del socialismo coloro che per molti decenni sono rimasti fuori. Rappresenta la condizione necessaria per incidere ancora più profondamente nella politica italiana riaprendo a sinistra il tema della sua ristrutturazione e di una diversa politica. E' molto probabile che dopo l'8 giugno cambi tutto, e soprattutto a sinistra. Occorre esserci nelle migliori condizioni. Quindi impegniamoci anche in questi ultimi giorni per far conoscere il simbolo Sinistra e Libertà, ancora troppo sconosciuto, facciamolo votare con tutte le nostre forze e sosteniamo i nostri candidati socialisti.
*Segreteria nazionale PS

Video "1984"


I candidati socialisti nella lista di Sinistra e Libertà
NORD OVEST NORD EST
(Valle d' Aosta, Piemonte (Emilia R., Veneto, Friuli V.G.
Liguria, Lombardia) Trentino A.A.)
PIA LOCATELLI BEPI PELLEGRINON
SERGIO TROIANO DANIELA MIGNOGNA
DORINO PIRAS
RENZO PENNA
CENTRO
(Toscana, Marche
Lazio Umbria)
ALESSANDRO BATTILOCCHIO
LUCA CEFISI
DANIELA ROSATI
SUD
(Abruzzo, Molise, Puglia
Campania, Basilicata, Calabria)
MARCO DI LELLO
RAFFAELE CAMMARANO
FRANZ CARUSO
GIUSEPPE DURANTE
ISOLE
(Sicilia e Sardegna)
MAURIZIO RELLA

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