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Attivisti del Partito Socialista Europeo

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martedì 22 aprile 2008

Partito Socialista newsletter del 22 aprile 2008

NEWSLETTER DEL 22 APRILE 2008

Elezioni, il dibattito dopo il voto

Battilocchio: i socialisti non devono mollare
In questi giorni il mondo socialista è ancora scosso per un risultato elettorale che, senza dubbio, è andato ben al di sotto delle più nere previsioni. E' evidente che il nostro messaggio non è stato in grado di intercettare un elettorato che ha preferito scegliere tra i due magmatici mega-partiti, i quali, attraverso una campagna enfatica e forti di mezzi ben più grandi dei nostri, hanno polarizzato il dibattito.
Non condivido la lettura di coloro che addossano tutte le colpe della disfatta dei socialisti ad Enrico Boselli: un'analisi troppo semplice e superficiale. Boselli ha portato avanti la linea dettata, in maniera unanime, dal 'Comitato dei 18': una sfida all'insegna della autonomia e della identità che la stragrande maggioranza degli iscritti ha condiviso e salutato con soddisfazione. Era, nelle condizioni date, l'unico modo per salvare la nostra dignità politica e personale, e per rimandare al mittente le offerte di chi ci invitava ad ammainare sommessamente le nostre bandiere.
Ma ora un periodo si è chiuso. E siamo qui a discutere se valga la pena o no continuare la nostra rotta sul vascello socialista oppure optare per navi più grandi, che di socialista finora hanno ben poco.
Io non ho dubbi: è necessario andare avanti!
La cosa positiva che ho riscontrato in questi giorni post-14 aprile, è che siamo rimasti coesi: non ci sono state sul territorio fughe o ammutinamenti ed i militanti del Partito sembrano intenzionati a lavorare sodo per il rilancio. Ho parlato personalmente con centinaia di socialisti di tutta Italia, che ci chiedono di non mollare. Nella nostra storia, in molte occasioni, abbiamo subito sonore sconfitte e sempre siamo riusciti a rialzarci, ritrovando le ragioni di un impegno politico da socialisti.
Io sono pronto a partecipare con entusiasmo alla nuova fase di durissimo lavoro che ci attende, ma mai come stavolta deve essere chiaro l'ammonimento di uno dei nostri padri, Pietro Nenni: "Rinnovarsi o perire".
E non mi riferisco solo alla classe dirigente.
I numeri ci dicono che purtroppo siamo un Partito che non è riuscito a comunicare la propria proposta politica: il nostro messaggio è apparso stanco e poco convincente. E ciò è dipeso oggettivamente dalla difficoltà di essere 'vaso di coccio tra vasi di ferro', ma anche dalla scelta dei temi. Io credo che per il futuro dovremo rivedere profondamente la nostra agenda delle sfide e degli impegni e riannodare, in maniera più esplicita, i contatti con alcuni filoni del socialismo e del riformismo internazionale: in particolare con i compagni laburisti inglesi e con la piattaforma politica del New Labour, che si presenta oggi come l'avanguardia del socialismo internazionale.
Un socialismo che punti su concetti-chiave antichi che oggi però assumono nuovi risvolti e connotazioni. L'innovazione, il talento, il merito, le pari opportunità, la solidarietà, la giustizia, l'equità: sfide concrete, sulle quali costruire anche sull'esempio dei nostri compagni europei altrettante ricette e proposte politiche da presentare al Paese.
Siamo socialisti e tuttavia, come diceva una vecchia pubblicità, "non basta la parola": dobbiamo declinare al futuro la parola socialismo, attraverso una profonda rivisitazione della strategia e dei contenuti. Ce la possiamo fare perché le nostre idee sono dotate di quel pragmatismo che permette loro di adattarsi ai tempi ed alle istanze che cambiano in maniera cosi rapida.
Ma bisogna fare in fretta. Abbiamo già iniziato una ricognizione completa sul territorio per verificare chi è disposto, gettando il cuore oltre l'ostacolo, a continuare il percorso: dovremo attivare le procedure per congressi locali che vedano le nostre porte spalancate e pronte ad accogliere tutti coloro che vorranno rimboccarsi le maniche per questa nuova scommessa. Abbiamo alle spalle uno tsunami, ma nel Congresso di giugno dovremo essere necessariamente capaci di uscire uniti, compatti e carichi di entusiasmo, consapevoli che, a destra come a sinistra, proveranno a metterci i bastoni tra le ruote.
Il più grande leader socialista del Novecento, Bettino Craxi, diceva: "Un vero rinnovamento significa, in ogni caso, idee nuove, linguaggi nuovi, metodi nuovi, uomini nuovi".
Io sono sicuro che una svolta è possibile. Buon lavoro compagni! Avanti!

Del Bue: perché sono promotore del Convegno di Chianciano
"Ne avevo parlato a lungo anche prima delle elezioni. Ho sempre pensato - afferma Mauro Del Bue - ad una Costituente liberalsocialista e non semplicemente socialista. Con questo slogan ho svolto la relazione introduttiva al Convegno di Roma del 16 giugno dell'anno scorso. Con lo stesso slogan, non solo io, ma tutto il Nuovo Psi, ha affrontato il suo congresso di luglio. Non è stato un caso che vi abbiano partecipato, e sono stati i soli che hanno anche preso la parola, sia Capezzone che Pannella. Poi, ho difeso anche l'esperienza della Rosa nel pugno, che abbiamo contestato, noi del Nuovo Psi, non per l'idea dell'alleanza tra socialisti, laici e radicali, che noi stessi avevamo proposto in occasione delle elezioni del 2006, ma per la sottomissione di quell'alleanza all'Unione di Romano Prodi. Infine, ho proposto a più riprese, che la stessa alleanza si proponesse per le elezioni politiche, prima di andare in ordine sparso alla trattativa sull'apparentamento con Veltroni e poi, dopo il rifiuto dell'apparentamento ho proposto di affidare a Emma Bonino la leadership della nostra battaglia elettorale. Infine avrei accettato, l'ho detto e scritto, anche le condizioni proposte da Marco Pannella per il suo ingresso con altri radicali nelle nostre liste. Dunque trovarmi tra i promotori e i relatori del Convegno di Chianciano del 2-4 maggio per discutere delle prospettive di un soggetto laico, radicale e socialista, sono solo la conseguenza logica e coerente del mio pensiero. Vi parteciperò portando il mio contributo, da socialista riformista e liberale, nel tentativo di rianimare così, senza abdicare alla mia battaglia nel Ps, una tradizione e una identità che il voto del 13 e 14 aprile non può avere definitivamente distrutto".

Per Moggi calcio e gay non sono compatibili

Grillini: un omofobo con fette di salame su occhi
"Moggi farebbe bene ad andare in pensione e tacere, su gay e calcio ha le fette di salame sugli occhi e scambia la sua volgare omofobia per legge naturale". E' polemica sulle dichiarazioni di Luciano Moggi che, in un'intervista a Klaus Davi, ha detto di essere contrario alla presenza di omosessuali in una squadra di calcio: Franco Grillini si scaglia così contro l'ex dg della Juventus, ricordando anche gli ultimi trascorsi e il coinvolgimento nello scandalo di calciopoli. "Chi ha avuto dei guai con la giustizia come Moggi dovrebbe avere il buongusto di evitare di fare del moralismo e di mettersi in cattedra - prosegue Grillini -. Moggi è quel rappresentante della grande ipocrisia nazionale del si fa ma non si dice, dei vizi privati e delle pubbliche virtù. L'omosessualità è nel mondo del calcio come in qualunque altro mondo. Sarebbe meglio prenderne atto e smetterla di alimentare un razzismo da quattro soldi e scambiare i propri pregiudizi come verità dei fatti".

Libano, preoccupazione per la crisi

Intini: urge l'elezione del presidente
La comunità internazionale è estremamente preoccupata per la crisi in Libano e sollecita senza indugio l'elezione del candidato consensuale, il capo dell'esercito Michel Suleiman. E' questo il messaggio emerso dalla riunione ristretta e riservata che si è svolta oggi a margine della Conferenza internazionale sull'Iraq in corso a Kuwait City. Convocata dal ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner e fortemente voluta dal segretario della Lega Araba Amr Moussa alla presenza del ministro degli Esteri libanese facente funzioni Tarek Mitri, la riunione ha visto la partecipazione del segretario di Stato americano Condoleezza Rice, del ministro degli Esteri britannico David Miliband, di quello tedesco Frank-Walter Steinmeier, del capo della diplomazia saudita Saud Al Faisal Bin Abdulaziz Al Saud, del ministro degli Esteri degli Emirati arabi uniti lo Sceicco Abdullah bin Zayed Al Nahyan, di quello egiziano Ahmed Abul Gheit e di quello giordano Salah Al bashir. Per l'Italia era presente il vice ministro degli Esteri Ugo Intini.
"La riunione ha approvato una risoluzione suggerita da Moussa - spiega Intini - in cui la comunità internazionale esprime estrema preoccupazione per la situazione libanese e sollecita l'elezione senza indugio del candidato consensuale (alla presidenza, ndr) Michel Suleiman". Passo fondamentale per la creazione di un governo e di un nuovo parlamento.
"Da tutti gli intervenuti, soprattutto dal principe saudita, è stata espressa preoccupazione per la gravità della situazione - ha aggiunto il vice ministro - e sottolineato lo stato di emergenza". Per questo, la comunità internazionale ha voluto sottolineare l'urgenza con la quale si deve giungere a una soluzione della crisi del paese, "perché la situazione rischia di fuggire di mano", ha aggiunto Intini. Ed è proprio in quest'ottica che il ministro degli Esteri francese ha deciso di convocare una successiva riunione "nello stesso formato" entro tre settimane da oggi.
Per aiutare il nuovo governo libanese, ha sottolineato ancora Intini, sono previsti "aiuti finanziari". Un sostegno forte sarà riservato anche alle forze armate libanesi, "che, siccome sono formate da tutte le componenti politiche del Paese, hanno una maggiore credibilità".
Il Libano è senza un presidente dal 24 novembre scorso, quando è scaduto il mandato del presidente Emile Lahud. Oggi è terminata con un nulla di fatto la 18esima seduta parlamentare convocata per procedere all'elezione di un nuovo capo di Stato.

I socialisti nel territorio

Moncalieri (To). Costituito il gruppo consiliare del Ps
È stato costituito il gruppo consiliare del Ps a Mocalieri. Ne fanno parte Diego Artuso, Antonio Mamone e l'assessore Antonio Acampa : L'annuncio verrà dato sabato 26 aprile alle ore 11,00 nel corso di una conferenza stampa presso l'hotel La Darsena.

Torino. Chiarire le responsabilità di quanto accaduto
"Il risultato elettorale - si legge in un documento a firma di Gian Luigi Bonino, Eugenio Bozzello, Enrico Buemi, Giovanni Caracciolo, Giorgio Cardetti, Giorgio Diaferia, Giuseppe Garesio, Domenico Guarneri, Tullio Monti, Nerio Nesi, Alberto Nigra, Giovanni Ossola, Gian Paolo Piazza, Luigi Ricca - ha evidenziato per il Partito Socialista un dato di particolare gravità, nel quadro di una più generale disfatta della sinistra, che i Socialisti non intendono sottovalutare.
I Socialisti ritengono che una forza riformista e democratica come la loro, che ha avuto il merito di affrontare e risolvere importanti questioni sociali del Paese, debba chiarire le responsabilità di quanto accaduto.
Gli elettori hanno scelto il voto utile, che ha premiato Berlusconi, e che ha semplificato forzatamente la rappresentanza parlamentare, a cui hanno contribuito le scelte di Veltroni che ha così distrutto la sinistra in Italia, unico Paese in tutta Europa a non avere rappresentanza parlamentare socialista. Il Partito Socialista si avvia ad un dibattito interno attraverso i congressi che si concluderanno con quello nazionale a Roma il 7 e 8 giugno.
I necessari cambiamenti dovranno essere accompagnati da un progetto per rilanciare la politica riformista e socialista. In questo quadro resta immutato lo scopo di realizzare gli obiettivi di costruire anche in Italia un grande partito socialista riformista, innovativo e laico, riunendo tutta la sinistra riformista e le tradizioni laiche. Il Partito resta unito e aperto al dialogo, ma non disponibile a consentire a chicchessia di venire a fare campagna acquisti al suo interno. Ogni decisione sarà assunta dopo il dibattito ed il democratico confronto congressuale".

Milano. Caputo: nuovo patto programmatico per vincere al Nord
"Improvvisamente - afferma Roberto Caputo - tutti scoprono il fenomeno Lega, come fosse il miracolo di queste elezioni. Ma la Lega non è certo nuova a questi successi: alle Politiche del 1996 prese il 10 percento e nel 1994 l'8,36 percento, alle Comunali del 1993 più del 40 percento. La ragione è che fin dalla sua nascita è sempre stata molto ben radicata sul territorio e molto attenta ai problemi reali e concreti della gente. La Sinistra, invece, li ha sempre più sottovalutati per avvicinarsi ai salotti borghesi e imprenditoriali ben lontani dalle reali esigenze dalla maggior parte degli elettori. Da questo punto di vista, paradossalmente, la Lega è l'unico partito italiano organizzato secondo il modello leninista.
Oggi servono risposte concrete e adeguate alle reali esigenze del Paese, prima di tutto dei singoli cittadini. La Lega è molto abile nell'individuare i problemi e nel sollevarli per farli diventare slogan elettorali, ma poi non è in grado di proporre soluzioni adeguate. Non a caso è al governo di Milano e della Regione Lombardia da quindici anni e ancora fonda la propria campagna elettorale sul problema della sicurezza e dell'immigrazione, perché in tutto questo tempo non ha saputo risolverlo. Tocca alla Sinistra, quindi, rispondere in modo concreto con soluzioni immediatamente applicabili a questi problemi. Il primo test elettorale, se non ci saranno elezioni regionali anticipate, saranno dunque le Provinciali del 2009. Se, invece, si dovesse eleggere il governo della regione a ottobre l'opzione politica potrà essere molto ampia, un ventaglio che va da Martina addirittura a Pezzotta e magari passando attraverso il nome di una donna, per esempio l'europarlamentare bergamasca Pia Locatelli. In ogni caso nel 2009 Penati potrà risultare vincente, se però avrà libertà di movimento sui programmi e sulla lista, per poter coinvolgere rappresentanze politiche e sociali portatrici di voti e di consensi. Bisogna cominciare a muoversi fin da subito, per costruire uno schieramento forte, coeso, riformista, aperto a nuovi consensi perché il risultato ottenuto a Milano dalla Sinistra nel suo complesso non è sufficiente per ottenere la vittoria".

Milano. Ecopass, Caputo:la Moratti non ama la democrazia
"In una lettera inviata ai richiedenti del referendum su Ecopass- afferma Roberto Caputo - il sindaco Moratti risponde che darà vita a delle generiche consultazioni: tradotto dal politichese e dal burocratese questo significa che il sindaco Moratti non vuole il referendum. Peccato! Sarebbe stata una bella prova di democrazia, come aveva fatto il sindaco Tognoli sulla chiusura del centro storico. Ecopass continua a essere una scelta inadeguata e iniqua, insomma solo una tassa in più per i cittadini milanesi che dovrebbero essere consultati e non trattati come semplici sudditi".

Bologna. No a dimissioni, Boselli, rilanci il partito
La responsabilità dello scarso risultato elettorale ottenuto dal Partito socialista non è di Enrico Boselli. Anzi, l'auspicio è che il segretario del partito dia "la propria disponibilità a guidare il partito" in vista del prossimo congresso convocato per il 7 e 8 giugno. Così si legge nel documento sottoscritto dai dirigenti del partito in Emilia-Romagna.
Convinti che all'esito elettorale abbiano contribuito "l'insicurezza e la paura per le condizioni di vita e di lavoro peggiorate enormemente negli ultimi anni e l'utopia del voto utile", per loro però nessuna colpa è da addossare a Boselli.
"Lo ringraziamo per essersi generosamente speso in una battaglia politica che lo ha visto impegnato in prima persona - hanno precisato i socialisti - in nome di scelte e di obiettivi unanimemente adottate ed indicati dall'intero partito". Da qui il 'rifiuto' delle sue dimissioni. "Ciò aprirebbe le porte a un congresso incardinato su problemi di successione e liquiderebbe le scelte fatte fino a oggi bollandole come sbagliate".
Per i dirigenti del partito, più confortanti i risultati ottenuti dal partito a livello locale ("In Emilia valga l' esempio di Imola, anche se il risultato non è stato sufficiente ad eleggere in Consiglio comunale"). "Da qui occorre ripartire - continua il documento - per attrezzare il partito al prossimo appuntamento delle europee e delle amministrative della prossima primavera". A ciò si aggiunge la richiesta che, contemporaneamente ai congressi provinciali, regionali e nazionali, ci sia l'elezione diretta da parte degli iscritti dei segretari di federazione, di quelli regionali e di quello nazionale.

Firenze. Una nuova fase per il partito socialista
"Serve una nuova fase per il Partito socialista, che, completando la fase costituente con il Congresso, ne rilanci l'iniziativa ed il ruolo attraverso l'individuazione di un nuovo gruppo dirigente e un nuovo leader ed il rafforzamento di una vocazione federalista che raccolga iscritti e militanti, esperienze sociali e associative in un partito aperto ed inclusivo, fortemente orientato dai valori e dalle idee, capace di comunicazione ed interazione con la società».
È il punto centrale del documento approvato ieri al termine di un assemblea regionale del Partito socialista della Toscana, alla quale hanno partecipato i vertici regionali, gli amministratori locali ed i membri della Costituente socialista.
"I limiti di visione strategica e tattica, le carenze di cultura politica e di elaborazione programmatica - prosegue il documento - hanno condotto al triste epilogo della scomparsa, dopo oltre cento anni, della rappresentanza socialista dal Parlamento nazionale. Ma se una fase storica si è chiusa, una nuova può e deve aprirsi contando ancora il movimento socialista su un largo e forte radicamento territoriale, su una presenza amministrativa qualificata, su un voto locale significativo. Può aprirsi anche in virtù di una approfondita lettura del risultato elettorale che marca la debolezza del progetto di costruzione del Partito Democratico. Progetto ancora in fieri e che avrà bisogno di forti correzioni sul piano dell'identità politico-culturale e della proposta di governo per il Paese".
E mentre è forte "l'invito ad Enrico Boselli, che si è dimesso all'indomani del voto, a non abbandonare la vita politica e l'apprezzamento per un impegno costante mantenuto in una situazione delicata e complessa", per i socialisti toscani è il momento di "una seria e approfondita riflessione sull'Italia di oggi, sulle necessità dei cittadini e delle famiglie, sulle politiche pubbliche utili a dare la ragionevole speranza di un futuro sereno e migliore. Le ragioni dell'esistenza di un Partito Socialista - dice ancora il documento - non albergheranno mai nella storia o nella tradizione ma solo nell'utilità che esso può avere per le donne e gli uomini di questo Paese.
Occorre - conclude il documento - tracciare le linee programmatiche da porre alla base del lavoro politico del nuovo Partito Socialista e dello sforzo di costruire in Italia una sinistra riformatrice capace di dialogare con imprese e mondo del lavoro, di ipotizzare una società aperta e competitiva e, allo stesso tempo, un sistema di sicurezze efficace. Una sinistra capace di smarcarsi dagli interessi parziali, corporativi ed organizzati, per disegnare un'Italia moderna, più giusta, migliore. Una sinistra che non c'è".

Roma. Grillini: gli elettori del Ps votino secondo coscienza
"Al candidato sindaco di centrosinistra Rutelli i socialisti hanno chiesto formale apparentamento. Nella giornata di domenica è arrivata la risposta negativa che riteniamo sbagliata e non nell'interesse della città e del centrosinistra. A titolo individuale riteniamo pertanto di dire ai nostri elettori di votare secondo coscienza". E' l'indicazione che danno Franco Grillini e Daniela Brancati in vista del voto per il ballottaggio alle elezioni comunali nella capitale di domenica 27 e lunedì 28 aprile.
Il Ps, in un comunicato, ha anche reso noto che il no all'apparentamento è arrivato durante una riunione che si è svolta sabato sera scorso con il candidato del centrosinistra a sindaco di Roma Francesco Rutelli, il candidato per il centrosinistra alla presidenza della Provincia di Roma Nicola Zingaretti e una delegazione di socialisti romani, tra i quali il candidato anche Grillini e la Brancati.

Roma. Sernaglia: né con Rutelli né con Alemanno
"Il rifiuto all'apparentamento con il Partito Socialista, da parte Francesco Rutelli, rende chiara l'intenzione del candidato sindaco di uniformarsi alle scelte politiche, sbagliate, fatte in campagna elettorale da Bettini e Veltroni". Lo ha affermato Pierluigi Sernaglia spiegando le scelte dei socialisti al ballottaggio.
"Scelte che hanno portato la sinistra italiana alla più grande sconfitta dal dopoguerra ad oggi, con una rimonta del Pd esistita solamente nelle parole di Veltroni, ma nei fatti inesistente - ha aggiunto - La mancata volontà di chiarimento rispetto a tali scelte ci pone in condizione di ritirare un appoggio manifestato in precedenza. I socialisti di Roma non possono votare Alemanno per il suo passato, ma non voteranno Rutelli per il suo presente".

Rossano (CS). Creare un nuovo rapporto con la città ed il territorio
"Il buon risultato ottenuto dai socialisti a Rossano - afferma il segretario della sezione Giuseppe Flotta - dove, anche grazie alla visibilità del candidato locale l'assessore Leonardo Trento, il partito ha superato la soglia del 5%, assume maggiore evidenza nel quadro di generale arretramento della sinistra italiana a seguito delle elezioni politiche recenti. Nella nostra città il partito non solo ha retto bene, ma ha incrementato di circa tre punti percentuali rispetto alle politiche del 2006, un dato percentuale tra i più alti conseguiti in Calabria. E' da qui che bisogna ripartire per creare un nuovo rapporto con la città ed il territorio, coinvolgendo tutti quei soggetti che, come noi, ritengono che una sinistra riformista e di governo ancorata alle idee del Socialismo Europeo sia ancora indispensabile nello scenario politico del nostro territorio e dell'intero Paese. A tutti quanti vogliono contribuire a questo processo di rinascita della sinistra noi Socialisti diamo tutta la nostra disponibilità al confronto ed alla discussione per creare sinergie e convergenze atte a determinare uno schieramento riformista competitivo nel nostro territorio. Le elezioni politiche del 13 e 14 hanno espresso un sicuro vincitore e cioè l'On. Berlusconi ed il suo schieramento composto dal PDL e dalla Lega Nord di Umberto Bossi. Ad un sicuro vincitore corrisponde un evidente sconfitto e cioè Walter Veltroni ed il PD. La presunta rimonta si è appalesata per quello che effettivamente era: un misero bluff. Inoltre l'appello al 'voto utile' ha portato alla 'cannibalizzazione' di tutta la sinistra determinando il peggior risultato elettorale, per il centro-sinistra, dal 1948 ad oggi. L'errore strategico nelle alleanze e candidature e l'aver seguito l'avversario, sul suo terreno, nella campagna elettorale e nel programma ha determinato la sconfitta ed evidenziato l'inadeguatezza del gruppo dirigente del PD, e di questo gli On. Veltroni, Franceschini, Bettini ecc. dovrebbero prenderne atto.
Ma è il PD che nel suo complesso non regge. Questo vascello in cui avevano trovato rifugio in tanti, dagli ex DS e Margherita, Prefetti, poliziotti, industriali, operai e vari transfughi dell'ultima ora, non ha retto. Non è il numero degli imbarcati ma l'ossatura dello scafo che determina la robustezza della nave. E l'ossatura dello scafo, in politica, è costituito dalle idee, dai progetti e dalla coerenza delle proposte programmatiche; evidentemente tutto ciò è mancato e manca al PD.
Sicuramente si apriranno nuovi scenari, a partire dalle prossime competizioni amministrative, per ricreare un rapporto organico della sinistra italiana con il territorio ed i cittadini. In questa ottica noi siamo pronti a fare la nostra parte per ridare speranza e fiducia ai nostri elettori ed a quanti credono nei valori e nelle idee del riformismo e del socialismo democratico ed Europeo".

Polla (Sa). "Col 24,1% il primato è nostro"
"Il comune più socialista d'Italia - ci scrive Raffaele da Polla - non è Buonvicino (Cs) la cui percentuale di voti alla Camera dei Deputati è poco più del 10%, ma sempre Polla (Sa) con il 24,1%, fonte Ministero dell'Interno. Infatti, i dati della Camera dei Deputati sono più attendibili di quelli del Senato, in quanto alla "Camera" votano anche i giovani dai 18 ai 25 anni. Comunque complimenti ai compagni del Comune di Buonvicino per il lavoro svolto. Da Polla, frontiera socialista".

Fagnano Castello(Cs). Cozza: la provincia di Cosenza la più socialista d'Italia
"Comprendo lo stato d'animo - afferma il segretario zonale Natale Cozza - di un compagno di provata esperienza come Enzo Zicarelli per la particolare situazione locale, ma trovo ingenerosa la sua richiesta di dimissioni del Segretario provinciale dello SDI Gianni Papasso. Al segretario provinciale va riconosciuto di aver sempre svolto questo impegnativo compito con abnegazione, responsabilità, attaccamento al partito e in continuo collegamento con le varie realtà territoriali, spesso da solo e senza supporti organizzativi. Credo che in un momento così difficile è necessario rimanere uniti, confrontarsi su ciò che è accaduto ma senza aggiungere altri elementi che possano indebolire nella nostra provincia il partito. La provincia di Cosenza, infatti, si conferma la provincia più socialista d'Italia, in un momento non facile per i socialisti che sono rimasti vittime della morsa del cosiddetto voto utile invocato dal PD non per far vincere il centrosinistra, ma solo per arginare quello che era già annunciato come un battesimo deludente, cosa puntualmente sancita dal responso delle urne, avendo questa formazione ottenuto lo stesso risultato conseguito dall'Ulivo nel 2006, però con l'aggravante di aver determinato un solco nel centrosinistra difficile da colmare.
Nell'Esaro il partito ha fatto registrare una flessione contenuta attestandosi al 4,56 %, confermando in alcuni comuni i consensi con percentuali alte come a Malvito e a Tarranova da Sibari attorno al 14%, ma purtroppo ottenendone un numero minore in altri, dove per il lavoro svolto in questi anni ci si aspettava un risultato più positivo. Possiamo tuttavia affermare che sostanzialmente nell'Esaro il partito ha tenuto al cataclisma che si è abbattuto su tutti i partiti della sinistra e che comunque i socialisti continueranno a svolgere un ruolo attivo in questo territorio. Certo è che tutti i socialisti responsabilmente rifletteranno su ciò che è successo e individueranno tutti insieme un nuovo percorso che allo stato rimane la costruzione di un partito socialdemocratico. Invito tutti i compagni a stare uniti e a non attuare scelte estemporanee ed individuali. Ringrazio infine il segretario provinciale Gianni Papasso per l'estenuante lavoro svolto nella campagna elettorale e per il senso di equilibrio che ha dimostrato e assieme a lui ringrazio tutti dirigenti e candidati che tanto hanno dato al nostro partito e che hanno creduto e credono che anche in Italia come in Europa vi è un futuro per il socialismo".

Reggio Calabria. Iniziare il cammino per organizzare una nuova forza di sinistra
"Le cose a livello nazionale e regionale non sono andate bene. Anzi - afferma Carmelo Giuseppe Nucera - sono andate così male che noi neanche immaginavamo. Responsabilità della rottura traumatica dell'Ulivo da parte di Veltroni, che ha prodotto soltanto la scomparsa dei Socialisti e della Sinistra dal Parlamento Italiano senza spiegarci le ragioni del non apparentamento, ma errori anche del nostro Partito,dal livello nazionale alla Calabria dove il Partito è inesistente, non è più SDI ma non è neanche il Partito Socialista nato a Roma un anno addietro (è nel pantano). Lo scarso risultato elettorale alla Camera e al Senato (ancora più scarso) sicuramente è determinato dal modo come sono state compilate le liste, senza concertazione alcuna con il quadro intermedio del Partito. La gestione della campagna elettorale è stata inesistente, così come l'organizzazione, il non intervento nelle situazioni critiche a livello di incresciose situazioni locali, il voto non omogeneo tra Camera e Senato, evidenzia vecchi vizi mutuati da giovani compagni. In campagna elettorale, in provincia di Reggio Calabria non abbiamo potuto neanche consultare gli elenchi degli iscritti al Partito, "secretati" dal segretario regionale.
Sono state annunciate già le dimissioni del compagno Boselli dalla Segreteria Naz. del Partito e presto mi auguro si darà avvio al Congresso
In Calabria è urgente che seguano l'esempio, i compagni del ristretto Gruppo Calabrese che senza delega alcuna, hanno gestito il Partito in questi mesi come affare privato, sia nel territorio che nelle istituzioni, a cominciare dalla Giunta Regionale. La presenza in Giunta del nostro Partito, con una delega pesante non ha inciso minimamente sulla visibilità del Partito. A Reggio e provincia stiamo attendendo ancora la presenza dell'Assessore Regionale che evidentemente, presenta notevoli lacune in geografia e scambia la sua provincia con la Regione. In Calabria e a Reggio è necessario avviare una riflessione rigorosa sulla condizione del Partito, della condizione economica della Regione, dei problemi della sicurezza per la presenza di una "mafia" sempre più soffocante, e in particolare è necessario iniziare il cammino per l'organizzazione di una nuova forza di sinistra nell'alveo dei valori del Socialismo Europeo e internazionale, gli spazi sono tanti, molta gente è delusa dal PD, del suo gruppo dirigente e della politica che porta avanti, è delusa dalle altre forze della sinistra tutte quante abbarbicate alla giunta regionale, che prima lascia meglio è. Un nuovo Partito Socialista rispettoso delle regole, che pratica e non predica la democrazia, ancorato ai bisogni della gente e del territorio è l'antidoto necessario alla Calabria".

Cagliari. 25 aprile, Caligaris: a rischio celebrazioni per mancanza di fondi
"Il mancato sostegno da parte della Regione dell'Unione Autonoma dei Partigiani Sardi ha messo a rischio le celebrazioni della Festa della Liberazione a Cagliari, ciò nonostante la legge finanziaria preveda uno specifico capitolo di spesa. Si tratta ora di porre rimedio a una situazione paradossale per evitare che l'appuntamento con la memoria venga cancellato proprio in concomitanza con il 60/mo anniversario dello Statuto sardo". Lo afferma la consigliera regionale Maria Grazia Caligaris con riferimento alle "gravissime difficoltà in cui si trova l'associazione degli ex partigiani per organizzare la manifestazione che annualmente ricorda una delle pagine più importanti per la nostra democrazia".
"L'appuntamento del 25 aprile - ha aggiunto Caligaris - non può essere lasciato alla volontà di un gruppo di cittadini. Non si può condividere neppure di mettere nel cassetto i valori della Resistenza oggi peraltro oggetto di rivisitazioni poco convincenti e perfino pericolose. Se i giovani ignorano la storia e le vicende che hanno caratterizzato i tempi recenti la responsabilità non è degli insegnanti e della scuola pubblica ma delle istituzioni in cui i vertici hanno scarsa dimestichezza con le celebrazioni simbolo del Paese. Quella della liberazione è la festa per antonomasia dell'unità degli italiani. In questo contesto appaiono odiose censure culturali la proposta di cancellare la Resistenza dai libri scolastici e la decisione di imporre a una banda comunale di non eseguire 'Bella ciao' in occasione della celebrazione del 25 aprile" ha detto l'esponente socialista riferendosi alla decisione del sindaco di Alghero Marco tedde (Fi) di vietare alla banda musicale della città catalana di suonare ''Bella ciao'' in occasione del 25 aprile.
"Spero che questo centrosinistra e il governatore Renato Soru si impegnino da subito per rimediare a un grave errore e che il ricordo del Presidente partigiano socialista Sandro Pertini - ha concluso Caligaris - non resti soltanto nei cuori di chi crede nei valori della libertà, dell'equità sociale e dei diritti dei cittadini e per la loro affermazione ha rischiato la vita e ha vissuto il carcere e il confino".

Messina. Svolta la segreteria provinciale
Si è riunita la segreteria provinciale del Partito Socialista di Messina che ha analizzato il risultato elettorale ed approvato la relazione del segretario provinciale. Al termine della riunione il segretario provinciale Giuseppe Chiofalo ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Il risultato del partito Socialista a Messina è il frutto del lavoro di pochi ed appassionati compagni presenti su un territorio vasto che ci ha visti impegnati da Messina a Tusa e da Taormina a Milazzo in contrasto con altri ex compagni che invece,pur iscritti,avevano scelto l'MPA di Raffaele Lombardo e quindi il centrodestra. Questo risultato elettorale ci consente di preparare le liste per le elezioni Comunali di Messina e per le provinciali del 15 e 16 giugno. Quello che si propongono i socialisti messinesi è di convocare per il 27 aprile una grande assemblea degli iscritti che prepari una convention importante aperta ad altre forze della sinistra riformista. In questi giorni che le nostre risposte sono tutte proiettate a preparare le amministrative siciliane chiediamo al compagno Boselli ed al gruppo dirigente nazionale di rinviare il Congresso eventualmente previsto il 7 giugno a dopo le amministrative che si svolgeranno in tutta la Sicilia il 15-16 giugno. Quest'appuntamento elettorale rappresenta per noi socialisti siciliani la possibilità di dimostrare davvero il radicamento elettorale e che il 13-14 aprile è stato solo un episodio. E' del tutto evidente peraltro che,come ha deciso la segreteria provinciale del partito, i compagni che si sono presentati in lista col centrodestra o hanno sostenuto apertamente quelle liste contro il Partito sono da considerarsi a tutti gli effetti degli ex".


Appuntamenti

Cinquefrondi (Rc). 23 aprile ore 10. Assemblea
Mercoledì 23 aprile ore 19, Cinquefrondi, Corso Garibaldi, assemblea socialista, "Dopo il voto.Che fare?".

Vicenza. 24 aprile ore 20.30. Vicenza
Giovedì 24 aprile, alle ore 20,30, presso il centro anziani del Villaggio del Sole a Vicenza, è convocato l'esecutivo provinciale. All'ordine del giorno: risultati elezioni politiche; elezioni amministrative Vicenza.

Vallo della Lucania. 26 aprile ore 17.30. Incontro pubblico
Sabato 26 aprile alle ore 17,30 presso l'Aula consiliare del Convento ex domenicani incontro pubblico: "Dialogando sull'azione politica e amministrativa: riflessioni e prospettive".


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