Notizie dall'Europa
newsletter n.5-6
31 marzo 2008
www.delegazioneps.eu
Delegazione Italiana PS - Gruppo Socialista al Parlamento europeo
notizie dal Parlamento
mercoledì 5 marzo
Una strategia europea per la minoranza rom
Il gruppo socialista al Parlamento Europeo ha confermato oggi, nel corso della conferenza "Verso una strategia europea per i rom: dalle promesse ai risultati" il suo impegno per un approccio su scala europea verso i problemi della minoranza rom. Per il commissario Spidla, responsabile degli Affari sociali dell'UE "l'integrazione dei rom richiede uno sforzo concentrato" di istituzioni, Stati e società civile. Una delegazione socialista si recherà "sul campo" per toccare con mano le condizioni delle comunità rom e valutare le diverse situazioni. Nel gennaio scorso, su iniziativa del gruppo Pse, il Parlamento Europeo ha adottato una risoluzione che chiama la Commissione Europea ai suoi doveri, questo dopo che il vertice dei capi di Stato e di governo per la prima volta nella storia aveva discusso il problema dei rom, invitando gli Stati membri ad "usare tutti i mezzi per migliorare l'inclusione sociale". Per Adrian Severin, europarlamentare socialista romeno, l'allargamento dell'Unione Europea deve essere considerato l'occasione per "l'emancipazione" dei rom in Romania. La Commissione Europea preparerà una comunicazione per il Consiglio europeo prima del vertice di giugno.
venerdì 7 marzo
Un'idea: il salario minimo europeo
Gli europarlamentari socialisti, in vista del vertice europeo sulle questioni economiche, hanno ricordato come una misura quale il "salario minimo" in tutti i Paesi della UE sarebbe una misura emblematica. Fermo restando che ogni Paese stabilisce le forme di tassazione sul lavoro che ritiene opportune, e che i livelli salariali sono pure tuttora una questione da risolvere a livello nazionale, un minimo salariale europeo sarebbe un segnale forte dell'utilità dell'Europa nel garantire le basi dell'eguaglianza e della coesione sociale.
sabato 8 marzo
Legge anti-aborto in Lituania: appello di 110 eurodeputati
Centodieci deputati del Parlamento europeo, tra cui dodici italiani (inclusa Pia Locatelli), hanno firmato un appello contro una legge in discussione al Parlamento lituano per l'introduzione di un divieto totale dell'aborto. L'iniziativa è stata promossa dalla svedese Eva Britt Svensson, vicepresidente della Commissione per i Diritti della Donna.
"Al Parlamento della Repubblica di Lituania.
Noi, deputati al Parlamento Europeo, vorremmo esprimere un parere sulla legge anti-aborto che state per approvare nel vostro Parlamento. Siamo stati informati che prima delle vacanze invernali il Parlamento lituano ha adottato una prima bozza della legge anti-aborto che sarà discussa e votata nella sessione di primavera.
Vorremmo porre la vostra attenzione sulle conclusioni della Conferenza internazionale sulla popolazione e lo sviluppo tenutasi al Cairo nel 1994 e sulla Piattaforma di Pechino del 1995, che confermano che i diritti sessuali e riproduttivi delle donne sono diritti umani. Vorremmo sottolineare le conseguenze negative che saranno causate dall'approvazione di questa legge. Siamo d'accordo con la signora Marija Ausrine Pavilioniene, capo del gruppo parlamentare sui diritti umani, la quale ammette che è una violazione dei diritti umani decidere per il corpo di una donna e decidere quanti figli deve avere. Quindi noi Parlamentari crediamo che votare a favore di questa legge sarebbe un grave passo indietro per il diritto alla salute riproduttiva delle donne lituane. Esortiamo i deputati lituani a non adottare questa legge che limita i diritti umani, il diritto alla vita, alla salute e alla dignità."
mercoledì 12 marzo
Schulz polemizza con Sarkozy
La proposta di Sarkozy di una "Unione Mediterranea" appare improvvisata al capogruppo Pse al Parlamento Europeo Martin Schulz, perchè appare svincolata dal quadro dell'Unione Europea. A meno che la proposta francese non sia chiarita, e definita senza equivoci come un'evoluzione del "processo di Barcellona", cioè della politica comune europea verso i Paesi del Mediterraneo, la proposta francese dividerebbe l'Europa e quindi rischierebbe di isolare la Francia da altri principali Paesi europei.
sabato 15 marzo
Il nuovo Istituto per l'innovazione e la tecnologia
Secondo le previsioni del 7° Programma quadro europeo per la ricerca e la tecnologia, il Parlamento europeo ha dato il via alla costituzione dell'Istituto europeo per l'innovazione e la tecnologia (IET). Operativo entro l'anno, avrà l'obiettivo di contribuire alla crescita economica e alla competitività in Europa, rafforzando la capacità d'innovazione. Tra i suoi compiti: l'individuazione dei settori prioritari, la selezione delle CCI (Comunità della conoscenza e dell'innovazione). L'IET sarà dotato di un Comitato direttivo, composto da membri di alto livello con esperienza nei settori dell'istruzione superiore, della ricerca, dell'innovazione e delle imprese; giunge così a compimento un altro importante stadio del percorso del 7° Programma quadro, che era iniziato nel 2005 con le linee-guida per il futuro Programma proposte al Parlamento europeo da Pia Locatelli.
lunedì 17 marzo
Un'Europa dell'inclusione, un'Europa di tutti
Il Gruppo socialista al Parlamento europeo ha pubblicato una brochure per illustrare le sue proposte concrete per lottare contro la povertà e l'esclusione sociale. Tra le misure figurano l'introduzione di un salario minimo per tutti in Europa e l'adozione da parte dei 27 di una direttiva quadro per i servizi pubblici. Con "Un'Europa dell'inclusione, un'Europa per tutti" gli eurosocialisti rivendicano un'Europa "più decente". Il progetto per una nuova Europa sociale si fonda su 5 pilastri: la creazione di impieghi più numerosi e di qualità, la messa in sicurezza dei lavoratori precari, la lotta contro le discriminazioni e l'attuazione di una politica comune per l'immigrazione, una migliore gestione degli effetti della mondializzazione e infine la creazione di una vera economia sociale di mercato.
La brochure (in inglese) si può scaricare a questo indirizzo.
mercoledì 26 marzo
Schulz: "Il boicottaggio dei Giochi? sarebbe come farsi male da soli"
Secondo il presidente degli europarlamentari socialisti Schulz, la solidarietà con il Tibet è necessaria, ma il boicottaggio dei giochi olimpici in Cina sarebbe autolesionista, prchè quella delle Olimpiadi è un'occasione di dialogo tra i popoli e anche una possibilità di parlare di diritti umani. Cinesi e tibetani possono trovare nel dialogo l'opportunità di comporre la crisi, in maniera non violenta, secondo anche le parole "coraggiose" del Dalai Lama.
venerdì 28 marzo
Gli eurosocialisti non apprezzano la diffusione di un film anti-islamico
Si è molto parlato in tutta Europa di un film promosso dal deputato olandese d'estrema destra Wilders, che contiene scene molto polemiche nei confronti della religione islamica. Gli eurodeputati laburisti olandesi mettono in guardia dalle facili iniziative pubblicitarie che si ammantano della libertà di coscienza, e avvertono che "La diffusione di questo film è parte di una campagna sistematica di denigrazione dei musulmani al servizio della propaganda di un partito di estrema destra". Cercando di giustificare l'equazione musulmano-terrorista, questo film travisa la realtà e gli europarlamentari guidati da Jan Marinus Wiersma avvertono che come socialisti "siamo per un dibattito aperto sulle religioni, il fondamentalismo e i valori democratici, nel quadro di un dialogo interculturale che cerca di legare insieme le diverse comunità che compongono la società. La diffusione di un film contro il Corano è il modo peggiore per parlare con i musulmani".
comunicati stampa
venerdì 7 marzo
Locatelli in Spagna: "a due giorni dalle elezioni l'Eta colpisce il Psoe"
Un ex assessore comunale del Partito socialista spagnolo è stato ucciso fuori dalla sua abitazione oggi a Mondragon, nei Paesi Baschi, a due giorni dalle elezioni generali in Spagna. La vittima è Isaias Carrasco di 42 anni, secondo quanto hanno reso noto fonti socialiste citate da una radio spagnola, Cadena Ser, che ha parlato da subito di attentato dell'Eta. L'uomo è stato colpito al petto con tre colpi di pistola davanti agli occhi di moglie e figlia. La notizia ha raggiunto Josè Luis Zapatero durante un comizio a Malaga nella giornata di chiusura della campagna elettorale.
"Esprimo il dolore e la preoccupazione di tutti i socialisti italiani per l'assassinio del compagno Isaias Carrasco". Pia Locatelli era con Zapatero quando hanno dato la notizia dell'omicidio dell'esponente socialista basco per mano dell'Eta. "Hanno attaccato - ha commentato a caldo Pia Locatelli - il Partito che con la sua proposta di pacificazione ha messo l'Eta particolarmente in difficoltà. Ma Zapatero, essendo uomo di pace, è capace anche di avviare un dialogo con i suoi nemici, mettendo l'Eta in una situazione di grande difficoltà".
approfondimento
lunedì 31 marzo
L'Italia non cresce senza l'Europa
di Pia Locatelli
Pochi giorni fa, il Parlamento europeo ha dato il via alla costituzione dell'Istituto europeo per l'innovazione e la tecnologia (IET): è un'altra realizzazione del 7° Programma quadro europeo per la ricerca e la tecnologia, a cui come parlamentare europea lavoro almeno dal 2005.
Ascoltiamo tutti una cronica lamentela, ormai abituale sulla stampa italiana: "il Paese non cresce". Questo è vero, ma sono anche convinta che le ragioni siano sotto gli occhi di tutti, anche se pochi sembrano intenzionati a porvi mano.
Pure in questa campagna elettorale, anche da parte di molti dei candidati di spicco dei due partiti cosiddetti principali, sono state agitate idee obsolete, provinciali e fintamente patriottiche, secondo cui l'Italia deve ritornare competitiva con la Spagna, oppure la Cina o la Thailandia, oppure sollevare barriere protezionistiche, idee ispirate al ritorno ad un'economia a basso costo del lavoro e bassa tecnologia.
No, il ritardo dell'Italia è un ritardo nello sviluppo dell'economia della conoscenza, e nella coltivazione delle sue risorse umane. E questo si fa non contro l'Europa, ma con l'Europa, non contro la globalizzazione, ma interpretandola e governandola, E' chiaro che l'Europa e l'Italia hanno bisogno di più ricerca. Più ricerca significa in primis più ricercatori e ricercatrici, gli obiettivi di Lisbona e di Barcellona del 3% del Pil per la ricerca comportano una presenza di otto ricercatori ogni mille presenze nel mercato del lavoro, cioè circa 700.000 nuove figure entro il 2010. Non ci arriveremo, e questo è già un guaio: attualmente la media europea è di 5,1 ricercatori/trici, mentre gli Stati Uniti sono a quota 8, il Giappone a quota 10. In Europa, il Belgio è a quota 6,9, la Gran Bretagna 5,6 e l'Italia 2,7.
Questo cattivo uso delle risorse umane, questo spreco dell'intelligenza, nella nostra economia, colpiscono specialmente le donne, che sono mediamente più scolarizzate ma meno occupate e meno retribuite degli uomini.
Qualcuno pensa ancora che questo sia un punto non centrale rispetto ai problemi dell'insieme del Paese. E' vero il contrario. Abbiamo in Italia una priorità, la crescita: dal 2000 al 2006 siamo cresciuti in media dell'1,2% annuo. E per crescere il numero di ore lavorate e la produttività sono cruciali. Se si guarda al tasso di occupazione, che determina il numero di ore lavorate, abbiamo due problemi: i bassi tassi di occupazione delle donne e degli/delle ultracinquantenni. Secondo l'Ocse, questi due svantaggi rispetto alla situazione di altre economie sviluppate comportano una perdita di almeno il 10% del Pil.
Ecco perché le politiche di parità tra donne e uomini contribuiranno in modo significativo a rispondere alle sfide. Occorre poi rendersi conto che se fino a non molti anni fa era la famiglia a modellare i ruoli sociali e quindi le scelte professionali, oggi è il lavoro a modellare la famiglia. Nel 1960, il tasso di occupazione femminile era del 28% in Italia, del 26,1% in Norvegia. Nel 2000: Italia appena sotto il 40%, Norvegia 73,4%. L'Italia, insieme a Grecia e Spagna, ha anche i record più bassi di occupazione femminile e di fecondità: piaccia o non piaccia ai bacchettoni e ai maschilisti, le donne non fanno pochi figli quando portano i pantaloni sul lavoro, ma quando non possono contare su politiche sociali e su garanzie di pari opportunità, e allora devono sacrificare lavoro o famiglia, con esiti sempre dolorosi.
Qui entra in gioco il ruolo della spesa pubblica: che una certa retorica neoliberista vede come uno spreco, quando è invece (se orientata a servizi e obiettivi) una leva indispensabile per lo sviluppo: in Danimarca la spesa per l'infanzia è pari al 2,7 % del Pil; in Italia tutta la spesa per le famiglie (dove entra anche il discorso sugli anziani) è pari all'1,1%. Notate questo parallelo: in Italia l'1,1% del Pil in spese per le famiglie e servizi pubblici per bambini da 0 a 3 che accolgono il 9% dei bambini; in Francia 2,8% del Pil e 34% dei bambini; in Danimarca 3,8% e 48%.
In Italia c'è la tassazione su base individuale, ma qualcuno propone di andare verso il quoziente familiare. Non facciamolo! L'intervento fiscale più giusto potrebbe essere l'introduzione di un sussidio per le donne lavoratrici con figli. Occorre poi scardinare la percezione che il costo della fertilità sia esclusivamente femminile e rispettare i tempi di conciliazione fra vita familiare e professionale. Congedi di paternità obbligatori, per esempio. In Italia purtroppo la conciliazione fra tempi diversi della vita, siano essi familiari, professionali o della politica, continua ad essere considerata per lo più un affare privato. Le donne lo sanno bene, anche quelle che "ce l'hanno fatta".
Più donne nel mercato del lavoro, maggiore partecipazione degli uomini alla vita familiare: un po' più di tempo per tutti, un po' più d'Europa in Italia.
links
Pia Locatelli - www.pialocatelli.eu
Alessandro Battilocchio - www.battilocchio.com
Gianni De Michelis - gianni.demichelis@europarl.europa.eu
Partito Socialista - www.partitosocialista.it
Delegazione Italiana nel Gruppo PSE - www.delegazionepse.it
Gruppo PSE al Parlamento europeo - www.socialistgroup.org
per informazioni - luca.cefisi@europarl.europa.eu
a cura di Luca Cefisi
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