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Attivisti del Partito Socialista Europeo

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lunedì 22 settembre 2008

Partito Socialista newsletter del 22 settembre 2008


NEWSLETTER DEL 22 settembre 2008 - SPECIALE SOCIALISTINFESTA

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CONCLUSA LA TRE GIORNI RIFORMISTA.
GRANDE AFFLUSSO DI ISCRITTI E MILITANTI A SOCIALISTINFESTA@MONDOPERAIO.IT.
DA VIESTE NENCINI LANCIA LE 3 CAMPAGNE D'AUTUNNO: RIFORME, PRECARIATO E DIRITTI CIVILI.

Un'Assemblea Costituente per le riforme istituzionali, norme per ridurre il precariato e diritti civili. Saranno questi i temi delle tre "campagne d'autunno" che il Partito Socialista ha lanciato oggi da Vieste, in chiusura della tre giorni di "Socialisti in festa", la kermesse nazionale dei riformisti organizzata dal Ps e da Mondoperaio.
"Ci muoveremo su un doppio binario - ha detto il segretario Riccardo Nencini chiudendo il dibattito al quale sono intervenuti Savino Pezzotta (Udc) e Nicola La Torre (Pd) - su tutto il territorio nazionale raccoglieremo le firme per presentare in Parlamento proposte di legge di iniziativa popolare, raccogliendo per ogni legge le cinquantamila firme previste dalla Costituzione. Continuerà inoltre la nostra battaglia per una 'Repubblica della partecipazione, e promuoveremo un 'Comitato per la democrazia' con le forze politiche non rappresentate in Parlamento, che metta in campo una proposta di riforma delle istituzioni, per rafforzare la democrazia rappresentativa e difendere le preferenze alle prossime europee".
"Il nostro paese - ha detto ancora Nencini - deve ribellarsi al tentativo di riforma della legge elettorale europea e pretendere il mantenimento di un sistema proporzionale puro con preferenze, che garantisca la democrazia in Italia come in Europa".
Un 'testimonial' d'eccezione della campagna in difesa delle preferenze dei socialisti sarà Vittorio Sgarbi, che proprio ieri da Vieste ha definito "criminale" l'attuale sistema elettorale. "La democrazia è stata ferita - ha detto Sgarbi - spero non colpita definitivamente, ma è sul punto di morire". Eliminare le preferenze, secondo Sgarbi, significa in sostanza sottrarre alla democrazia il criterio della meritocrazia nella selezione della classe politica.
La mattinata si era aperta con un dibattito sulla costituzione, nel quale si sono confrontati da una parte Rino Formica e Roberto Biscardini e dall'altra l'on. Stefano Ceccanti. I socialisti si sono dichiarati a favore di un riforma integrale della Costituzione, per rispondere alle esigenze di cambiamento rivendicate dalla società. "Noi - ha affermato Biscardini - invochiamo inoltre l'elezione diretta da parte dei cittadini di una Assemblea costituente per sottrarre al Parlamento e alle logiche di governo la riforma costituzionale". Per Stefano Ceccanti del Pd è invece sufficiente qualche aggiustamento e integrazione del titolo quinto, ad insegna del vecchio slogan "la Costitizione non si tocca".

Nella seconda giornata di "Socialisti in festa", applaudito intervento di Vittorio Sgarbi
No alla riforma della legge elettorale per le elezioni europee

Il nostro paese deve ribellarsi a questo tentativo di riforma della legge elettorale, e pretendere il mantenimento di un sistema proporzionale puro con le preferenze, che garantisca la democrazia in Italia come in Europa. E' stato questo il leit motiv della seconda giornata di "Socialisti in festa" la kermesse nazionale organizzata dal Partito Socialista e dalla rivista Mondoperaio che si chiude domani a Vieste. L'ospite più acclamato del pomeriggio è stato Vittorio Sgarbi, che discutendo delle prospettive politiche dell'Italia insieme ai giovani socialisti e ad Ada Girolamini, Alessandro Battilocchio, al prof. Carlo Sorrentino, dell'Università di Firenze, e a Mauro Quercioli, ha sottolineato come "con la distruzione della prima repubblica per opera di Di Pietro e con la polarizzazione della politica su due schieramenti privi di identità ci sia stata una deriva che ha cancellato dalla politica italiana i principali partiti tradizionali". "'Il sistema di oggi - ha aggiunto Sgarbi - è criminale: con l'eliminazione dell'immunità parlamentare e del sistema proporzionale, l'introduzione del maggioritario e l'eliminazione delle preferenze, la democrazia è stata ferita, spero non colpita definitivamente, ma è sul punto di morire". Sgarbi ha poi puntato il dito contro l'attuale classe dirigente, che non sarebbe frutto di meritocrazia: "Uno dei criteri di selezione dovrebbe essere il ritorno al proporzionale puro con le preferenze, il che vuol dire che uno deve organizzarsi e far vedere di essere in grado di avere persone che lo seguono. Invece oggi - ha concluso - prendiamo uno perchè ha gli occhi azzurri, poi un altro perché è molto obbediente e vengono fuori i ministri del nostro tempo, sia a sinistra che a destra, con situazioni molto imbarazzanti".
Un intervento molto applaudito quello del Sindaco di Salemi, che ha poi ricevuto dal Segretario Riccardo Nencini una delle prime cinque tessere onorarie del partito. Le tessere saranno consegnate anche a Oliviero Toscani, Pierpaolo Nenni, pronipote di Pietro, Nada Giorgi, la 'ragazza di Bube' protagonista del romanzo di Carlo Cassola, e Mariella Magi Dionisi, presidente della 'Associazione in memoria dei caduti per fatti di terrorismo delle forze dell'ordine e dei magistrati' e vedova dell'agente Fausto Dionisi, ucciso nel 1978 da Prima Linea. "Attestati simbolici di libertà - ha detto Nencini - per chi incarna quei valori che per noi rappresentano l'essenza stessa del riformismo: la creatività, lo spirito critico, la libertà, la democrazia e la giustizia. Valori che vorremmo immettere nella nostra societa', per cambiarla in nome di un individualismo solidale che rappresenta l'unica risposta ai bisogni di oggi". Oggi è stata anche la giornata dell'apertura del Senatore Giorgio Tonini (Pd) ad una ripresa del dialogo, in linea con la proposta di ieri di Enrico Morando.
Per quanto riguarda i panel di discussione, nella mattinata, si è tenuto il dibattito "I nuovi problemi del mondo". Nella sua presentazione, Luca Cefisi, della direzione nazionale del Ps, ha indicato le ragioni per cui la crisi politica italiana, connotata da una costante sollecitazione delle paure dell'elettorato verso la globalizzazione, con i continui richiami all'autarchia economica, alla concorrenza con le altre nazioni europee ed alla cacciata degli immigrati, fino ai rigurgiti razzisti e alla giustificazione storica del fascismo, richiede di ricordare costantemente le ragioni dell'internazionalismo e dell'europeismo dei socialisti. Margherita Fontanella, autrice de "Il sogno e la politica da Roosevelt a Obama" ha indicato i paradossi di una comunicazione politica italiana che imita ed evoca modelli americani, senza fare i conti con le diversità storiche e i contenuti reali delle proposte politiche. Graziella Mascia, del Prc, vicepresidente del Partito della sinistra europea, ha indicato nella condivisione con il Partito del socialismo europeo di una prospettiva europeista una piattaforma comune delle sinistre, perché è nella forza politica dell'Europa che si può trovare un bilanciamento ai molti rischi di un capitalismo incapace di risolvere le proprie crisi. Umberto Ranieri, del PD, ha convenuto che l'affermazione di un sistema di regole condiviso è la sola via per governare le dinamiche economiche internazionali, che certo non possono essere lasciate a sè stesse, come dimostrato anche dalla recente crisi finanziaria americana e internazionale. Per Bobo Craxi, che ha concluso la discussione, è evidente che c'è la necessità di governare politicamente l'economia globale, ma il governo dell'economia non è sufficiente senza garanzie di democrazia e diritti umani, pensando al paradosso cinese dove una spettacolare crescita economica è sì governata con mano ferrea, ma senza garanzie democratiche, portando al paradosso di una società più ricca ma non libera. Per Bobo Craxi, nella particolare situazione italiana, appaiono inquietanti i fenomeni di riduzione degli spazi di democrazia e partecipazione, un allarme che va al di là della discussione contingente sulle nuove leggi elettorali: c'è il rischio che di una limitazione graduale e condotta in maniera soffice della democrazia, attraverso la delegittimazione del ruolo dei partiti e della partecipazione.
All'interno della festa si è tenuto anche un incontro promosso dalla delegazione italiana nel gruppo del PSE, dal titolo "Socialisti in Europa. E in Italia?". Il punto interrogativo rende problematico un vecchio slogan socialista. La frattura tra la condizione della sinistra italiana e programmi e identità del socialismo europeo è stata al centro della discussione tra Alba Sasso, di Sinistra Democratica, e Pia Locatelli, capodelegazione degli eurodeputati del Ps italiano nel gruppo PSE. Per attuare i programmi del Pse, che sia Sasso che Locatelli evidentemente condividono, occorre anche in Italia un'unità della sinistra riformista sulla base dei simboli e dei valori del socialismo europeo. Scuola, formazione, sostenibilità dello sviluppo, pari opportunità: temi quasi scomparsi dall'agenda politica italiana, "orfani", perchè non valorizzati dai principali partiti italiani, ma invece essenziali per una forza del socialismo europeo. Il gruppo eurosocialista nel Parlamento è impegnato ad attuare un "modello europeo" fondato su più giustizia sociale, più opportunità, più istruzione e benessere: c'è il rischio che il contributo italiano a questo sforzo sia in futuro minimo. Per Grazia Francescato, leader della Federazione dei Verdi e ascoltatrice interessata, è possibile trovare a livello nazionale forme strette di collaborazione tra socialisti e verdi, pur nelle diversità delle famiglie europee: Berlusconi proclama di avere risolto il problema rifiuti, ma invece nasconde i rifiuti di Napoli sotto il tappeto, e precisamente nelle discariche. Un'alleanza riformista e ambientalista è necessaria, come lo è un comitato travsersale per la democrazia contro la spinta ad eliminare dalla scena politica il pluralismo politico, riducendolo ad un bipartitismo coatto. Cermelo Cedrone, consigliere del Comitato Economico e Sociale dell'Unione Europea, ha indicato nella maggiore coesione politica dell'Europa la chiave di volta di una politica riformista: occorre ottenere che l'Unione Europea sia ing rado di affrontare quei problemi, dal mercato del lavoro al clima, che non hanno più una soluzione a livello nazionale.
La giornata si è conclusa parlando di lavoro, con il dibattito 'Occupazione senza precarietà, che ha visto protagonisti Gianni De Michelis e Lanfranco Turci insieme ad Antonio Foccillo (Uil) e Susanna Camusso (Cgil). Ugo Intini ha infine presentato insieme ad Angelo Sollazzo l'utlimo libro di Antonio Ghirelli, "Aspettando la rivoluzione".


Alla festa nazionale del Ps Morando (Pd) apre ad 'emendamenti comuni'.
FEDERALISMO: DI LELLO PAGHINO I POLITICI, NON I CITTADINI

"Il federalismo della bozza proposta da Calderoli di solidale non ha nulla. Spacca l'Italia in due e costringe i governatori del mezzogiorno ad una scelta drammatica: o più tasse o meno servizi pubblici". E' quanto ha affermato il Coordinatore della Segreteria Nazionale del Partito Socialista durante il dibattito di apertura della festa nazionale del Ps che si tiene a Vieste (Fg). "Nessuno di noi - ha aggiunto Di Lello - vuol difendere i privilegi e gli sprechi. Perciò al governo Berlusconi facciamo una proposta: anziché far pagare ai cittadini le inefficienze degli amministratori locali sia la classe politica a pagarne i prezzi: ad esempio lo scioglimento degli enti locali inadempienti rispetto ai tetti di spesa fissati, ci sembra il modo migliore per responsabilizzare gli amministratori locali senza penalizzare i cittadini del mezzogiorno".
Il dibattito, al quale sono intervenuti tra gli altri anche Enrico Morando del Pd, e Marino Finozzi, Presidente del Consiglio regionale del Veneto, ha registrato anche un riavvicinamento tra i socialisti ed il Partito Democratico. Ad un appello rivolto dai socialisti a Morando, Coordinatore del governo ombra del Pd a lavorare insieme sugli emendamenti della bozza Calderoli, accogliendo favorevolmente la proposta si è impegnato a convocare una riunione comune per la prossima settimana. Soddisfazione è stata espressa da Giovanni Crema, dirigente nazionale del Partito Socialista: "Un lavoro comune può segnare l'inizio del superamento delle recenti lacerazioni tra Pd e Ps".



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1 commento:

Anonimo ha detto...

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