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Attivisti del Partito Socialista Europeo

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martedì 10 giugno 2008

Partito Socialista newsletter del 10 giugno 2008

NEWSLETTER DEL 10 GIUGNO 2008

IL DIBATTITO POLITICO

PD/PSE Locatelli e Di Lello: alle europee lista comune di coloro che si riconoscono nel Pse Si metta fine all'anomalia italiana
"Ci auguriamo che il Partito democratico aderisca al Pse, mettendo fine a questa anomalia tutta italiana". Lo affermano in una dichiarazione congiunta Pia Locatelli e Marco di Lello al termine dell'incontro di Napoli tra il Gruppo socialista al Parlamento europeo e i quotidiani napoletani e campani, con Martin Schulz, in occasione della riunione del gruppo. I due esponenti del Ps, dopo aver espresso apprezzamento per le parole del presidente del gruppo socialista al Parlamento europeo, hanno auspicato che "tutti i partiti che si riconoscono nel riformismo e nel socialismo europeo in Italia si presentino con una lista comune alle prossime elezioni europee"


PD/PSE: Angius: "Gruppo dirigente PD accolga proposta Schulz" Culture socialista e democratica frontiera dell'innovazione
"Mi auguro che il gruppo dirigente del Partito democratico unitariamente risponda positivamente alla proposta avanzata da Martin Schultz." Lo afferma l'ex Vice Presidente del Senato ed esponente del Partito socialista, Gavino Angius. "La collocazione del Pd in Europa - prosegue Angius - non può che essere con le forze socialiste democratiche e progressiste. D'altra parte il pensiero e la cultura socialista e democratica costituiscono la fronterea di più avanzata innovazione economica sociale e civile delle moderne democrazie. Con esse possono lavorare, per un comune progetto politico, le forze di cultura e tradizione cristiana e cattolica democratica. Questa collocazione che ha radici profonde in principi e valori condivisi distingue e rimarca le molteplici differenze con le forze conservatrici europee. In questa prospettiva si riaprirebbe in termini politicamente più avanzati e - conclude Angius - su un nuovo terreno il dibattito tra le forze socialiste e democratiche interessate a questo progetto."

PD/PSE: Battilocchio, Il PSE sarà' il primo partito d'Europa nel 2009 Ma anche l'Italia deve fare la sua parte
"I socialisti europei stanno lavorando in questi mesi per raggiungere un obiettivo ambizioso ma a portata di mano: essere nel 2009 il primo Partito all'Europarlamento. Io credo che ce la faremo, ma in questa scommessa l'Italia deve fare la sua parte: partendo dall'attuale del egazione italiana nel Pse, che comprende noi del Ps, i compagni degli ex Ds e di Sd e che è oggi guidata con autorevolezza dal compagno Gianni Pittella, dobbiamo impostare una piattaforma per una lista comune alle prossime elezioni europee che comprenda tutti coloro che vorranno poi entrare nel Pse. E, come ha detto Martin Schultz, la porta per i democratici rimane sempre aperta". E' quanto afferma l'Eurodeputato del Partito Socialista - Pse, Alessandro Battilocchio, che domani e giovedi sarà presente a Napoli per la riunione dei parlamentari europei socialisti. "Alle prossime elezioni europee - aggiunge Battilocchio - lanceremo la nostra sfida al gruppo popolare, oggi maggioranza relativa a Bruxelles. Ed io credo che la vinceremo, forti della nostra piattaforma ideale, politica e programmatica legata alle tesi del Congresso di Oporto. Linee guida che lanciano una nuova idea di socialdemocrazia all'avanguardia, aperta alle istanze riformiste e pronta a rispondere alle nuove esigenze della comunità. Queste idee hanno voce ovunque in Europa e nel mondo, dove milioni e milioni di socialisti, socialdemocratici, laburisti e riformisti sono impegnati per rendere migliori le proprie comunità".

Besostri:Le prospettive del socialismo non dipenderanno dalla vittoria di una mozione. Un Partito Socialista non può esistere senza un largo consenso di popolo
In politica non sempre ciò che è necessario è possibile. Ogni idea e ogni progetto, per quanto buoni, giusti, veri ed anche belli siano, devono fare i conti con il principio di realtà, meglio detto con la realità. L'Italia ha tutte le caratteristiche oggettive per essere un degno campo di azione socialista: sperequazione dei redditi, con vere e proprie sacche di povertà ed emarginazione sociale, ineguaglianze di accesso ai pubblici servizi, compresi quelli essenziali della salute e dell'istruzione, rigidità delle classi sociali, degrado ambientale e dipendenza energetica, insufficiente estensione dei diritti civili e delle libertà, laicità minacciata dall'invadenza clericale, assetto oligopolistico dell'info rmazione, concentrazione del potere finanziario, borsa valori speculativa, assenza di un intervento pubblico qualificato nella ricerca e nell'innovazione, come nelle infrastrutture logistiche e nelle reti di trasmissione dati. Tutti problemi, cui, proprio sulla scorta delle esperienze europee, un approccio di una sinistra moderna e riformatrice, cioè socialista, sarebbe un avvio di soluzione. La sinistra italiana è l'unica in Europa, in cui la frattura del secolo scorso tra socialisti e comunisti non è stata superata. La predominanza numerica del PCI, nelle sue varie incarnazioni dal PDS ai DS, non ha portato alla costruzione di un partito di sinistra a vocazione maggioritaria e ha impedito l'espansione di una consistente forza socialista. Il risultato è sotto i nostri occhi: la sinistra non soltanto ha complessivamente una consistenza elettorale complessiva del 5%, ma soprattutto appare smarrita e tutta presa da regolamenti interni di conti od organigrammi, da Rifondazione al Partito socialista. Questa logica ha contrassegnato le aggregazioni intorno alle tre mozioni congressuali del PS due di "vertice", Locatelli-Turci-Grillini e Nencini-Angius-Spini, ed una di "base" Sollazzo -Borgoglio-Nesi, alla quale ho aderito. Appare positivo che le aggregazioni prescindano dalla provenienza, tuttavia le prospettive del Socialismo in Italia dipenderanno poco dalla vittoria dell'una o dell'altra mozione. Sarà più importante la stabilizzazione o meno dell'attuale assetto bipolare, che esclude a priori una componente socialista. Un partito socialista non può esistere senza un largo consenso di popolo, come ci ricorda Emanuele Macaluso e senza un rapporto al contempo stretto ed autonomo con il movimento sindacale: allo stato non c'è nessuna delle due precondizioni.


Lavoro: Nigra: "Avvio trattativa su modello contrattuale opportunità per il Paese" Devono nascere regole nuove per le relazioni sindacali.
"L'avvio della trattativa sulla riforma del modello contrattuale è per le parti sociali, per l'impianto delle relazioni sindacali e per lo stesso tessuto produttivo del Paese una opportunità e al tempo stesso una sfida". Lo dichiara Alberto Nigra, esponente del Partito Socialista. "E' prematuro - continua Nigra - fare previsioni sull'esito di un confronto che non si preannuncia facile né scontato; ma è ancor più dannoso introdurre elementi di frizione tali da precostituire un ostacolo, tanto più se provengono da esponenti del mondo riformista e di quella cultura accademica che ha sempre sostenuto ipotesi di intervento sul fronte del diritto del lavoro, sì da riequilibrare con adeguate garanzie le distorsioni del libero mercato". "Non stupisce che ampi settori del mondo imprenditoriale - quello meno propenso a misurarsi su un vero terreno di dialogo sociale - vogliano degradare il ruolo della contrattazione collettiva a favore del più vantaggioso contratto individuale; allarma semmai che anche nutriti settori della cultura riformista nutrano 'fiducia' nell'idea di una de-regolamentazione delle relazioni sindacali nella convinzione di allargare diritti e recuperare competitività al sistema delle imprese". "E' auspicabile - che dal confronto in atto possano nascere nuove e più avanzate regole per le relazioni sindacali, cosa sulla quale lo stesso movimento sindacale non può essere insensibile a fronte delle profonde trasformazioni che hanno investito la nostra economia; altra cosa è congegnare una strategia che punta a introdurre una sorta di shopping-contrattuale, che rappresenterebbe l'affievolimento di quel grado di diritti e di garanzie, nonché di reddito, assicurate sino ad oggi alla gran parte dei lavoratori proprio dalla contrattazione.


Violenza donne: Grillini: grave cancellare 20 MLN in Finanziaria Il Governo non intende lottare contro la violenza sessuale.
'Che il governo di centrodestra non abbia alcuna intenzione di lottare seriamente contro la violenza sessuale e contro le molestie insistenti lo dimostra la cancellazione dei 20 milioni di euro previsti dalla finanziatria per i centri anti-violenza'. Lo afferma Franco Grillini, esponente del Partito socialista e presidente di Gaynet. 'Risultano cosi' patetiche - aggiunge - le rassicurazioni del ministro Carfagna circa le intenzioni del governo di porre mano in modo serio alla drammatica tragedia delle violenze familiari'. 'Proprio per questo - conclude Grillini - e' bene riprendere in Parlamento l'esame del provvedimento su stalking e omofobia ripartendo esattamente dal positivo lavoro della Commissione giustizia della scorsa legislatura quando si discusse delle due gravi emergenze e si stava per approvare il provvedimento a grande maggioranza'. collettiva, in particolare nelle aree più svantaggiate del Paese."


IL PARTITO VERSO IL CONGRESSO

Lettera Aperta di Spini e Mancini
Care compagne e cari compagni,
stanno per iniziare i congressi territoriali del nostro partito. E'appena il caso di ricordare che si tratta di un congresso fondativo che si trova a svolgersi dopo un risultato delle elezioni politiche che non ci ha consentito di passare nemmeno la soglia dell'1%. In una situazione del genere un congresso efficace non può che essere caratterizzato da una forte iniziativa politica sul piano esterno e da un forte impegno di unità e rinnovamento all'interno del partito. Il rinnovamento lo richiede la nostra sconfitta, l'unità lo richiede la volontà di non rinunciare alla nostra presenza politica. Al momento attuale dobbiamo invece registrare che le nostre compagne e i nostri compagni saranno chiamati a votare su tre documenti politici. Non è una critica a nessuno, perché dovremmo criticare anche noi stessi, che siamo presenti in una di queste mozioni politiche,la III . E' una constatazione. Ma una constatazione molto amara e preoccupata. Se la può permettere una divisione del genere un partito dello 0,9%? E ancora, esistono all'interno differenze politiche così rilevanti da non permettere di aprire un vero dibattito politico unitario? Non ci sembra proprio. Viceversa, nelle attuali condizioni di divisione, il nostro partito non è riuscito dopo le elezioni a rientrare nel dibattito politico vero e proprio, se non marginalmente. La cosa è tanto più incongrua se si pensa che i nostri regolamenti attribuiscono l'elezione del segretario al congresso e non ne prevedono l'elezione diretta dagli iscritti e che quindi la personalizzazione dello scontro non costituisce un succedaneo del dibattito politico. Dunque, prima che comincino i congressi di sezione vorremmo rivolgere un ultimo appello al gruppo dirigente del partito, per verificare insieme se non sia possibile fare uno sforzo per un congresso che si poggi sul binomio "unità-rinnovamento", e che sviluppi nel frattempo una forte iniziativa politica. Quest'ultima, per la nostra stessa ragione di esistenza, non può che caratterizzarsi sulla ricerca di una lista unitaria alle elezioni europee di tutti quelli che si riconoscono nel PSE. Tale lista deve partire dalla convergenza di tutti coloro che attualmente partecipano alla componente italiana del gruppo del PSE , cui aderiscono, come ricordiamo, parlamentari oggi militanti nel PD, nel PS, in SD. Siamo consapevoli della grande rilevanza della novità costituita dal Pd, siamo disponibili alla ricerca di condizioni che consentano al gruppo socialista di accogliere tutto il Pd e non solo una sua parte, ma non riteniamo nemmeno concepibile la fuoruscita del riformismo italiano dal gruppo socialista al parlamento europeo. Una immediata iniziativa di tutto il partito in questa direzione sarebbe più forte se potesse essere unitaria, appunto cioè di tutto il partito. Ci permettiamo dunque di lanciare un estremo appello per ritrovare la via dell'unità. Chi lo volesse accogliere ne sarebbe senz'altro premiato . Subito se possibile, comunque in congresso ricercando una sintesi unitaria. Grazie per l'attenzione che ci riserverete.
Fraternamente
Valdo Spini - Giacomo Mancini


I SOCIALISTI NEL TERRITORIO

Sanità.Milano, Biscardini: è il sistema Formigoni che non funziona Da anni denuncio che la sanità in Lombardia è diventata merce.

"Quello che è successo alla clinica Santa Rita potrebbe non essere un caso isolato.
Avevo già denunciato cinque anni fa che in Lombardia si faceva un numero di operazioni di bypass sproporzionato rispetto ad altri paesi europei e che le prestazioni e la spesa sanitaria erano aumentate in modo anomalo." Lo ha dichiarato Roberto Biscardini del Partito Socialista, ex consigliere regionale della Lombardia, che ha aggiunto: "E' il sistema degli accreditamenti e il pagamento delle prestazioni mediante DRG che incentiva le strutture sanitarie a fare interventi anche chirurgici per incassare soldi più che per guarire. Da anni denuncio che la sanità in Lombardia è diventata merce. Cliniche private ed ospedali pubblici sono incentivati a ripianare i bilanci attraverso prestazioni chirurgiche costose e ben pagate dalla Regione piuttosto che guarire a bassi costi. E' una distorsione dell'intero sistema sanitario Lombardo - ha concluso Biscardini - impiantato da Formigoni in questi ultimi dieci anni. Se si dovesse andare a fondo si potrebbe dimostrare che è un sistema diabolicamente perfetto, impostato sul potere politico e clientelare, sullo sperpero di denaro e sostenuto da un sistema di prestazioni non del tutto corrispondente al bisogno di salute dei pazienti."


Cosenza.'Ndrangheta. Mancini :Denuncia Pignatone non rimanga lettera morta. Alleanza tra componenti sane della società calabrese
La denuncia del Procuratore capo di Reggio Calabria, che dalle colonne di Repubblica definisce questa terra al collasso a causa della pervasività della criminalità organizzata, è tanto drammatica quanto purtroppo veritiera e merita di non rimanere lettera morta - così Giacomo Mancini dirigente del Partito Socialista commenta l'intervista di Giuseppe Pignatone intervistato da Attilio Bolzoni per la Repubblica. Per impedire che la Calabria sia definitivamente condannata a restare nelle mani del potere economico e militare delle forze dell'antistato - ha concluso il capogruppo socialista nella Commissione Antimafia della passata legislatura- è necessario definire una nuova alleanza tra tutte le componenti sane, che non sono poche, presenti nella società calabrese, ad iniziare da quelle della politica che devono trovare la forza di debellare gli elementi di collusione e di infiltrazione che esistono al proprio interno, e anche fissare come punto prioritario nell'agenda dei partiti nazionali la conquista della legalità in Calabria e nelle altre difficili realtà meridionali.


APPUNTAMENTI

Roma sabato 14 Giugno ore 17.00 Centro Congressi Cavour. Incontro Mozione n. 1


L'Aquila
: giovedì 19 giugno h. 15,30 c/o hotel Canadian (uscita AQ Ovest)presentazione mozione n. 3 "un nuovo inizio per il Partito Socialista"
con Riccardo Nencini, Gaetano Cuzzi e Marco Fanfani.

Campeggio Giovani Socialisti Europei
Dal 25 al 31 luglio prossimi si svolgerà a Carpentras (Francia) il campeggio dei Giovani Socialisti Europei.
La Federazione dei Giovani Socialisti parteciperà come ogni anno all'Ecosy Summer Camp (www.ecosy.org)
Per partecipare al Summer Camp va effettuato un versamento di 180 euro, tassativamente entro il 13 giugno 2008
al CCP 25613001 o IBAN IT27S0760103200000025613001, intestato a Federazione dei Giovani Socialisti, P.zza San Lorenzo in Lucina 26, 00186 Roma
Causale Quota Summer Camp 2008 Nome + Cognome
Dovrete poi inviare via fax la fotocopia del bollettino al numero 06 68307659, entro il 13 giugno 2008.
Per Info: Elisabetta Palumbo 3485113697 elisabettapal@yahoo.it



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