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Attivisti del Partito Socialista Europeo

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martedì 15 aprile 2008

Partito Socialista newsletter del 15 aprile 2008


NEWSLETTER DEL 15 APRILE 2008

Veltroni consegna l'Italia a Berlusconi

Craxi: severa sconfitta elettorale
"La campagna elettorale - afferma Bobo Craxi - si è mossa nella direzione dell'istituzione di due grandi partiti accompagnati da due segmenti politici significativamente di protesta anti-sistema. Si è dunque imposto il bipolarismo: Berlusconi ha ottenuto una vittoria squillante e la sinistra una sconfitta dall'appello molto difficile ed incerto. Il socialismo democratico non scompare, ma è relegato al ruolo dell'opposizione extraparlamentare, lo stesso, per la verità, che hanno avuto i primi socialisti della storia. Oggi siamo di fronte ad una severa sconfitta elettorale: non abbiamo raccolto né i frutti della cosiddetta unità fra i socialisti, né ha pagato una linea di difesa della laicità dello Stato, né tanto meno siamo apparsi credibili nella raccolta di un dissenso che si è manifestato nell'astensione e nel voto di protesta. Non era facile difendere la nostra posizione in questa campagna elettorale e non sarà facile riguadagnare terreno se non si compiono riflessioni profonde sulla situazione italiana, sullo stato della nostra economia, sulla mancanza di efficacia e di penetrazione delle forze storiche della nostra democrazia, che non rappresentano più, nell'immaginario collettivo, un valore ed un punto di riferimento affidabile. Continuerò coerentemente a difendere le idee in cui credo nella convinzione che in Italia non debba scomparire il Partito socialista".

Grillini: il Pd con noi avrebbe avuto 15 seggi in più
"Il Partito socialista è stato penalizzato dagli elettori e rimarrà fuori dal Parlamento. Il risultato deludente ottenuto dipende anche dalla barbara scelta di Veltroni, che ci ha rifiutato. I nostri voti avrebbero fatto comodo al Partito democratico, fruttando 15 parlamentari". Lo
ha detto Franco Grillini che, riguardo alla possibilità di un ravvicinamento con il Pd, ha detto: "Io personalmente non condivido il progetto del partito di Veltroni".
Quanto al rapporto con i radicali aggiunge: "Io sono sempre stato per l'unità laica e lo sono ancora", ma i radicali stanno con il Pd, che vanta molti clericali tra gli eletti". Grillini, invece, si dice propenso a "stringere rapporti con la Sinistra Arcobaleno. Vedremo cosa si può fare a giugno quando ci sarà il congresso del Ps".
"Veltroni - conclude Grillini - dovrebbe prendere esempio da Boselli e dimettersi, come accade nelle democrazie occidentali quando si esce sconfitti dalle elezioni".

I socialisti nel territorio

Trento. Zoller: la "porcata" che ora piace ai capi dei due poli
"La legge elettorale di Calderoli definita 'porcata' fino a ieri - afferma Nicola Zoller - assurgerà a intoccabile legge basilare del nuovo corso. Grazie a tale legge gli eletti continueranno ad essere decisi dai padroni centrali dei partiti, mentre verrà impedito l'accesso al parlamento a formazioni politiche storicamente importanti. Così avviene per i Socialisti: per noi tutto è perduto in queste elezioni tranne la stima e l'affetto reciproco tra candidati e militanti socialisti. L'Italia è diventata putiniana, dopo le "pulizie etniche" esercitate verso le formazioni bollate come 'minori'. Facciamo tanti auguri al nostro popolo. Intanto sarà necessario riprendere tra tutte le forze progressiste e laiche escluse dal Parlamento un discorso unitario per riportare anche in Italia una presenza feconda del Partito socialista europeo come in tutti gli altri paesi del nostro continente. Dal fondo in cui si è caduti, non si potrà ora che risalire..."

Milano. Caputo: Penati pensi a una lista del Presidente
"Passata la sbornia elettorale dei vincitori e dei vinti - ha dichiarato Roberto Caputo - credo che sia necessario già pensare con lucidità ai prossimi appuntamenti elettorali: le probabili Regionali e le sicure Provinciali del 2009. Nei comuni della Provincia la Sinistra perde quasi dappertutto, addirittura nei comuni dove governa come a Sesto San Giovanni. A Milano città si passa da una distanza di due punti tra Formigoni e Sarfatti nel 2005, a quella di quattro punti tra Moratti e Ferrante, a quella di quattro punti e mezzo delle Politiche del 2006, a quella, infine, di undici punti delle elezioni appena avvenute. Nelle periferie milanesi vince ancora una volta la Destra e soprattutto la Lega che raddoppia i voti con le sue parole d'ordine oltranziste che ottengono successo anche nella borghesia moderata. La Provincia di Milano rimane l'ultimo baluardo di prestigio della Sinistra. Credo che per rivincere si debba già da domani capire cosa si vuole fare e con quale schieramento. Penati deve mettere in campo un progetto nuovo, complessivo, riformista e che guardi al Nord, senza vincoli programmatici ovvero con grande libertà nel programma. Potrebbe essere quindi importante dar vita anche a una lista del Presidente che raccolga consensi esterni e diversificati. Come Socialisti, nella più assoluta libertà, credo che sia finita la stagione della testimonianza e dell'orgoglio ma debba ritornare la stagione della saggezza politica".

Milano. Veronesi: Veltroni si dimetta
"A quando le dimissioni di Veltroni? Ha causato - afferma Daria Veronesi - la caduta del governo Prodi, ha consegnato a Berlusconi la vittoria (portando al trionfo i forcaioli Bossi e Di Pietro), con la truffa del voto utile ha fatto tabula rasa a sinistra e non ha eroso un solo voto al centro: Boselli e Bertinotti si sono dimessi, Veltroni cosa aspetta? Chi più di lui può essere ritenuto responsabile di questa debacle?
Marco Pannella è riuscito a portare in Parlamento un pugno di sopravvissuti: nell'orizzonte di questa politica senza principi tocca fargli i complimenti! Per il Pannella ultima maniera, per il quale 'il fine giustifica i mezzi', il fine era quello di portare una pattuglia dei suoi in Parlamento, a qualsiasi costo: ha dovuto rendersi complice di una truffa agli elettori (il voto utile), sicario di Veltroni nel killeraggio di ogni sopravvivenza a sinistra del PD e complice della consegna del paese alla destra, ma ha portato a casa il suo gruzzolo e oggi può ergersi a ultimo fortino della sinistra, oltre che del laicismo. Al nuovo eroe della realpolitik le nostre felicitazioni, con la rassicurazione che "useremo" come fossero nostri i deputati radicali rimasti soli a presidiare Forte Apache.
Oggi si apre una fase di totale rimescolamento delle carte, da cui certo il Partito Democratico con la sua sonora sconfitta non andrà immune. Intanto, per favore, qualcuno può spiegare a Pannella che, mentre è ancora in posa col fucile fumante per aver contribuito alla strage di tutti i suoi vecchi compagni, non è credibile come promotore di una 'Nuova Sinistra di Alternativa. alla Loris Fortuna, Zapatero, Blair?' Qualcuno può ricordarli che quello è il Partito Socialista?"

Cosenza. Mancini: le nostre bandiere non si ammainano
"Ringrazio di cuore - afferma Giacomo Mancini - i 32.298 elettori calabresi che hanno votato per il Partito socialista e i nostri candidati alla Camera e al Senato grazie al cui significativo impegno in Calabria si è superato la percentuale del 3,1 e nella città di Cosenza si è raggiunto il 6,2. Paghiamo - ha aggiunto - le scelte scellerate di Veltroni che è il responsabile principale del trionfo di Berlusconi e della scomparsa del Partito socialista e della sinistra dal Parlamento. E, però, proprio la netta sconfitta di Veltroni e del Partito democratico evidenzia ancora di più come sia indispensabile la presenza di un forte Partito socialista anche in Italia, per come avviene in tutta Europa, che possa competere per la conquista del governo. A questa prospettiva - ha concluso Mancini - è mia ferma volontà dare il mio contributo insieme agli elettori socialisti ai quali dico, pur comprendendo la profonda delusione, di non ammainare la nostra bandiera".

Cagliari. Caligaris: cancellazione sinistra non fa onore a Pd
"La cancellazione della sinistra, e quindi del Partito Socialista, non fa onore a Walter Veltroni né ai dirigenti del Partito Democratico. Si sono assunti la grave responsabilità di regalare alle destre il Paese con conseguenze negative per quelle classi sociali a cui ci riferiamo. Una scelta inaccettabile soprattutto in questo momento di grave difficoltà per il Paese che peserà sui rapporti con il Pd a tutti i livelli e non potrà essere ignorata di certo in Sardegna''. Lo afferma Maria Grazia Caligaris.
"Chiederemo a Berlusconi di rispettare gli impegni annunciati e quindi ai sardi - aggiunge Caligaris - di non pagare l'Ici e il bollo. Vogliamo vedere subito l'aumento delle pensioni e il salario d'ingresso di 1.200 euro. Non essere rappresentati in Parlamento non ci impedirà di fare politica al fianco dei cittadini, dove siamo nati, e ridare vigore a quella cultura di sinistra che il Veltrusconismo ha voluto cancellare accentuando l'anomalia italiana in Europa. C'è un partito di oltre il 5% in Sardegna - conclude Caligaris - che ha scelto l'astensione. Per noi è un dissenso palese".

Palermo. Matasso: ristrutturare la sinistra
Sul risultato del Partito Socialista alle elezioni politiche interviene anche Antonio Matasso, componente del comitato promotore siciliano del Ps.
"Il sedicente Partito Democratico - afferma l'esponente socialista - era consapevole della vittoria di Berlusconi e non potendo erodere consensi alla coalizione di destra, ha investito sulla distruzione della sinistra. Il risultato è che la sinistra per la prima volta nella storia è sparita dalle aule parlamentari, ed in particolare è stato cancellato un Partito Socialista di tradizione e storia ultracentenaria in nome di un bipartitismo di facciata".
Secondo Matasso "si è chiusa un'epoca: occorre che i socialisti, ammettendo anche alcune loro colpe, inizino un'opera di ristrutturazione della sinistra. È necessario però non ripetere l'errore di fidarsi del cosiddetto Partito Democratico, il quale cannibalizza la sinistra anche in Sicilia, dove era stata stipulata un'alleanza intorno ad Anna Finocchiaro". Matasso ha chiesto infine che il Ps tenga subito un congresso e cominci a lavorare a candidature autonome della sinistra alla guida delle province siciliane.



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